Sul Dpp di Brindisi una pioggia di emendamenti dalla maggioranza: in Consiglio l'adozione del documento

Una veduta della città e del porto
Una veduta della città e del porto
di Francesco RIBEZZO PICCININ
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Martedì 14 Febbraio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:47

Se non è una radicale riscrittura, almeno di alcune parti, del Documento programmatico preliminare di Brindisi quella inserita in undici pagine di emendamenti a firma di tutti i partiti e movimenti di maggioranza, poco ci manca. Si va, infatti, dal porto, con un giudizio chiaramente negativo sul trend dei traffici e dell’infrastrutturazione dello scalo, alla modifica delle previsioni per l’utilizzo del nastro trasportatore, all’inserimento delle previsioni del Documento programmatico di rigenerazione urbana e dei progetti finanziati nell’ambito del Cis, alla delocalizzazione della casa circondariale fino alla soluzione per il “caso” Acque Chiare.

L'appuntamento di oggi in aula

Con queste premesse, arriva in consiglio comunale proprio oggi la discussione sull’unico punto previsto dall’ordine del giorno: “Adozione del Documento programmatico preliminare (Dpp) al Piano urbanistico generale (Pug) di Brindisi”. Un’adozione che arriva dopo una lunga attesa, considerato che il testo che oggi approda in aula è stato consegnato dall’assessore all’Urbanistica Dino Borri e dall’ufficio Pianificazione del territorio del Comune di Brindisi che lo ha redatto due anni fa.

No alle critiche gratuite all'Authority

Significativo è, in particolare, l’emendamento numero due: una sola pagina che prova a sanare quello che è ritenuto, evidentemente da tutta la maggioranza eccezion fatta, in questo caso, per Brindisi Bene Comune, un attacco gratuito nei confronti dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale. Nel paragrafo relativo al porto interno, infatti, i capigruppo di Pd, Ora tocca e noi e Impegno per Brindisi chiedono di cassare il paragrafo sui lavori di recupero della stazione marittima che sarebbe, si legge nel testo originale, “mortificata dagli impropri interventi attuati dalla struttura tecnica dell’Autorità di sistema portuale e che il progetto esecutivo già appaltato dalla medesima struttura continua a compromettere, senza alcuna considerazione del progetto originario e della necessità anche culturale di rispettarlo”. Una sorta di “smentita” della posizione critica dell’assessore Borri che non a caso non è stata sottoscritta da Brindisi Bene Comune.

I problemi del porto

Il resto degli emendamenti, invece, porta la firma anche del movimento del sindaco Riccardo Rossi. E non lesina le critiche sulla gestione del porto. Uno scalo con tante potenzialità di sviluppo ma, scrive la maggioranza, con una serie di problematiche come la contaminazione delle acque, “l’assenza di un servizio ferroviario operativo” ma anche “l’assenza pressoché totale di grandi e piccole attrezzature di carico e scarico delle navi, l’assenza di stazioni marittime vere e proprie, l’assenza totale di aree e servizi retroportuali orientati in particolare ai traffici di containers”. La maggioranza mette anche nero su bianco il declino di particolari tipi di traffico come le rinfuse solide, le rinfuse liquide e gassose, i traffici merci e persone “sostenuti da e per l’Oriente prossimo (Albanese-Greco-Turco)”. Ma nel documento si dà atto anche della pianificazione in corso con il Documento di pianificazione strategica di sistema portuale e del Piano regolatore portuale di Brindisi redatti dall’Autorità di sistema. E proprio rispetto a questa pianificazione si chiedono tra le altre cose azioni per il disinquinamento del territorio tutto attorno al bacino del porto, l’allestimento di una importante strategia retroportuale “caratterizzata dalla possibilità di esplorare sistemi funzionali high-tech e sistemi di logistica intelligente”, individuazione di aree per la produzione di energie rinnovabili, la realizzazione di tre stazioni marittime, la bonifica dell’area ex Pol in gestione congiunta con l’Authority, l’individuazione di un sito per la nuova base della Marina militare, la realizzazione dei dragaggi, chiarimenti sul futuro della banchina concessa ad Enel, la riqualificazione e valorizzazione del capannone ex Montecatini.

Il futuro del nastro trasportatore Enel

Ma la maggioranza chiede modifiche anche rispetto a quanto previsto per il nastro trasportatore, sia sull’utilizzo attuale che, soprattutto, rispetto al suo futuro. Al posto della “metropolitana salentina” immaginata dall’assessore Borri, infatti, il centrosinistra propone il suo utilizzo per potenziare “l’offerta infrastrutturale a servizio della logistica, connettendo la prevista Zona franca doganale alla centrale Federico II in fase di conversione, che tra le attività potrebbe prevedere anche la logistica e movimentazione merci”.

Le “contrade abusive”, la costa nord e Acque Chiare

Riguardo alle aree soggette a varianti di recupero e altri insediamenti non conformi al vigente Prg, si chiede sì il rispetto delle norme ma anche e soprattutto soluzioni per la regolarizzazione ed il superamento degli impedimenti tecnici. Ma anche il perfezionamento del lavoro di adeguamento dei piani come approvati nel 2005 dalla Regione. Infine, tra gli obiettivi da raggiungere la maggioranza chiede di inserire nel Dpp la delocalizzazione dello stadio nella cittadella dello Sport, in contrada Masseriola; la delocalizzazione della casa circondariale “in un’area alternativa al contesto urbano”, la previsione di una nuova area industriale e artigianale ed una nuova area cimiteriale.

Inserita, inoltre, anche la soluzione individuata per la regolarizzazione di Acque Chiare e proposte per una migliore valorizzazione della costa nord.

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