Una associazione mafiosa armata, quella del "gruppo Corda-Lomolino" che, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dalla fama criminale dei suoi appartenenti e delle condizioni di assoggettamento e di omertà, avrebbe messo a segno estorsioni "a tappeto" ai danni degli operatori commerciali di Trani. È questa l'ipotesi investigativa della Direzione distrettuale antimafia di Bari che ha coordinato le indagini compiute dai carabinieri e sfociate oggi nell'operazione "Medusa".
GLI ARRESTI
Sono 14 le persone arrestate tra Trani, Milano, Roma, Napoli, Melfi (Potenza), Canosa di Puglia (Bat), 6 in carcere e 8 ai domiciliari, in esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare, per associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsioni, armi e associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.
LE INDAGINI
I provvedimenti eseguiti sono il risultato di due attività investigative svolte in parallelo dalla Stazione di Trani e dalla Sezione Operativa della Compagnia di Trani che, con il coordinamento e la direzione dell'Autorità Giudiziaria, hanno consentito di ricostruire, a partire dall'aprile 2016, l'operatività del gruppo criminale. In azione circa 80 carabinieri del Comando Provinciale di Bari e del Gruppo di Trani, supportati dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia, del 6° Nucleo Elicotteri e del Nucleo cinofili di Modugno per eseguire le ordinanze emesse dal gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Dda. Sono ritenuti indiziati, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsioni, detenzione illecita di armi e associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Le singole misure eseguite sono 18, poiché 4 dei 14 indagati sono stati colpiti da entrambi i provvedimenti.