Con l’aumento dei contagi sta crescendo, evidentemente, anche la tensione. Nell’arco di 24 ore, infatti, alle scuole è arrivata prima una circolare dei ministeri Salute e Istruzione, con cui si decideva di tornare alla Dad se in classe c’era anche solo un positivo, e poi di fatto è arrivata la revoca, con cui si torna invece alla Dad automatica solo nel caso di tre positivi. Un doppio dietrofront che, purtroppo, non fa altro che generare confusione nelle scuole e tra le famiglie.
Giannelli: «Troppi contagi, Asl senza mezzi per fare il testing»
Come mai si era deciso di annullare la precedente procedura, poi riconfermata? Si tratta del protocollo del 3 novembre scorso per cui con un solo positivo si avvia il testing con un tampone immediato e uno da ripetere il quinto giorno: se emerge un altro positivo si procede con il testing solo tra i vaccinati, vale a dire dai 12 anni in su, e tra gli alunni negativizzati di qualunque fascia di età. Tutti gli altri in quarantena.
Ma ieri è arrivata la reazione di Palazzo Chigi e, di conseguenza, una seconda nota: sarà il commissario Figliuolo a sostenere il lavoro delle Asl con i tamponi, tramite la struttura commissariale, quindi il testing torna in campo e la Dad parte in automatico solo con tre casi. «In considerazione della sopravvenuta disponibilità manifestata dalla struttura commissariale – si legge nella seconda nota – si intendono superate le disposizioni di cui alla precedente circolare».
Da qui a Natale la scuola proverà a restare in presenza, ma non mancheranno i problemi: il 10 dicembre, a ridosso della pausa dell’8, è previsto uno sciopero e il 15 entrerà in vigore l’obbligo vaccinale per i docenti. Tra quel 6% non vaccinato, potrebbe esserci chi deciderà di restare a casa ma trovare i supplenti sotto Natale potrebbe essere impossibile.