Mille in piazza per la manifestazione contro il deposito di gnl Edison: «Solo danni e nessun beneficio per il territorio»

La manifestazione per il no al deposito di gnl Edison a Costa Morena Est
La manifestazione per il no al deposito di gnl Edison a Costa Morena Est
di Francesco TRINCHERA
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Venerdì 25 Agosto 2023, 06:39

Una manifestazione variegata che però ha avuto un comune denominatore: quello del no al deposito di gas naturale liquefatto proposto da Edison, per lo meno nella forma attualmente proposta e nella localizzazione di Costa Morena Est, nel porto di Brindisi. E c’è anche chi chiede un passo indietro al presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale Ugo Patroni Griffi.

La protesta organizzata da associazioni e sindacato

Erano quasi un migliaio i partecipanti che ieri si sono radunati in piazzetta Vittorio Emanuele, accanto agli uffici brindisini dell’Authority, mentre sul palco si sono avvicendati esponenti politici, rappresentanti del mondo sindacale e portavoce delle diverse associazioni (ambientaliste soprattutto ma non solo) che hanno aderito (da Legambiente ad Italia Nostra). Ad aprire la lunga serie di discorsi, quello del segretario generale della Cgil, Antonio Macchia. «Un’idea – ha detto parlando della realizzazione del deposito di gnl a Costa Morena Est – che riteniamo assurda e crediamo che non porterà benefici per il territorio sotto nessun punto di vista. L’impianto è impattante sotto il profilo ambientale ed è a rischio di incidente rilevante come altri siti che già abbiamo e cozza con l’idea di sviluppo che abbiamo».

L’esponente della Cgil, inoltre, ritiene che un’impostazione diversa, concentrata sulla logistica portuale, possa anche avere maggiori ricadute occupazionali.

La richiesta di dimissioni di Patroni Griffi

Uno degli interventi più accalorati, quello dell’ex sindaco Riccardo Rossi che in conclusione del suo intervento ha chiesto le dimissioni del presidente dell’Authority. «Tornatene a Bari con il bombolone» ha infatti concluso l’esponente di Alleanza Verdi e Sinistra, indicando i locali dell’ente portuale e citando un soprannome che in molti hanno dato all’impianto. L’ex primo cittadino non ha risparmiato i propri attacchi anche nei confronti di altri esponenti politici. «I responsabili hanno nomi e cognomi precisi. Patroni Griffi, Amati, D’Attis, Emiliano». Tra i temi posti da Rossi, anche quello, comune a diversi interventi (come quello del presidente di Legambiente Brindisi, Doretto Marinazzo), dell’interferenza “logistica” del deposito, ad esempio con il tratto ferroviario ed il nodo intermodale, o quella della torcia con il cono di atterraggio.

L'invito al presidente della Regione Emiliano

Il consigliere regionale del Partito democratico Maurizio Bruno (che ha avuto un piccolo battibecco con il sindacalista dei Cobas, Roberto Aprile) ha rievocato le parole di una cittadina milanese che era presente poco prima sul lungomare, guardando la nave da crociera Seabourn Encore partire proprio dal porto interno. «Guardando l’imbarcazione che stava partendo – ha detto – e pensando a quello che può comportare la realizzazione di un bombolone, c’è da rattristarsi. Lo dico perché da rappresentante della protezione civile qui lavoriamo per salvare la vita umana: siamo impegnati in questo bellissimo porto per poter far venire tante persone dal Nord Africa che hanno bisogno di aiuto». Per Bruno (come per altri) quello di Edison sarebbe a tutti gli effetti un vero e proprio rigassificatore ed ha promesso di farsi portavoce di questa battaglia anche con il presidente della Regione Michele Emiliano, che ha dato l’ok al serbatoio di gnl, ed ha criticato chi (tra i consiglieri regionali) dice sì a tutto per la grande industria ed accogliendo favorevolmente l’idea di un consiglio monotematico sulla vicenda. «Ancora non sappiamo bene quale sia il progetto ma vogliamo fermarci un attimo e ragionare e dare soprattutto ascolto e far partecipare i cittadini di Brindisi».

Critiche per la rinuncia al ricorso al Tar

Anche l’altra formazione politica a salire sul palco (il Movimento 5 stelle, con Roberto Fusco) ha chiesto che siano coinvolti i cittadini. Lo stesso Fusco è tornato su una sua battaglia recente, che riguarda proprio il deposito gnl e la scelta dell’attuale amministrazione di non dar seguito al ricorso al Tar. «Noi siamo - ha puntualizzato - per l’uscita dal fossile, non accettiamo impianti che devono stare per altri 30 anni qui. Ma, soprattutto, diciamo “no” anche per la collocazione, a ridosso della città». Tra il pubblico era presente anche il quarto candidato sindaco, Pasquale Luperti, che però non è salito sul palco. Accalorato anche l’intervento dello stesso Roberto Aprile, che come Fusco ha fatto un parallelo con quanto successo circa 20 anni, in occasione delle proteste contro il rigassificatore. Aprile, in questo senso, ha riconosciuto la linearità delle posizioni di alcuni esponenti della maggioranza come Roberto Quarta di Fratelli d’Italia, contrario sia al deposito che al rigassificatore. Così come nel 2004 la protesta ha coinvolto anche la società civile, con diverse famiglie che hanno voluto partecipare all’iniziativa.

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