Scuola, addio Dad per i vaccinati e quarantena di 5 giorni. Le nuove regole anti covid in classe. Cosa cambia

Scuola, addio Dad per i vaccinati e quarantena di 5 giorni. Le nuove regole anti covid in classe. Cosa cambia
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Giovedì 3 Febbraio 2022, 07:59 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 14:30

La Didattica a distanza va in soffitta, almeno per tutti gli studenti che hanno completato il ciclo vaccinale, dose booster compresa, o che sono guariti dal Sars-Cov2 da meno di quattro mesi. Indipendentemente dal numero di contagi nella classe, chi alunno delle elementari o studente delle superiori - ha scelto la vaccinazione potrà continuare a seguire le lezioni in presenza. Per le scuole materne, frequentate per la maggior parte da bimbi che per età non hanno ancora accesso ai vaccini e non indossano le mascherine, si dovrà restare a casa solo se nella classe ci saranno cinque positivi, non più soltanto uno.

L'incontro governo-regioni


Il Governo Draghi ha accolto le indicazioni del Comitato tecnico scientifico che suggeriva un allentamento delle misure anti-Covid nel mondo della scuola: ha modificato le regole che più appesantivano il lavoro degli istituti e dei dirigenti scolastici in particolare, complicando la vita alle famiglie; le ha semplificate, adeguandole alla fase endemica di circolazione del virus e introducendo per la prima volta il discrimine del vaccino, punto che ha spinto la Lega, come annunciato già martedì scorso, ad astenersi dal voto perché contraria alla distinzione fra vaccinati e non.

Per questi ultimi, cioè per i non vaccinati, la Dad scatterà al quinto contagio alle elementari e al secondo per le medie e le superiori.


Il decreto entrerà in vigore dal giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, presumibilmente lunedì 7 febbraio. Aprendo i lavori del Consiglio dei Ministri, il premier ha sottolineato che «la scuola in presenza è da sempre la priorità dell'esecutivo: veniamo incontro alle esigenze delle famiglie, che trovano il regime attuale delle quarantene troppo complicato e restrittivo. Vogliamo un Italia sempre più aperta, soprattutto per i nostri ragazzi».

Il nuovo decreto

Come funzionerà? I bimbi della scuola materna resteranno a scuola fino al quinto contagio nella propria classe. Poi andranno in quarantena, che durerà cinque giorni, e non più dieci. Potranno rientrare dopo essersi sottoposti a tampone antigenico in farmacia, gratuito se c'è la prescrizione del pediatra.
Nel caso in cui in classe vi sia un contagio, i bambini delle elementari vaccinati dovranno indossare per 10 giorni la mascherina Ffp2, ma continueranno a frequentare le lezioni in presenza. Se i casi positivi aumentassero e da uno diventassero cinque, i non vaccinati andrebbero in Dad e per rientrare dovrebbero poi mostrare l'esito di un tampone molecolare o antigenico.
Alle medie e alle superiori, con due contagi in classe andranno in Dad soltanto coloro i quali non hanno completato il ciclo vaccinale. Staranno a casa per cinque giorni e potranno tornare se il tampone al quale dovranno sottoporsi risulterà negativo.
Un'altra novità, destinata a far discutere, è la possibilità di fare il tampone a casa, qualora alunni e studenti presentassero sintomi compatibili con il Covid, tampone accompagnato se negativo dall'autocertificazione del genitore.


«Questo nuovo impianto di regole - ha detto il presidente della sezione pugliese dell'Associazione nazionale presidi, Roberto Romito - ci trova sicuramente d'accordo, nella speranza che le Asl non si adoperino per complicare tutto un'altra volta. Queste direttive ci consentiranno di ridurre i tempi e semplificare le modalità di permanenza a scuola in sintonia con quella che sembra essere la fase calante della pandemia. Ci riserviamo comunque - ha concluso Romito - un giudizio più meditato dopo un esame analitico del decreto».


«Dobbiamo pensare a un ritorno a una situazione come quella di prima della pandemia in ambiente scolastico, che non è stato motore di contagi» e, dunque, bene a «poche regole semplici» per l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, già assessore alla Salute in Puglia e docente di Igiene all'Università del Salento. «La normalizzazione - ha detto - arriverà, prevedibilmente, con la primavera». Quando, questo l'auspicio, il numero dei ricoveri e dei contagi sarà sensibilmente calato e, di pari passo, sarà aumentato quello dei vaccinati, indebolendo il virus e restituendo anche ai pugliesi, soprattutto ai più piccoli, uno scampolo di agognata normalità.
P.Anc.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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