Il terminal era regolare: «Non c’è stato abuso»

Il progetto di riammodernamento del terminal di Costa Morena
Il progetto di riammodernamento del terminal di Costa Morena
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 24 Febbraio 2016, 10:39
Assolti i tre che avevano scelto l’abbreviato, prosciolti anche gli altri cinque imputati con la formula più ampia: “il fatto non sussiste”. Si è concluso ancor prima di iniziare, al termine dell’udienza preliminare dinanzi al gup Tea Verderosa, il “processo” a carico di otto persone imputate di lottizzazione abusiva per la realizzazione del terminal passeggeri di Costa Morena.

Non vi fu alcuno “stravolgimento urbanistico”, insomma, al contrario di quanto sostenuto dalla procura che riteneva che invece fosse stato realizzato in un’area portuale per realizzare la nuova stazione marittima di Costa Morena. Il rito abbreviato era stato scelto dall’ex commissario straordinario dell’Autorità portuale di Brindisi, Ferdinando Lolli, e dall’allora numero uno del settore urbanistica del Comune e attuale dirigente dell’Authority Francesco Di Leverano e dall’ex segretario generale Nicola Del Nobile. Il gup ha deciso per il proscioglimento per coloro i quali avevano invece scelto la via ordinaria: si tratta dell’ex presidente dell’autorità portuale di Brindisi, Giuseppe Giurgola; del dirigente dell’Area tecnica dell’Autorità portuale all’epoca die fatti, Pasquale Fischetto, dell’imprenditore della Igeco Costruzioni, Tommaso Ricchiuto, del provveditore interregionale per le Opere pubbliche di Puglia e Basilicata, l’ingegnere Francesco Musci, e del dirigente dell’Ufficio verifica progetti dello stesso Provveditorato, ingegnere Tommaso Colabufo.

Per tutti il pm Antonio Costantini aveva chiesto il rinvio a giudizio. Le accuse di lottizzazione abusiva e abusi edilizi erano state formulate a carico di tutti gli imputati per condotte messe in atto fino al giugno 2014. In particolare Giurgola e Del Nobile per aver emesso tutti i pareri relativi all’opera, cantierizzata ma non ancora eseguita, Di Leverano quale dirigente comunale che secondo la tesi dell’accusa avrebbe dovuto verificare quale fosse la destinazione d’uso dell’area indicata per i lavori, Fischetto in veste di responsabile del progetto oltre che dell’Area tecnica dell’ente, il costruttore Ricchiuto in qualità di amministratore della Igeco Costruzioni Spa, che ha poi vinto l’appalto e avviato il cantiere per la "Riqualificazione delle strutture Costa Morena", Musci e Colabufo funzionari ministeriali che si sono occupati della conferenza dei servizi per il progetto e per valutare la sua conformità del sito in cui doveva essere riqualificata la Stazione marittima di Costa Morena, avrebbero favorito l’esecuzione di opere abusive, ossia il cantiere avviato, oltre che realizzato una lottizzazione abusiva per la mutazione della destinazione d’uso commerciale e industriale in turistica. C’era poi anche l’accusa di falso ideologico per Giurgola al quale veniva contestato di falsamente attestato, in qualità di pubblico ufficiale, nella richiesta di Autorizzazione paesaggistica presentata nel 2010, che la destinazione d’uso dell’area era "turistico-ricettiva".

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Massimo Manfreda, Gianvito Lillo, Vito Epifani, Vittoriano Bruno, Carlo Panzuti, Gabriella De Giorgi, Laura Labbruzzo, Stefano Di Francesco.

Nel pomeriggio di ieri, l’Autorità portuale ha dato notizia dell’esito del processo, sottolineando l’assoluzione «perché il fatto non sussiste» per Del Nobile, Lolli e Di Leverano dall’accusa di lottizzazione abusiva ed il non luogo a procedere per tutti gli altri. «Questa vicenda - si legge nella nota dell’Authority - ha comportato un ritardo nella realizzazione dell’opera di due anni».
© RIPRODUZIONE RISERVATA