Incidente Venezia, Salvini attacca: senza i "no" M5S si poteva evitare. Toninelli: «Da noi solo soluzioni»

Incidente Venezia, Salvini attacca: senza i "no" M5S si poteva evitare
Incidente Venezia, Salvini attacca: senza i "no" M5S si poteva evitare
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Domenica 2 Giugno 2019, 15:56 - Ultimo aggiornamento: 3 Giugno, 10:43

Anche l'incidente di Venezia diventa terreno di scontro politico tra gli alleati di governo. «Senza i no di M5S si poteva evitare», attacca Matteo Salvini, poco dopo l'intervento del ministro dei Trasporti Toninelli che ha annunciato la chiusura del Canale della Giudecca alle grandi navi entro giugno. Replicano fonti pentastellate: «Invece di fare annunci Salvini presenti il piano».

«Mi risulta che una soluzione per evitare problemi come quello dell'incidente tra le navi a Venezia era stata elaborata già dall'anno scorso, con l'allargamento di un canale e una parte delle navi a Porto Marghera, ma tutto ciò è bloccato da mesi perché è arrivato un no da un ministero romano, e non è un ministero della Lega», dice da Tivoli il vicepremier Salvini.

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Quindi il capo del Viminale ribadisce la linea: «Se questo governo dirà dei sì io vado avanti a lavorare sereno come un treno. Non abbiamo usato e non useremo i voti per chiedere poltrone, ministeri, vice ministeri e presidenze ma per cambiare l'Europa. Ma occorre una squadra seria, compatta e non litigiosa. Se tutti mantengono la parola andiamo avanti altri 4 anni, ma bisogna smettere con le polemiche, lavorare e dire sì».

«Il piano alternativo» per le grandi navi a Venezia «era già pronto dallo scorso novembre» e condiviso con autorità locali e armatori, «peccato che sia stata bloccata subito dal Mit e che in tutti questi mesi il Ministro Toninelli non abbia più preso una decisione definitiva limitandosi all'ipotesi, assurda per molti, di far attraccare le navi a Chioggia, ossia in mare aperto. Ci auguriamo che il Ministro competente risolva la questione una volta per tutte
», polemizza il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, e la deputata veneziana, Ketty Fogliani.

«Il piano alternativo per tutelare la laguna, il turismo e soprattutto le persone dai rischi di incidenti nel porto di Venezia causati dal passaggio delle Grandi navi - spiega la Lega in una nota - era già pronto dallo scorso novembre: una soluzione già individuata e peraltro già condivisa da Autorità portuale, Regione Veneto, Comune di Venezia e armatori delle compagnie di crociera rispettosa dell'equilibrio ambientale e del patrimonio architettonico e culturale del territorio». Ma il Mit, dicono Molinari e Fogliani, l'ha «bloccata» e ora «ciò che a tutti è ormai fin troppo chiaro è che ancora una volta i 'Nò causano danni gravissimi alla credibilità del nostro paese. Con la bella stagione ormai alle porte, il traffico crocieristico è in aumento».

La replica di Toninelli arriva su Facebook: «È questa la soluzione a cui fanno riferimento» la Lega? «Far sfiorare una nave da crociera e una petroliera, con i rischi del caso? O presentare come biglietto da visita di Venezia lo sbarco di milioni di turisti di fronte a un petrolchimico? Noi siamo qui da appena dodici mesi e, dopo anni di inerzia, siamo già vicini a una soluzione che finalmente tiene davvero assieme le esigenze del turismo, dell'ambiente e del paesaggio. Le chiacchiere le lasciamo agli altri». 


 

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