Finanziamenti revocati perché i tempi non sono stati rispettati: il Comune porta la Regione in Tribunale

Finanziamenti revocati perché i tempi non sono stati rispettati: il Comune porta la Regione in Tribunale
di Maria GIOIA
3 Minuti di Lettura
Lunedì 27 Febbraio 2023, 21:57 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 13:00

Dopo la revoca del finanziamento per ottenere l’agibilità in tre scuole dell’infanzia (Collodi, Montessori e Rodari), il Comune di Ceglie Messapica porterà la Regione in tribunale. Così ha deciso la Giunta con a capo il sindaco, Angelo Palmisano, sulla base delle valutazioni effettuate nel corso di queste settimane in merito alla scelta della Regione di riprendersi la somma di 750mila euro perché, stando alle contestazioni mosse da Bari, i relativi progetti non sarebbero stati terminati per tempo dagli uffici municipali.
L’ente comunale ricorrerà al giudice ordinario per chiedere la restituzione dei fondi con conseguente condanna della controparte ad un eventuale risarcimento dei danni.

La ricostruzione

Nell’atto deliberativo, la Giunta ricostruisce quanto accaduto: «Con delibera di Giunta regionale del 30 novembre 2022, pubblicata sul Burp del 07 dicembre 2022, la Regione ha disposto la revoca dei finanziamenti assegnati al Comune di Ceglie Messapica (e ad altri tre comuni beneficiari) sulla base di un preteso inadempimento, per non aver affidato i lavori finanziati nel termine di 12 mesi previsto dal comma 136 dell’art.1 della L.145/2018, termine così come prorogato dal D.L.n.68/2022».
Poi, definisce la posizione del Comune nella vicenda, come già fatto in assise civica dal sindaco Palmisano e dall’assessora ai Lavori Pubblici, Emanuela Gervasi, dinanzi alle opposizioni che chiedevano chiarimenti in merito alla perdita del finanziamento: «Nessun tipo di inadempimento è imputabile al Comune di Ceglie Messapica, dato che il termine entro cui affidare i lavori di che trattasi (originariamente 8 mesi, portati, poi, a 12 mesi decorrenti dalla data di attribuzione delle risorse) decorreva dalla data di comunicazione della determina dirigenziale del 19 ottobre 2021, avvenuta soltanto in data 09 febbraio 2022 (con una pec) e, quindi, a distanza di tre mesi circa dalla sua formale adozione. Conseguentemente, il termine finale per l’affidamento dei lavori di che trattasi scadeva il 9 febbraio 2023 (se si considera la pec del 9 febbraio 2022) atteso che gli atti della giunta regionale in tema di attribuzione delle medesime risorse sono plurime».
Quindi, alla luce delle relazioni del responsabile dell’ufficio legale e dell’assessora Gervasi, la Giunta e il primo cittadino hanno ritenuto «necessario ed opportuno autorizzare, con la massima urgenza, vista anche l’imminente entrata in vigore della riforma del processo civile, l’azione in giudizio tesa a far accertare il diritto del Comune di Ceglie Messapica a percepire le somme illegittimamente revocate, con conseguente condanna della Regione al pagamento di quanto dovuto, salvo, in ogni caso, il risarcimento del danno».
Ad annunciare la revoca del finanziamento, destinato all’esecuzione dei lavori per ottenere l’agibilità in tre plessi della scuola dell’infanzia, sono stati i consiglieri Giusi Resta e Giuseppe Argentiero nei mesi scorsi. I due esponenti della minoranza hanno criticato l’amministrazione comunale, sollevando una polemica ancora in atto e chiedendo spiegazioni sulle cause della perdita dei 750mila euro anche in aula consiliare, dove il primo cittadino ha anticipato la volontà di rivolgersi alla magistratura, confermata dalla delibera di giunta approvata in questi giorni.
[RIPRODUZ-RIS]© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA