Sul PalaEventi Marchionna replica ad Emiliano: «Vietato dalla legge concedere i fondi»

Il render del PalaEventi New Arena
Il render del PalaEventi New Arena
4 Minuti di Lettura
Giovedì 2 Novembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 12:55

«L’ambigua formulazione contenuta nel primo masterplan (10 milioni di euro per il PalaEventi Brindisi) ha per molto tempo consentito l’illusione che quel finanziamento potesse, in toto o in parte, essere destinato a contribuire alla realizzazione del PalaEventi. Che fosse ingenuità e puro calcolo politico non è ancora dato saperlo». A sottolinearlo è il sindaco Giuseppe Marchionna, rispondendo al presidente della Regione, Michele Emiliano, che ha attribuito al Comune la responsabilità di avere indirizzato il contributo previsto nell’ambito dei Giochi del Mediterraneo alla realizzazione del Palaeventi verso interventi che riguardano la ristrutturazione dello stadio e la sistemazione delle aree a servizio del PalaPentassuglia.

La vicenda


«Il fatto tecnicamente incontrovertibile - sostiene il sindaco - sta nell’impossibilità di canalizzare finanziamenti pubblici a sostenere un’iniziativa privata proposta in regime di partenariato pubblico-privato», il riferimento al progetto del PalaEventi. «Di tale evidenza sono perfettamente consapevoli innanzitutto i responsabili del progetto, con cui collaboriamo costantemente per arrivare celermente alla definizione conclusiva di un progetto che riteniamo strategico per la città». 
I documenti di indirizzo alla progettazione approvati dalla giunta, prosegue Marchionna, e presentati «all’attenzione del commissario Massimo Ferrarese ricevendone l’approvazione, rappresentano la plastica dimostrazione che quei fondi erano ormai a rischio, dopo aver per tanto tempo cincischiato su un utilizzo che è vietato dalla legge.

Ne abbiamo proposto un utilizzo che riteniamo consono alle necessità più generali dei Giochi del Mediterraneo (lo stadio di Brindisi è una delle sedi più importanti, insieme a quelli di Taranto e Lecce), riuscendo al contempo ad anticipare quegli interventi nell’area di Masseriola di cui beneficerà nell’immediato il PalaPentassuglia (sede dei Giochi), ma che si riveleranno utili anche per l’area nella quale in futuro sorgerà il PalaEventi privato».

L'ex sindaco


A sostenere che le cose non stiano esattamente in questo modo è però l’ex sindaco ed oggi consigliere comunale di opposizione, Riccardo Rossi. «Non è esatto - dice - che per legge non possano essere destinati ulteriori fondi pubblici per l’opera, innanzitutto perché si tratta di un’opera pubblica. Il proprietario del PalaEventi è il Comune. Tramite il project financing il privato interviene e si fa carico delle opere con fondi privati e pubblici ma la struttura è in concessione per una durata, in questo caso di 40 anni, che dipende dal piano economico e finanziario e dall’esito della gara. Le norme, dunque, in realtà lo consentono. Ora, quindi, ci sono due strade da perseguire: la prima è che il soggetto promotore individuato nelle procedure, in questo caso la New Basket come capofila, realizzi le opere sulla base del progetto e del piano economico presentati. E se, a causa dell’aumento dei costi, come ha dichiarato la famiglia Marino, si stanno cercando altri partner per irrobustire il supporto economico privato, si può procedere in quel modo. La seconda strada è un ulteriore apporto di risorse pubbliche, che è possibile nei limiti del 49 per cento. Certo, questo significa modificare le condizioni dell’evidenza pubblica. A mio avviso, tuttavia, si può fare. Ma naturalmente occorre una nuova evidenza pubblica. Non è, dunque, vietato per legge ma servono dei passaggi specifici. Magari inserendo nel progetto qualcosa di interesse per i Giochi del Mediterraneo come interventi per ottenere l’accreditamento per le gare internazionali. In questo modo, ci sarebbe spazio per incrementare di circa un paio di milioni il finanziamento pubblico per il Palaeventi. Ed altri fondi potrebbero essere utilizzati, modificando il masterplan, per lo stadio, altra opera fondamentale per la città».

Il punto


Ma Rossi evidenzia un’altra questione: «Tutto questo non può essere definito dal commissario ma deve essere approvato dal comitato locale per i Giochi. Che, però si è sciolto. La situazione, dunque, è molto ingarbugliata e c’è pochissimo tempo per realizzare gli impianti. Non solo a Brindisi. Va dunque ricostituito il comitato, va approvato un eventuale nuovo masterplan e solo a quel punto si può dare seguito alle opere previste. Ci preoccupa molto, però, il rimpallo di responsabilità tra Governo nazionale, regionale e commissario. Dovrebbero trovare prima di tutto una sintesi, se vogliono davvero salvaguardare i Giochi e gli investimenti in infrastrutture sportive e logistiche connessi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA