Revoca della patente a vita per chi si mette alla guida sotto l’effetto di alcol o droga, etilometro monouso obbligatorio a bordo, casco e assicurazione per chi usa il monopattino e più educazione stradale nelle scuole.
Le nuove norme del Codice della strada che il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini vorrebbe varare già dalla prossima primavera, insieme a un piano di ammodernamento delle strade per metterle in sicurezza, potrebbero contribuire a ridurre considerevolmente il numero di morti sulle strade. Questo, almeno, è l’auspicio.
I decessi
Nel 2021, nella sola provincia di Lecce i decessi sulle strade hanno toccato quota 50, contro i 42 del 2019, anno pre-pandemia.
Le novità
Al primo punto dell’elenco di novità che il ministro vorrebbe proporre c’è la revoca a vita della patente - o almeno la sua sospensione per 10 anni - per chi si mette consapevolmente alla guida sotto l’effetto di alcol o droghe provocando incidenti con morti o feriti. Proposta, poi, una revisione del meccanismo delle multe, per adattare l’ammontare delle contravvenzioni al reddito. In cantiere c’è anche l’introduzione dell’assicurazione, dell’uso del casco e della targa per i monopatti, per rendere identificabili e quindi punibili, in caso di incidenti, investimenti o infrazioni, gli utilizzatori degli ormai popolarissimi mezzi a due ruote. Si parla anche si etilometro monouso obbligatorio a bordo, di controllo elettronico che impedisca l’accensione dell’auto senza cinture e di maggiore coinvolgimento dei giovani e delle scuole nelle iniziative di educazione stradale.
Aci, Sticchi Damiani: «Più sicurezza per i pedoni»
Proposte, quelle di Matteo Salvini, che trovano d’accordo il presidente nazionale dell’Aci, il leccese Angelo Sticchi Damiani. «Per quanto riguarda il casco e l’assicurazione per chi usa il monopattino - afferma il responsabile dell’Automobile Club d’Italia - siamo d’accordo e abbiamo sempre sostenuto questa ipotesi. I monopattini hanno il grande vantaggio di non produrre emissioni, ma sono mezzi pericolosi, anche per i pedoni. Guardiamo con attenzione alle nuove forme di mobilità, ma riteniamo fondamentale l’uso del casco e l’attenzione verso i pedoni». Più complessa, per Sticchi Damiani, la questione riguardante il ritiro a vita della patente per chi si mette alla guida sotto l’effetto di alcol o stupefacenti: «Dobbiamo mettere in condizioni queste persone di non nuocere a se stesse e agli altri», afferma. «Per questo motivo, ben venga l’eventuale decisione di togliere la patente, ma questo avverrebbe quando il danno è ormai fatto. È necessario intervenire prima. Per esempio, nei confronti di persone aduse all’abuso di alcol o droghe, che quindi non sono in grado di capire se si trovano nelle condizioni di guidare, si dovrebbe intervenire con il ritiro preventivo della patente. Ci devono essere azioni di prevenzione in tal senso».
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