Procede l’iter che porterà alla definitiva approvazione del nuovo Piano regolatore portuale di Brindisi, già adottato ormai più di un anno fa dal comitato di gestione dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale.
Il procedimento ancora in corso
Un documento che ha appena finito di scontare la fase della partecipazione pubblica nell’ambito dell’iter della Valutazione ambientale strategica. E proprio nella giornata di ieri la commissione Vas si è riunita per affrontare la discussione che porterà all’emissione del parere di competenza. Intanto, però, si è conclusa la fase delle osservazioni, alla quale hanno preso parte tra gli altri Comune, Soprintendenza, Consorzio Asi ed anche Enel. E sono diverse le criticità segnalate dagli enti competenti (in alcuni casi ben oltre i termini previsti). Tra questi, mancato dialogo, presunti “sforamenti” di competenze, rapporti conflittuali degli interventi previsti con il paesaggio e con le testimonianze storico-archeologiche ma anche con alcune iniziative imprenditoriali. Problematiche rispetto alle quali l’Authority ha presentato le proprie controdeduzioni. E proprio su tutto questo percorso sarà chiamata ad esprimersi la commissione Vas con il parere che dovrà eventualmente recepire alcune delle osservazioni e controdeduzioni ed indicare come aggiornare il Piano regolatore portuale che, dopo questa fase, dovrà essere approvato definitivamente.
Pianificare lo sviluppo futuro
Il Prp, che pianifica gli utilizzi delle varie aree portuali e retroportuali, definisce in sostanza quello che sarà il futuro dello scalo anche - ma non solo - dal punto di vista delle opere pubbliche previste per assolvere alle varie funzioni. Che, in particolare, per quanto riguarda Brindisi riguardano il traffico passeggeri, quello commerciale ed industriale, quello legato alla pesca, gli utilizzi militari ed anche il traffico crocieristico. E proprio nell’ambito del traffico industriale, è prevista e pianificata all’interno del documento la presenza di depositi costieri nell’area di Costa Morena, dove Edison intende realizzare il suo deposito di gas naturale liquefatto.
Una pianificazione che il Movimento 5 Stelle non condivide e che, soprattutto, secondo il parlamentare del M5s Roberto Traversi, ex sottosegretario del ministero dei Trasporti con la delega ai Porti, non può rappresentare un alibi per evitare la Valutazione d’impatto ambientale. «Modificare il Piano portuale di Brindisi per consentire l’introduzione dell’impianto gnl Edison senza assoggettarlo a Via nazionale - sostiene infatti - non è accettabile.
L'opposizione al deposito di gnl
Una vicenda, quella del deposito Edison, rispetto alla quale il deputato non nasconde la sua preoccupazione, che lo ha portato ad una nuova azione di segnalazione presso gli organi ministeriali competenti. «Abbiamo inviato ben due lettere alla responsabile della procedura di Valutazione ambientale strategica del Piano regolatore portuale di Brindisi, alla quale ribadiremo la necessità di prendere in considerazione, oltre alle molteplici criticità ambientali ed autorizzative, anche il fatto che l’area di Brindisi ricade in una zona Sic Natura 2000 e dunque per norma dovrebbe prevedere la Via nazionale, esattamente come si è fatto per un impianto similare a Oristano». La mozione approvata all’unanimità dall’intero consiglio comunale lo scorso 27 ottobre, «che pure ha visto come protagonisti i consiglieri comunali del Movimento 5 stelle, è un ottimo risultato che vede allineate le diverse forze politiche con l’obbiettivo di tutelare gli interessi dei cittadini. Dopo una lunga azione ed un importante e approfondito confronto, ed a seguito della condivisione delle numerose criticità che presenta l’autorizzazione rilasciata ad Edison, si è raggiunta la convergenza di maggioranza e opposizione per chiedere il riesame dell’autorizzazione interministeriale numero 17487 del 22 agosto 2022 e di ogni provvedimento connesso» conclude Traversi.