FdI lavora già alle liste: potrebbero essere due. La Lega riflette sul logo

FdI lavora già alle liste: potrebbero essere due. La Lega riflette sul logo
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Venerdì 8 Settembre 2023, 12:47 - Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 19:58

Il senatore Ignazio Zullo non ha dubbi: «Sono i primi segnali di una presa di coscienza collettiva contro la tirannia di Emiliano e mi auguro che questa presa di coscienza che cova inizi a manifestarsi in tutta la Puglia». Il riferimento dell'ex capogruppo in Regione di Fratelli d'Italia è ai fischi all'indirizzo del governatore, Michele Emiliano, sul palco di Gioia del Colle al fianco di Sylvester Stallone.


Il centrodestra ci crede, lo ribadisce davanti all'ingresso del centro per le maxi emergenze o Covid hospital della Fiera del Levante e vale soprattutto per le prossime Comunali di Bari.

Il primo tornante da tenere d'occhio è l'arrivo del vicepremier, Matteo Salvini, per l'inaugurazione della Caravella. La road map è nota: cerimonia al Sacrario militare, per la deposizione di una corona d'alloro, e poi taglio del nastro della Campionaria. Prima, però, il leader della Lega riuscirà ad incontrare i suoi, per un vertice ristretto con i fedelissimi ed è da quell'incontro che si capirà anche quale sia lo spazio di manovra per la partita del capoluogo, ancora senza una testa di serie da schierare per il dopo Decaro. D'altro canto, tornato a metà luglio, per visita al cantiere dei lavori per il raddoppio della tratta ferroviaria Bari-Noicattaro, Salvini si era mantenuto cauto: «Vorrei un sindaco di centrodestra a Bari. Poi ho detto centrodestra, può anche essere della Lega».

Non è detto che, questa volta, non si spinga oltre: «Siamo al lavoro per offrire, come centrodestra, un nome di grandissimo spessore e livello, in grado di mettere d'accordo tutti e di emozionare i cittadini baresi», taglia corto il consigliere regionale del Carroccio, Fabio Romito. Niente dettagli ulteriori, né sul profilo, né sulla bandiera che sventolerà alle sue spalle.
L'ultimo nome a finire sulla graticola e rimbalzare nelle chat è stato quello del professore di diritto Gaetano Filograno: gli sarebbe stata chiesta la disponibilità a correre per la coalizione, poi la consultazione informale sul suo nome. Non se ne è saputo più nulla: «I nomi agostani lasciano il tempo che trovano, c'è di vero il fatto che il centrodestra è forte, coeso e riunito a Roma come Bari, Foggia e Lecce», ha dribblato il sottosegretario Marcello Gemmato, qualche giorno fa. E allora si pensa alle liste: gli uomini di Giorgia Meloni hanno persino una struttura interna che se ne sta occupando e vaglia nomi, potrebbero schierare persino due formazioni, una delle quali di maggiore ispirazione "fittiana", se così si può dire, ma senza concorrenza interna: «Siamo in overbooking», racconta il coordinatore provinciale, Michele Picaro, reduce dalla terza edizione di Bolina a Giovinazzo.

La Lega

La Lega, invece, riflette se schierare il simbolo storico di Alberto da Giussano o riproporre quello di "Prima l'Italia" con il tricolore, già sperimentato alle consultazioni di un anno fa. «Dovremmo approfittare del vantaggio sul centrosinistra e giocare sul fattore tempo», confida un consigliere comunale di lungo corso.
E invece, c'è chi scommette sul fatto che si debba attendere Foggia: tempo fino a mercoledì 20 per consegnare le liste, poi si avrà un mese per la campagna elettorale e si dovranno concentrare le forze. A quel punto, ballottaggi permettendo, si arriverà a novembre, prima di poter riaprire il dossier. Si vedrà: «Alcune liste hanno già aderito al mio progetto e sono pronte a scendere in campo con un unico candidato, in confederazione, per garantire una candidatura qualificata e competente. Resta il dialogo sempre aperto con i partiti del centrodestra, per arrivare all'unità di intenti su nome e programma», tiene aperta la porta dei civici anche l'ex assessore Ninni Cea. Intanto, Zullo suona la carica e lancia la palla nell'altra metà campo: «Quando il governo della Regione si incentra sulla ricerca spasmodica del consenso clientelare, sulla compravendita al mercato delle vacche di portatori di voti, uccelli migratori che da destra vanno a sinistra per una poltrona, subentra una destrutturazione del tessuto sociale e ideologico di un popolo che arriva a convincersi che è inutile lottare per i propri principi e i propri ideali, perché tanto il potente compra tutto e tutti e il popolo è una pedina», spiega. Poi rilancia: «La storia ci insegna che prima o poi tutte le tirannie cadono, quando subentra nel popolo una presa di coscienza». Se sia ottimismo o l'inizio di uno schema è tutto da vedere.
A. Buc.
 

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