La compagnia assicurativa non paga, i lavoratori sporgono denuncia

La compagnia assicurativa non paga, i lavoratori sporgono denuncia
di Roberta GRASSI
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Venerdì 22 Gennaio 2016, 09:51
FRANCAVILLA - Sono cinque degli ottanta dipendenti dell’azienda Centro Casalinghi e sono passati alle vie di fatto: hanno presentato un esposto in procura per denunciare i ritardi nella liquidazione del danno da parte dell’assicurazione. Una lentezza su cui vorrebbero che la magistratura facesse chiarezza, per verificare se sia il frutto di un disegno che sta portando la società per cui hanno prestato servizio, da cui attendono ancora somme di denaro, a chiudere i battenti. Con il conseguente sacrificio dei posti di lavoro. La denuncia è stata depositata ieri mattina dall’avvocato che li assiste, Fabio Fullone. Viene ricostruita la vicenda che trae origine nel luglio 2012, quando un rogo distrusse i capannoni della ditta, nella zona industriale di Francavilla Fontana.
I danni furono ingenti, l’azienda fu messa in ginocchio dalle conseguenze provocate da un atto che si riteneva di origine dolosa. Le indagini fecero il proprio corso, ci fu anche una denuncia a carico degli imprenditori accusati di aver provocato le fiamme. Il procedimento è stato poi archiviato dal gip Maurizio Saso che ha anche rigettato l’opposizione formulata dalla compagnia assicurativa. Nel frattempo l’impresa, ridotta sul lastrico e poi sottoposta a una procedura di concordato fallimentare, per tentare di salvarne le sorti, è tornata a produrre utili anche considerevoli. Che vengono però destinati all’estinzione dei debiti pregressi. Per quel che riguarda l’accertamento dei danni, è dal 2012 che si attende il completamento della perizia che ne stimi l’ammontare.

«Gli esponenti – si legge nell’esposto – rilevano due aspetti: la procedura di accertamento dei danni che sta riguardando Centro Casalinghi risulta protrarsi ormai da un tempo maggiore di quello occorso per terminare gli accertamenti ben più complessi delle cause del disastro della nave Costa Concordia. Si osserva inoltre che se un evento di danno ingente mette in ginocchio un’azienda e nulla viene a sostenere questa azienda in difficoltà in tempi ragionevoli, come fa l’impresa a riprendersi?».
Ritengono che siano stati lesi gli interessi dei lavoratori che “indirettamente dal comportamento della compagnia stanno subendo un danno personale, immediato e diretto». Si tratta di un ristoro stimato in alcuni milioni di euro. Nelle scorse settimane più volte i dipendenti avevano affrontato la questione in incontri cui aveva preso parte anche il sindaco di Francavilla Fontana, Maurizio Bruno.
«Se nel comportamento della compagnia di assicurazione - proseguono – c’è qualcosa che sta andando oltre la legge nel rapporto con Centro Casalinghi, sta andando anche contro le giuste ragioni dei lavoratori». L’assicurazione, spiegano, «si sta avvalendo di un sonnecchioso atteggiamento della giurisprudenza a fronte di un modus operandi messo a punto nel corso di decenni e decenni nel settore».

Un capitolo a parte è dedicato al susseguirsi di incarichi, perizie e alla loro durata. Si tratta, specificano, di una «procedura del fine accertamento danni mai», rallentata tra l’altro dal connesso procedimento penale attivato dalla denuncia della compagnia assicurativa secondo cui l’incendio sarebbe stato “autoprovocato”. Tesi che non ha retto, come dimostra l’archiviazione decisa dal giudice, opposta e poi confermata.
La prospettiva, affermano i denunciati è di «una causa civile dalla durata ulteriore di un decennio o giù di lì». O comunque «una spada di Damocle sulla ipotetica quantificazione che consente alla compagnia di continuare a sottrarsi alla obbligazione assunta».
Infine la richiesta: «Verificare se i fatti esposti si stiano dipanando secondo la legge o non piuttosto ci si trovi al cospetto di condotte plurime, reiterate, tanto da costituire l’elemento oggettivo di precise fattispecie di reato». In calce la riserva di costituirsi parte civile nell’eventuale processo penale.
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