L'assessore Borri condivide le modifiche. Via libera alla “riscrittura” del Dpp di Brindisi ma Cellie va contro la sua maggioranza

L'assessore all'Urbanistica Dino Borri e la dirigente Marina Carrozzo
L'assessore all'Urbanistica Dino Borri e la dirigente Marina Carrozzo
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Mercoledì 15 Febbraio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 12:27

Con 17 voti favorevoli, 2 contrari ed un astenuto (l’ex presidente del consiglio comunale e consigliere di Brindisi Bene Comune Giuseppe Cellie) l'aula ha approvato, ieri, il Documento programmatico preliminare al Pug, così come emendato dalle due proposte protocollate da tutti i partiti e movimenti della maggioranza.

Aggiornamenti o modifiche

Emendamenti che, secondo parte dell’opposizione, stravolgono, almeno in parte il Dpp ma che, al contrario, secondo il sindaco Riccardo Rossi semplicemente lo aggiornano, perché il documento è stato consegnato nel febbraio del 2021 e nel frattempo «il mondo va avanti e succedono delle cose che non possono essere tralasciate». Cose come il Contratto istituzionale di sviluppo, l’approvazione del Dpss e del nuovo Piano regolatore portuale, lo stop al progetto di riconversione a gas della centrale Enel “Federico II”, la sentenza della Corte di cassazione su Acque Chiare.

L'iter dopo l'adozione

«Proponiamo questa adozione al consiglio comunale - ha detto il sindaco - e dopo di che, una volta che ci sarà stata l’adozione, ci sarà la pubblicazione del Dpp per 30 giorni, periodo in cui si riceveranno le osservazioni. Ad esempio oggi è giunta quella di Confindustria. Tutte verranno recepite e si tornerà in consiglio comunale dopo i 20 giorni previsti per l’approvazione, con tutte le osservazioni che verranno accluse. Non saranno discusse ma tutte approvate e tutte faranno da stimolo, insieme agli obiettivi del Dpp, per l’ulteriore fase di lavoro che l’Ufficio di piano porterà avanti, ovvero la parte strutturale e quella programmatica del Pug».

Rispetto a chi chiedeva di ritirare tutto, Rossi ha aggiunto: «Non è che la prossima amministrazione non possa rivedere quanto scritto. E di fatto andrà rivisto perché, nel frattempo, succederanno altre cose».

I dubbi sulla legittimità

Prima del dibattito sul merito, tuttavia, la consigliera Carmela Lo Martire ha contestato la legittimità dell’iter, sottolineando come la legge preveda che prima dell’approvazione e durante la sua redazione il Dpp debba essere sottoposto alla verifica di assoggettabilità alla Valutazione ambientale strategica. Contestazione che ha richiesto un lungo approfondimento, con conseguente sospensione della seduta, da parte del segretario generale che, poi, ha certificato la legittimità del procedimento amministrativo. La stessa consigliera, poi, durante il dibattito ha criticato, tra le altre cose, l’insufficienza degli “aggiornamenti” previsti dall’emendamento della maggioranza. «Non è che basti - ha detto - inserire qualcosa per dire “l’ho aggiornato”, altrimenti rimane qualcosa di posticcio. Ci sono tante cose che andrebbero aggiornate, come la questione della riperimetrazione dell’area Sin che non mi sembra sia stata inserita, nonostante l’attuale fermento nel governo». Affermazione alla quale ha risposto il sindaco ricordando che la riperimetrazione non è un atto di pianificazione ma si limita a restituire le aree agli usi legittimi, che siano industriali, agricoli o portuali.

Il confronto sui contenuti

Gli emendamenti, ha incalzato il capogruppo di Fratelli d’Italia Massimiliano Oggiano, «di fatto non stravolgono nulla. Sono solo dei palliativi che servono a lavarsi la coscienza e dimostrare l’esistenza in vita. Si continua, infatti, a mantenere l’architrave di un documento che è completamente avulso dalla realtà. Sembra che si tratti di un piano che riguarda un altro pianeta, sicuramente non il pianeta Terra. Sicuramente è molto bucolico ed ha una visione decrescista dal punto di vista economico ed industriale, che fa il paio con quella che è stata fino ad oggi l’azione politica di questa maggioranza e di questa amministrazione». Dopo di che, Oggiano ha ribadito la richiesta, concordata con tutto il centrodestra: ritirare immediatamente il Dpp. «Fa specie - ha commentato il capogruppo del Pd Maurizio Pesari - che fino ad oggi non siano arrivate proposte da parte di nessuna forza politica. A parte Forza Italia, è mancato qualunque contributo da parte delle altre forze politiche se non il fatto di dire “questo no, questo no e questo no”».

La posizione dell'assessore

Stimolato dalla consigliera Lo Martire, l’assessore Borri, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, ha chiarito di essere «favorevole agli emendamenti. Sono convinto che siano un contributo utile al Dpp. E anche il documento presentato dall’avvocato Cavalera mi sembra un contributo utile. Mi sarebbe piaciuto, per la verità, e l’ho detto tante volte, che ci fossero i contributi scritti anche di tanti altri. Li aspettavamo. Ma l’urbanistica oggi è questo: non è molto di moda». Il Dpp, ha aggiunto facendo riferimento a Domenico Mennitti, «è largamente ripreso dal documento di un sindaco che mi descrivono come un sindaco saggio e forte e di un professore che l’ha scritto. Quel Dpp infatti è stato redatto con la collaborazione del Politecnico di Milano. Un documento, dunque, che in parte viene da Brindisi e in parte da Milano e che è largamente ripreso da quello di oggi. Molti pezzi che sono stati letti non sono stati scritti da me ma sono rimasti dal vecchio documento». Un riferimento che non è, tuttavia, piaciuto al consigliere di Forza Italia Gianluca Quarta che ha accusato Borri e la maggioranza di «avere utilizzato in maniera impropria il nome di Mennitti».
Alla fine, come detto, sia gli emendamenti che il documento vero e proprio sono stati approvati a maggioranza, con buona parte dell’opposizione che aveva abbandonato l’aula.

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