Filippo Melchiorre sul candidato a Bari: «Sceglieremo il migliore, aprendoci»

Filippo Melchiorre
Filippo Melchiorre
di Beppe STALLONE
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Venerdì 8 Settembre 2023, 12:53 - Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 19:58


Filippo Melchiorre è un politico barese di lungo corso. Da ottobre senatore della Repubblica per Fratelli d'Italia, da oltre 30 anni attivamente in politica, consigliere comunale di Bari eletto per ben 6 volte, vice coordinatore regionale di FdI.


Senatore Melchiorre, il centrosinistra discute sulla possibilità delle primarie per individuare il candidato sindaco di Bari, c'è l'eventualità che le faccia il centrodestra, anche se non è nella sua tradizione?
«Nel centrosinistra in realtà non si parla di primarie, c'è molta confusione, c'è chi chiede le primarie, chi la candidatura unica, vedo tentativi di mediazione fallite da parte del segretario regionale nell'individuazione di un candidato unico. Vedo una lista civica che chiede le primarie, il M5S che afferma che le primarie non le farà mai. Insomma tanta confusione, tante anime tra loro slegate, sia per principi, sia per valori, sia per percorsi che intendono perseguire. Mentre noi abbiamo una coalizione nazionale coesa, che si presenterà coesa sul territorio cittadino insieme a delle forze civiche che stiamo unendo. Sulla scorta di questo individueremo un candidato unitario e un programma unitario che presenteremo dopo questo lavoro che stiamo facendo».


Quindi nella coalizione di centrodestra, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega, Udc, Partito socialista e movimenti civici. Che tempi ci sono per conoscere i nomi?
«Inutile fare la cronologia, faremo un lavoro che intende migliorare la qualità della vita dei cittadini baresi e ci prenderemo tutto il tempo necessario, dall'altra parte vedo un Decaro molto nervoso che un giorno dice una cosa e il giorno dopo un'altra e vedo un Emiliano fischiato qualche ora fa a Gioia del Colle».


Dopo 20 anni di governo di centrosinistra della città questa volta il centrodestra ce la farà agevolmente?
«Essendo "l'anziano" della politica barese, anche se di fatto non sono poi così anziano, ebbene ho vissuto i vari momenti, momenti in cui il centrodestra vinse a Bari 30 anni fa e per 10 anni ha governato e poi ho visto il momento in cui il Titanic con Decaro sta cadendo e l'orchestra continua a suonare.

Noi invece stiamo vivendo questo momento di entusiasmo, legittimato dal governo Meloni. Le comunali svolgendosi in concomitanza con le europee, avranno ovviamente un effetto strascico non indifferente. Le due cose mi portano a guardare con ottimismo una competizione che è sicuramente alla nostra portata».


Su Bari vi sentite vincenti quindi?
«Ci sentiamo vincenti, sicuramente c'è un'aria molto positiva, basta camminare per strada e sentire le persone che ci dicono: "bè allora cambiamo?". È un sentiment comune. Questo vale più di qualsiasi sondaggio. Poi è fisiologico che la gente dopo 20 anni tenda a cambiare».


Quanto conta individuare bene la figura del candidato sindaco?
«Ha una sua importanza ma quello che mi sto preoccupando di dire ai miei è: bisogna prendere tutti in campo. In passato le liste le abbiamo fatte puntando su qualcuno in particolare e questo è un errore. Gli altri erano dei riempi-lista. Dobbiamo essere bravi a connetterci col territorio. A me piace mettere le scarpe da ginnastica e oggi sono stato al San Paolo, a Carbonara, nei bar, nelle parrocchie e sentire quello che dice la gente e non rimanere nel palazzo e girare con la scorta».


Lei è stato indicato inizialmente fra i papabili a candidato sindaco di Bari, conferma o smentisce?
«Ho dichiarato che io ci metterò la faccia, sia in caso di vittoria o di sconfitta, come ho fatto negli ultimi 30 anni. Qualunque sarà la scelta la sento come mia».


Di quale partito della coalizione di centrodestra sarà espressione il candidato sindaco?
«I segretari regionali quando hanno scelto il candidato sindaco di Foggia, o di Brindisi o di Barletta non hanno badato al colore politico del candidato, abbiamo scelto il migliore. Sceglieremo il candidato non secondo il manuale Cencelli come in passato si è fatto, sbagliando, ma sceglieremo quello che più è allenato non per vincere ma per ben governare la città».


Chi temete di più fra gli avversari possibili del centrosinistra, Lacarra, Petruzzelli, Paola Romano?
«Abbiamo profondo rispetto di tutti, Decaro però non ha saputo costruire un suo erede, mentre Emiliano lo ha fatto facendo erede Decaro, il quale però è rimasto un uomo solo al comando».
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