Fobia da truffa porta a porta nei quartieri. Insultato il (vero) messo della società di riscossione

Fobia da truffa porta a porta nei quartieri. Insultato il (vero) messo della società di riscossione
di ​Eliseo ZANZARELLI
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Sabato 24 Febbraio 2024, 17:50

Esattori dei tributi locali scambiati per truffatori, trattati in malo modo e persino segnalati alle forze dell'ordine. È accaduto nei giorni scorsi a Francavilla Fontana, dove gli addetti di "Ala Servizi Snc", società esterna incaricata della riscossione in nome e per conto del Comune, non stanno passando propriamente dei bei momenti. Con le costanti e sacrosante campagne di sensibilizzazione per difendersi dalle frodi, i cittadini si sono messi in guardi. Nel caso in questione, forse anche troppo. Il passaparola ha fatto ben presto il giro della Città degli Imperiali, dei canali social e della messaggistica istantanea. Si è diffuso ed è stato ben accolto il monito: "Fate attenzione perché stanno circolando dei truffatori che cercano soldi dicendo di farlo per il Comune, non apritegli e non firmate nulla". 


Nulla di sensato: una bufala fondata su di una presunta truffa. Qualcosa di paradossale, una sorta di cortocircuito percettivo e comunicativo costato non pochi improperi ai dipendenti dei "messi" impegnati semplicemente a onorare un appalto regolarmente preso dalla loro società datrice di lavoro. In questi giorni stanno consegnando avvisi di pagamento a cittadini che negli anni passati non hanno pagato o hanno pagato irregolarmente la Tari, la tassa sui rifiuti. 
Si tratta, insomma, di personale pienamente legittimato a consegnare i documenti e a farli firmare.

Quindi i documenti in questione si può tranquillamente riceverli, anche se quella gente "cerca" soldi (sebbene, a differenza dei truffatori, quelli veri, indirettamente e mai in contanti). Se il destinatario non è in casa, lasciano un avviso di giacenza per ritirare l'avviso direttamente in Comune presso gli uffici in uso ad "Ala Servizi Snc". Stavolta no, niente artifizi e raggiri, sebbene sia sempre meglio stare sulla difensiva per evitare d'incappare in truffe reali. Gli avvisi di pagamento sono (purtroppo per i destinatari) verissimi e al massimo li si può contestare nei modi consentiti dalla legge. Non scacciando con brutte parole, spintonando e persino denunciando gli incaricati di questo pubblico servizio. 


Che potrà anche non piacere e risultare - debiti alla mano - persino più fastidioso rispetto a una truffa, ma è pur sempre un servizio pubblico necessario. Se citofonano e sono loro, meglio accertarsi della loro identità e del fatto che non prevedano pagamenti alla consegna. Per molti sarebbe meglio fossero malintenzionati da poter scacciare o ignorare e invece tocca pagare.
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