Titoli a rischio, la banca dovrà risarcire una risparmiatrice

Titoli a rischio, la banca dovrà risarcire una risparmiatrice
di Salvatore MORELLI
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Giovedì 27 Febbraio 2020, 10:26
La Banca Popolare di Bari deve risarcire una cliente che nel 2013 aveva investito i propri risparmi in titoli, acquistando azioni ed obbligazioni convertibili. Al momento dell'acquisto credeva che quei titoli (che avevano man mano registrato una notevole perdita di valore nel tempo) fossero sicuri e senza rischio di una perdita del capitale investito e che, inoltre, potevano essere disinvestiti in qualsiasi momento. Purtroppo non era stato così. La sfortunata risparmiatrice dopo aver inviato un reclamo all'istituto di credito, attraverso il coordinamento Confconsumatori (Dalla Parte del Consumatore), in seguito a una risposta negativa aveva infine promosso un procedimento dinnanzi l'Acf L'Arbitro per le Controversie Finanziarie: un sistema di risoluzione stragiudiziale delle controversie attivo presso la Consob, l'ente rivolto alla tutela degli investitori.

Giovedì 20 febbraio, l'Acf ha accolto in pieno la linea difensiva dell'avvocato brindisino Emilio Graziuso, responsabile del coordinamento Confconsumatori, che ha spiegato in merito: «La Banca Popolare di Bari deve risarcire il risparmiatore. Questa è l'ennesima vittoria che abbiamo ottenuto nei confronti dell'istituto di credito barese. L'Arbitro per le Controversie Finanziarie, infatti, sta accogliendo in pieno la linea difensiva che abbiamo individuato, riconoscendo la violazione da parte della Banca Popolare di Bari della normativa concernente gli obblighi informativi gravanti sulla banca e, di conseguenza, il diritto del risparmiatore al risarcimento del danno. Secondo l'Arbitro, infatti, la violazione degli obblighi informativi da parte della Banca Popolare di Bari ha avuto una decisiva incidenza causale nelle scelte di investimento, potendo ragionevolmente affermarsi, in ossequio al principio del più probabile che non , che se la ricorrente fosse stata resa edotta della illiquidità degli strumenti in questione certamente non avrebbe eseguito gli investimenti per cui è controversa».

Nel 2013 quei titoli finiti in perdita erano stati prospettati dall'istituto di credito barese a una risparmiatrice priva di esperienza e cultura finanziaria: in piena fiducia aveva infatti acquistato azioni ed obbligazioni convertibili, mettendo mano a tutti i propri risparmi. La donna pensava che quei titoli fossero sicuri, senza rischio alcuno di perdita del capitale. Credeva inoltre che quell'investimento poteva essere disinvestito in qualsiasi momento. Dopo l'amara scoperta, non era servito un reclamo alla sfortunata azionista: una risposta negativa della banca ha infatti promosso nel tempo un procedimento dinnanzi all'Acf che, a sette anni da quell'investimento poco felice, vede ora questa donna ottenere il risarcimento del danno. «Dopo questo nuovo risultato, continueremo ad essere al fianco dei risparmiatori in questa dura e delicata battaglia avente ricadute non solo giudiziali ma anche economiche e sociali», ha concluso l'avvocato Emilio Graziuso.
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