Multiservizi e crediti, il Comune di Brindisi nel mirino della Corte dei conti

Multiservizi e crediti, il Comune di Brindisi nel mirino della Corte dei conti
di F.R.P.
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Sabato 21 Novembre 2015, 14:07 - Ultimo aggiornamento: 18 Novembre, 09:15
Guai in vista per il Comune di Brindisi, che si prepara ad affrontare il consiglio comunale sull’assestamento di bilancio 2015 con una spada di Damocle non da poco: una verifica in corso da parte della Corte dei conti su alcuni aspetti dei documenti contabili di palazzo di città. Questioni che riguardano il 2009 e il 2010 ma anche il 2012 e il 2013, dunque la nuova e la vecchia amministrazione.



Di fronte ai giudici della Corte dei conti sono state chiamate a relazionare lo scorso 13 novembre l’assessore al Bilancio Carmela Lo Martire e la dirigente del settore Servizi finanziari Mirella Destino. Un incontro del quale il sindaco Mimmo Consales, secondo la commissaria del Pd cittadino e vice segretaria regionale dei democratici Sandra Antonica, non avrebbe informato nessun esponente della sua maggioranza consiliare. Nemmeno il capogruppo del partito di maggioranza relativa, dunque proprio il Pd.



Ma cosa contestano i giudici al Comune di Brindisi? Innanzitutto la presenza di crediti inesigibili. Una questione che si trascina da tempo e che spesso è finita, anche se in maniera non eccessivamente incisiva ma sotto forma di semplice prescrizione, nelle relazioni ai bilanci firmate dai revisori dei conti. Tra i vari crediti ci sono, ad esempio, gli affitti per le case popolari. Se si considera che oltre mille famiglie non hanno mai pagato il canone di locazione, si comprende come questo mancato incasso sottragga ogni anno circa 300mila euro alle casse di palazzo di città.



La modalità, in effetti, era stata stigmatizzata già, a maggio dello scorso anno, dai revisori dei conti nella loro relazione al consuntivo 2013 del Comune. L’accusa era chiara: crediti non più recuperabili, perché scaduti, inseriti in bilancio come se potessero ancora essere incassati. Proprio in quell’occasione, il sindaco aveva puntato il dito contro la struttura municipale ed in particolare l’ufficio Casa, accusato di essere «la mela marcia» del Comune. Nel 2015, tuttavia, è stata messa in campo un’opera di “ripulitura” dei residui che ha portato alla cancellazione di 6 milioni di crediti ritenuti effettivamente inesigibili.



Altro punto contestato riguardava la congruità delle previsioni delle entrate tributarie con gli effettivi accertamenti, sul quale sembrerebbe essere stata fatta chiarezza. E anche il posizionamento di alcune poste di bilancio, oltre che le difficoltà di cassa.

L’altra grande questione riguarda invece la Brindisi Multiservizi e la sua ricapitalizzazione, votata dal consiglio comunale nel dicembre 2013 e che, secondo le dichiarazioni del primo cittadino, era stata la principale causa dello sforamento del patto di stabilità. Il Comune, in sostanza, ha ripianato la situazione debitoria della società in house - che aveva pendenze non solo con i fornitori ma anche con l’erario - per evitare la messa in liquidazione della società.



Cosa succederà ora? La decisione della Corte dei conti è attesa per i prossimi giorni, verosimilmente entro la fine della settimana. Il timore tra i pochi informati dell’accauto, tuttavia, è che i giudici possano imporre delle prescrizioni o addirittura, nel peggiore dei casi, un piano di rientro triennale tale da configurare, insieme ai già pesanti limiti imposti dallo sforamento del patto di stabilità, una sorta di “amministrazione controllata”. Qualunque decisione prendano i giudici, c’è da giurare che il consiglio comunale sull’assestamento di bilancio, da tenere entro la fine del mese ma non ancora formalmente convocato, sarà particolarmente movimentato.
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