Fisco, in arrivo ingorgo estivo di tasse: 29 scadenze

Fisco, in arrivo ingorgo estivo di tasse: 29 scadenze
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Sabato 17 Maggio 2014, 20:46 - Ultimo aggiornamento: 20:51
in arrivo l'ingorgo fiscale di inizio estate. Tra giugno e luglio - secondo quanto calcola la Cgia di Mestre - i cittadini e le imprese italiane saranno chiamati a onorare ben 29 scadenze fiscali. Al netto del gettito riconducibile ai contributi previdenziali, si stima che nelle casse dello Stato entreranno oltre 75 miliardi di euro di tasse: 40 miliardi versate dalle famiglie e 35 dalle imprese.



Gli appuntamenti più importanti di giugno riguarderanno il versamento delle imposte e dei contributi risultanti dal Modello Unico: ovvero Irpef, Ires, contributi previdenziali sia a saldo che in acconto. Inoltre, bisognerà pagare la prima rata dell'Imu, della Tasi e in molti Comuni anche la rata della Tari (la nuova tassa sull'asporto rifiuti).



Per quest'ultimo tributo, saranno i sindaci a decidere il numero e le scadenze delle rate. A giugno, inoltre, dovranno essere fatti i versamenti mensili relativi alle ritenute Irpef, sia dei dipendenti sia dei lavoratori autonomi, il pagamento dei contributi previdenziali e dell'Iva riferita al mese precedente. Sarà possibile spostare a luglio il versamento degli importi risultanti dalla dichiarazione dei redditi con l'aggravio di uno 0,4%. Sempre a luglio si dovranno eseguire il

versamento Irpef dei lavoratori dipendenti e degli autonomi, i contributi previdenziali e il pagamento dell'Iva del mese precedente.



Da un elaborazione su dati della Banca mondiale, per pagare le tasse in Italia sono necessarie 269 ore all'anno, pari a 33 giorni lavorativi. Nell'area dell'euro solo il Portogallo registra una situazione peggiore della nostra.



La Cgia è arrivata a stimare il gettito di 75 miliardi basandosi sui dati statistici del 2013: considerando le principali novità normative introdotte nel 2014, si può dire che tra giugno e luglio entreranno nelle casse dello Stato oltre 75 mld di euro. Si arriva a questa cifra considerando il gettito realizzato negli anni scorsi da Irpef, Ires, Iva e stimando il gettito di Imu e Tasi. In questo importo rientrano anche i diritti camerali e il gettito atteso dalla rivalutazione dei beni di impresa, delle partecipazioni e dei terreni. Non si è considerato il gettito riconducibile ai contributi previdenziali.