Le aperture su possibli correzioni alla manovra evocate dal governo per scongiurare la procedura di infrazione della Ue hanno dato la spinta anche all'azionario, con Piazza Affari regina in Europa (+2,77%). Anche il presidente della Bce Mario Draghi ha espresso fiducia in un accordo tra Roma e Bruxelles, ma ha avvertito, pur senza citare direttamente l'Italia, che politiche nazionali insostenibili possono portare austerità.
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Sul listino milanese performance brillante soprattutto per le banche (tutte in aumento superiore al 4% con exploit di Unicredit +5,54% e Ubi +6,41%), spinte anche dal calo dello spread. Molto positive anche le altre piazze europee: Parigi +0,97%, Francoforte +1,45%, Madrid +1,96% e Londra +1,3% circa, dopo il via libera dei 27 Paesi Ue all'accordo sulla Brexit che dovrà ora passare il delicato test del Parlamento inglese.
Sull'indice Ftse Mib ha svettato Saipem (+10,01%), sostenuta dal rimbalzo del greggio, dopo il crollo della scorsa settimana (+2,72% il Wti a gennaio e +2,99% il Brent) e ha premuto sull'acceleratore Fca (+4,98%), trainando tutta la galassia Elkann-Agnelli.
In territorio negativo solo Campari (-0,8%) e Prysmian (-0,63%), dopo che la rivale danese Nkt si è aggiudicata un contratto da 300 milioni di euro, che secondo gli analisti sarebbe stato positivo per il gruppo italiano.