Pasolini vive ancora: 47 anni fa la lezione sui dialetti al Liceo Palmieri. Un convegno per ricordarlo

Pasolini vive ancora: 47 anni fa la lezione sui dialetti al Liceo Palmieri. Un convegno per ricordarlo
di Claudia PRESICCE
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Martedì 18 Ottobre 2022, 21:53 - Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre, 07:12

Ci sono accadimenti che si lasciano dietro una lunga eco, replicante e rumorosa, incancellabile. Come la scia di una cometa che passa e ripassa tra parabole ed ellittiche visioni. È questo il caso del 21 ottobre 1975 a Lecce. Quarantasette anni fa. Quel giorno è scolpito nei ricordi di chi era abbastanza grande per partecipare all’evento, di chi era in città e sapeva che allo storico Liceo Classico Palmieri sarebbe arrivato quell’intellettuale, poeta, autore televisivo, cineasta e polemista che tanto faceva parlare di sé. Bene o anche male, malissimo. Sconcertava benpensanti (conservatori, ma anche no), scompaginava le carte ricercando il “nuovo” nel “passato”, puntava il dito su una modernità che tanto sembrava progressista, ma che era invece l’alba della preistoria capitalista. L’eco di quella visita di Pier Paolo Pasolini in Salento conobbe il destino dell’amplificazione fino alle generazioni successive. Sarebbe rimasta nell’aria a raccontare l’ultimo intervento pubblico di Pasolini che si ostinava a parlare, e pure bene, dei dialetti. Fu l’ultimo caloroso afflato intellettuale di un uomo che di lì a poco sarebbe stato assassinato, il 2 novembre successivo. “PPP – Sulle tracce di Pier Paolo Pasolini” è il titolo del Convegno Internazionale di Studi, organizzato da Unisalento, che prenderà il via domani e seguirà, fino a domenica 23, un andamento itinerante.

Il programma

Si aprirà alle 10.30 nella Sala della Grottesca dell’Università del Salento, in piazza Tancredi a Lecce, con la prima sessione “P come parole, P come passioni”, e proseguirà dalle 17 nell’aula consiliare di Andrano con “P come pedagogia”.

Diviso in sei diverse sessioni tematiche, il Convegno si svolgerà tra Lecce, Andrano, Calimera, Lucugnano e Corigliano d’Otranto. Al centro ci saranno tante “P” riconducibili a suoi discorsi, ad idee e ad argomenti trattati: parole e passioni, pedagogia, politica, popolare, poetica, paesaggi. Ma soprattutto l’humus nel quale si punta a cogliere i germogli sarà “il legame tra Pasolini, il Salento e tutti i sud del mondo in un percorso letterario, linguistico, antropologico, mediologico di celebrazione del centenario del grande intellettuale”.

Non venne per caso quel giorno in questa provincia lontana, è noto che adorasse le zone suburbane, le borgate e i borgatari, i “paesani”, come si diceva in città. Non stupisce se, ciclicamente, si torna a parlare di quei discorsi strani che venne a fare in questa periferia italiana sulla lingua dialettale, e sulla veracità del suo portato, che spalancarono, tra gli intellettuali del tempo, e anche tra quelli che lo sarebbero poi diventati, finestre ancora serrate. Ecco la scia, l’eco, e poi i germogli. Il Convegno, alla presenza di studiosi di varie regioni italiane, e di Francia, Svizzera, Belgio e Norvegia, a distanza di 47 anni «intende tornare sulle tracce di quella visita in un percorso di ricerca scientifica e di riscoperta del territorio», scrivono gli organizzatori. Venerdì 21 la terza sessione “P come politica” si svolgerà dalle 9 nella Mediateca del complesso Studium 2000 a Lecce (via di Valesio), mentre il pomeriggio la sessione “P come popolare” sarà a Calimera al cinema Elio dalle 15. Sabato 22 ottobre sono programmate la quinta sessione “P come poetica” dalle 9 a Lucugnano a Palazzo Comi – Casa Museo, e la sesta “P come paesaggi” al Castello Volante di Corigliano d’Otranto dalle 16; seguirà la tavola rotonda “Pasolini oggi” dalle 18.45 e la mostra “P.P. Pasolini – Sette scatti di Cecilia Mangini”. Domenica 23 ottobre manifestazione finale alle 15.30 al Must con una lettura di opere pasoliniane con artisti salentini.

Gli organizzatori, le voci

«Il 21 ottobre del 1975 Pasolini nel Salento – spiegano i docenti di UniSalento Rocco Luigi Nichil e Fabio Moliterni tra gli organizzatori – al liceo di Lecce tenne una lezione per un corso di aggiornamento per docenti organizzato dal ministero della Pubblica istruzione sul tema “Dialetto e scuola”, ideato e organizzato da Antonio Piromalli, ispettore del ministero, e da Gustavo Buratti, presidente dell’Associazione internazionale per la difesa delle lingue e delle culture minacciate. Fra i presenti c’erano anche due professori di Calimera, Rocco Aprile e Luigi Tommasi, che convinsero Pasolini a un fuori programma per fargli ascoltare dal vivo la particolarità della loro lingua: quel pomeriggio, a Calimera, si svolse tra Pasolini e i cantori della musica popolare un incontro che ebbe luogo nei locali dismessi di una vecchia fabbrica di tabacco». Come logo del Convegno sono stati scelti gli occhiali di Pasolini, immagine iconica avuta grazie al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – Museo Criminologico che ne ha concesso i diritti di utilizzo.

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