Bambina morta a Trinitapoli, l'autopsia: niente percosse o maltrattamenti

Bambina morta a Trinitapoli, l'autopsia: niente percosse o maltrattamenti
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Sabato 21 Novembre 2015, 10:43 - Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 17:34
Non è morta a causa di percosse o maltrattamenti la bambina di due anni, di Trinitapoli, in provincia di Barletta - Andria - Trani, il cui decesso è avvenuto sabato mattina, nella sua abitazione. Sulla sua morte la procura ha aperto indagini per omicidio volontario.



Conferita nel pomeriggio l'autopsia, con la previsione che sarebbe stata effettuata domani, si è invece conclusa questa sera e queste sono le conclusioni a cui è giunto il medico legale Ruggiero Parente. Ora si attende il risultato degli esami tossicologici, utili a confermare o escludere il collegamento fra la morte della piccola e la eventuale erronea somministrazione dei farmaci che prendeva per il deficit neurologico di cui era affetta. Altri esami saranno utili a capire se la bambina possa essere morta per asfissia. Nonostante la procura indaghi per omicidio volontario, sul registro degli indagati non risulta alcun inscritto.



Erano stati i segni sul suo corpo, i lividi, segnalati dai medici dell'ospedale di Barletta, dove era stata ricoverata, ai servizi sociali, a spingere la procura di Foggia a indagare per omicidio volontario per far luce sulla morte della bambina di due anni avvenuta nella sua abitazione, a Trinitapoli, sabato scorso. Dopo, però, che l'autopsia, ieri sera, ha escluso che la piccola possa essere morta a causa di percosse o maltrattamenti, così come era stato ipotizzato, resta l'indagine a carico di ignoti per omicidio colposo e tre mesi di tempo, quello massimo a disposizione del medico legale Ruggiero Parente, per capire dai risultati degli esami istologici e tossicologici, cosa abbia provocato il decesso.



Parente ha condiviso l'esito dell'esame con i consulenti tecnici di parte della madre della bambina, del suo compagno e degli altri due figli, citati dalla procura quali parti lese nella vicenda, per la perdita della congiunta. Sin dal primo vertice in procura, subito dopo la morte della bambina, ascoltando la madre, gli investigatori avevano appreso di un altro fattore che aveva riguardato la bambina prima di morire: la possibile erronea somministrazione di un farmaco che prendeva abitualmente per problemi di salute legati a un deficit cognitivo. Anche su questo si sono concentrate le indagini. Gli esami di cui si attende l'esito serviranno a capire se, per responsabilità di chi e in quale misura il farmaco somministrato possa essere compatibile con il decesso.



Si sono svolti questo pomeriggio, intanto, a Trinitapoli i funerali in forma strettamente privata della piccola. Un gruppo di mamme del piccolo centro agricolo in provincia di Barletta - Andria - Trani, ha organizzato una fiaccolata per le vie del centro, per stigmatizzare il dolore di tutta la comunità per la morte della bambina, che resta ancora senza motivo e senza responsabili.



La fiaccolata, per la quale le donne hanno già chiesto autorizzazione alla stazione dei carabinieri e al sindaco, partirà alle 19 di sabato prossimo e attraverserà il centro di Trinitapoli, dove viveva la piccola. L'autopsia ha escluso che la morte sia stata causata da percosse e maltrattamenti, senza per altro escludere che essi vi siano stati. Il corpo della piccola, oltre a presentare numerose ecchimosi, è apparso disidratato e malnutrito. La situazione di degrado e disagio in cui viveva la piccola era apparsa subito evidente ai medici dell'ospedale di Barletta, dove la bambina era stata ricoverata per una frattura a un omero, giustificata dalla mamma con una caduta, che poi avevano segnalato il caso ai servizi sociali.(Fonte ANSA)
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