Scontri durante e dopo la gara: otto ultras della Virtus Francavilla vanno a processo

Scontri durante e dopo la gara: otto ultras della Virtus Francavilla vanno a processo
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Mercoledì 6 Dicembre 2023, 13:39 - Ultimo aggiornamento: 13:40

Dallo stadio al Tribunale per loro il passo è stato breve: otto ultras della Virtus Francavilla Calcio sono finiti a processo per via degli scontri fra tifoserie avversarie, avvenuti lo scorso 5 febbraio dentro e fuori la Nuovarredo Arena.


Il pubblico ministero Francesco Carluccio li ha citati direttamente a giudizio e il prossimo 16 febbraio dovranno comparire dinanzi al giudice Ambrogio Colombo per la prima udienza predibattimentale. Uno degli imputati si sarebbe anche scagliato brandendo un tubo in acciaio contro il capitano Alessandro Genoveve, comandante della Compagnia carabinieri della Città degli Imperiali e parte offesa nel procedimento; un altro imputato avrebbe invece sferrato calci e pugni contro il cordone di sicurezza delle forze dell'ordine; tutti avrebbero cercato di non essere identificati grazie a cappucci e sciarpe calati sul volto.

Gli episodi contestati


Gli episodi contestati risalgono alla partita di Serie C tra i padroni di casa francavillesi e i campani del Giugliano - per la cronaca, terminata 4-1 in favore della Virtus - ma durante e al termine del match non mancarono schermaglie tra le frange più estreme del tifo organizzato delle due squadre. Dopo il fischio finale dell'arbitro, un gruppo di francavillesi tentò di forzare i blocchi delle forze dell'ordine per raggiungere il settore ospite. I carabinieri riuscirono a impedire che ciò accadesse e scongiurarono il contatto fra gli ultras.
In seguito, il questore di Brindisi Annino Gargano emise 15 Daspo a carico di altrettante persone.

Oltre ai provvedimenti di allontanamento forzato dalle manifestazioni sportive fioccarono anche le denunce a carico dei facinorosi, otto dei quali - tutti francavillesi - sono per l'appunto stati citati a giudizio dal pm.

Due le posizioni più gravi


Le posizioni più gravi sono quelle di un 25enne e di un 18enne, accusati di aver lanciato spranghe e altri oggetti all'indirizzo della tifoseria ospite e delle stesse forze dell'ordine. Dovranno difendersi anche dall'accusa di resistenza a pubblico ufficiale in concorso. Infatti, non essendo riusciti a raggiungere i loro "bersagli" - e cioè i tifosi avversari - avrebbero finito per prendersela coi carabinieri in assetto antisommossa. In particolare, il 25enne avrebbe aggredito il capitano Genovese. Il 18enne, invece, avrebbe sferrato calci e pugni contro i loro scudi.


Ai tafferugli - stando alle ricostruzioni degli investigatori, che hanno analizzato minuziosamente i filmati delle telecamere di sicurezza - hanno partecipato anche un 46enne, un 45enne, un 44enne e un 28enne. Sono tutti residenti nella Città degli Imperiali e, oltre a non poter frequentare per un po' lo stadio - i Daspo per loro vanno da uno a tre anni - dovranno cercare di evitarsi condanne esemplari. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Luca Mangia, Michele Fino, Domenico Attanasi, Vittorio Attanasi e Angelo Santoro.
E.Zan.
 

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