Incidente sul lavoro: esplode un tubo nell'oleificio, morto un operaio di 38 anni

Il luogo della tragedia
Il luogo della tragedia
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Martedì 7 Novembre 2023, 21:30 - Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 20:54

Un uomo di 38 anni è morto mentre era a lavoro all'interno dell'oleificio Agrolio Srl, di Andria. L'incidente sul lavoro si è verificato nel pomeriggio.

Da una prima ricostruzione pare che sia esploso un tubo di un sistema di drenaggio che separa l'acqua dall'olio, a causa, probabilmente, di una irregolare pressione. Questo potrebbe aver colpito l'uomo. Il macchinario sarebbe parzialmente andato a fuoco, tanto che sono stati allertati i vigili del fuoco, intervenuti sul posto, assieme ai carabinieri.

I soccorsi

Chiamati i soccorsi, gli operatori sanitari del 118 non hanno potuto che constatare il decesso del 40enne, che avrebbe riportato un importante trauma cranico.

A lavoro, all'interno della struttura, sottoposta a sequestro, gli agenti della polizia di Stato della questura di Andria e il personale Spesal della Asl Bat. Spetterà a loro ricostruire l'esatta dinamica della vicenda. L'uomo risultava regolarmente assunto in azienda.

I sindacati

“L’ennesima tragedia sul lavoro miete una giovane vittima. Purtroppo gli infortuni nei luoghi di lavoro, in Puglia come nel resto del Paese, stanno assumendo i contorni di una vera e propria strage, ma le risposte della politica per fermare un fenomeno inaccettabile sono poche e poco efficaci, ci chiediamo come avrebbero reagito le istituzioni se tutte quelle vite fossero state spezzate dalla violenza della mafia: sicuramente in modo più deciso di quello utilizzato contro gli infortuni sul lavoro”. Lo dichiara il segretario generale della Uil Puglia Gianni Ricci commentando il decesso del lavoratore. “I controlli sono ancora insufficienti,  le assunzioni degli ispettori non bastano: occorrono più risorse che purtroppo anche in questa manovra sono assenti e norme più severe per perseguire davvero l’obiettivo zero morti sul lavoro, bisogna creare una cultura della sicurezza a partire dalle scuole e soprattutto è indispensabile istituire una procura speciale per le morti sul lavoro, perché se è vero che a volte si tratta di tragiche fatalità, è altrettanto vero che spesso sono veri e propri omicidi dovuti alla ricerca del profitto ad ogni costo, anche a quello della sicurezza dei lavoratori”.

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