Università in crisi: Giurisprudenza non attrae più, calo degli iscritti e più fuori corso

Università in crisi: Giurisprudenza non attrae più, calo degli iscritti e più fuori corso
​Università in crisi: Giurisprudenza non attrae più, calo degli iscritti e più fuori corso
di Elga MONTANI
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Venerdì 1 Dicembre 2023, 05:00

Preoccupante calo delle immatricolazioni nelle triennali del dipartimento di Giurisprudenza, pari a circa un -8%, tantissimi fuoricorso e abbandoni in itinere a Bari. Il quadro che emerge dai dati delle “Schede di monitoraggio annuale dei corsi di studio del 2023”, approvate nello scorso consiglio di dipartimento, è complesso e per certi versi allarmante. 

Per quanto riguarda gli studenti fuoricorso sono un 91% a Scienze dei Servizi Giuridici (erano l’85% nel report dello scorso anno), 67% per il corso di laurea in Consulente del lavoro e Operatore di Impresa (77% nel 2022), sono il 58%, contro un 65% del precedente rilevamento, per la laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza e 47% per la laurea magistrale in Giurisprudenza d'Impresa (47,5% lo scorso anno).

Dati in lieve miglioramento in alcuni casi, ma che fanno riflettere, soprattutto se si analizza anche il numero degli abbandoni (ovvero tutti quelli studenti che rinunciano ad iscriversi al secondo anno). Tale dato raggiunge il 47% per Scienze dei Servizi Giuridici, il 43% per il corso di laurea in Consulente del lavoro e Operatore di Impresa, il 38% per la laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza e il 27% per la laurea magistrale in Giurisprudenza d'Impresa. Lo scorso anno, era il 31,2% per il corso di laurea magistrale in Giurisprudenza d'Impresa, mentre era pari al 50% degli studenti iscritti al corso di laurea in Consulente del lavoro e Operatore di Impresa, e al 54% degli iscritti al corso di laurea in Scienze dei Servizi Giuridici. Nel 2023, quindi, il trend è confermato anche se in alcuni casi i dati sono in discesa.

I dati

A comunicare i risultati delle schede, che sono comunque una parte di un report più ampio, è stata l’associazione studentesca Link con un post social, in cui è stato sottolineato: «Risulta evidente un problema di fondo, che è scollegato dal merito del singolo studente: se tutti questi studenti vanno fuoricorso o lasciano il percorso di studi, allora è il sistema a non funzionare, non sono gli studenti a non essere “bravi abbastanza”». Sull’argomento, Giulia Lenoci di Link Giurisprudenza ha voluto sottolineare: «Dagli ultimi dati relativi al dipartimento di Giurisprudenza emerge un quadro complesso: stabilità nelle immatricolazioni nei corsi magistrali, accompagnata però da un calo nei corsi triennali, insieme a un altissimo numero di studenti che si laureano fuoricorso e che lasciano il corso di studi». «Questi dati – proseguono da Link -, in particolare l’alto numero di fuoricorso e di abbandoni, ci invitano a riflettere sul sistema universitario italiano e su come strutturalmente sia un sistema che sempre più lascia indietro chi non ha tutte le condizioni per conseguire una laurea nei tempi previsti e penalizza chi va fuoricorso. Ci sono problemi a partire dalla didattica fino al sistema di tassazione e alle borse di studio, che non permettono a tutti e tutte di studiare».

E andando nello specifico ad analizzare i numeri di giurisprudenza, aggiungono: «Serve intervenire sulla didattica prevedendo migliori e maggiori collegamenti con il mondo del lavoro, ragionando su piani di studio abilitanti e che rispondano alle esigenze lavorative degli studenti oltre che del territorio, che si lavori per una didattica più sostenibile e scevra da qualsiasi logica punitiva. Un’organizzazione della didattica che non si confà completamente ai bisogni degli studenti, unita ai vari fattori personali che riguardano ciascuno di noi fanno sì che il numero di studenti che non si laureano in corso sia molto alto, incidendo in vari modi sulla vita di chi si trova in questa situazione».

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