Beve troppa birra e trattiene l'urina per 18 ore, 40enne riporta la rottura della vescica

Beve troppa birra e trattiene l'urina per 18 ore, 40enne riporta la rottura della vescica
Beve troppa birra e trattiene l'urina per 18 ore, 40enne riporta la rottura della vescica
2 Minuti di Lettura
Martedì 23 Giugno 2020, 18:57
Un uomo di 40 anni, che durante una serata decisamente alcolica aveva bevuto una decina di birre, ha trattenuto l'urina per circa 18 ore complessive ed ha riportato seri danni alla vescica. I medici che lo hanno ricoverato gli hanno diagnosticato una rottura della vescica.

Leggi anche > «Dietro il coronavirus c'è la Cia, io so la verità», poi si schianta in auto contro l'ambasciata cinese



È accaduto una settimana fa a Zhejiang, nella Cina orientale. Come riporta Unilad, il paziente, un uomo di 40 anni chiamato Hu, si era risvegliato accusando fortissimi dolori lungo la zona addominale, nonostante fosse ancora vittima degli effetti dell'alcol. Immediatamente ricoverato in ospedale nel reparto di urologia e sottoposto ad un intervento chirurgico dopo che i medici avevano accertato la rottura della vescica in tre diversi punti. In uno dei punti di rottura, l'intestino dell'uomo aveva addirittura invaso l'interno della vescica.

Non si è trattato, quindi, di un intervento chirurgico semplice per i medici del Zhuji People’s Hospital. La tempestività del ricovero ha però scongiurato il peggio: solo qualche ora in più e l'uomo avrebbe potuto accusare una necrosi dei tessuti che poteva rivelarsi fatale. Il paziente è ancora convalescente e i medici hanno reso noto che le sue condizioni sono stabili. «Si tratta di un caso particolarmente raro, ma possibile: la vescica umana è molto flessibile e può aumentare in base a liquidi e fluidi ingeriti, ma generalmente ha una capacità massima di circa 500 millilitri. Nel caso in questione è successo questo: poiché l'alcol influisce sul sistema nervoso, il paziente non ha avvertito la sensazione del bisogno fisiologico di liberare l'urina mentre stava dormendo», hanno spiegato i medici.
© RIPRODUZIONE RISERVATA