Mafia, tra gli interessi del clan Parisi anche il cantiere della nuova Regione Puglia

La conferenza stampa
La conferenza stampa
di Vincenzo DAMIANI
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Martedì 15 Marzo 2016, 10:54 - Ultimo aggiornamento: 13:02
Tra i 24 cantieri "gestiti" e inquinati dalle ingerenze del clan Parisi di Bari c'è anche quello per la costruzione della nuova sede della Regione Puglia in via Gentile, nel rione Japigia di Bari. È quanto emerge dalle carte dell'inchiesta della Dda barese, della squadra mobile e dello Sco che oggi ha portato all'arresto di 25 persone e al sequestro di circa 4,8 milioni di euro. Secondo gli inquirenti, anche nel cantiere per la costruzione della nuova sede della Regione era stato imposto il servizio di guardiania e alcuni lavori in subappalto erano stati affidati a imprese "amiche" della principale cosca mafiosa barese. Questo, sempre secondo gli investigatori, avrebbe provocato persino un aumento dei costi. L’inchiesta coordinata dalla pm Patrizia Rautiis della Dda avrebbe documentato almeno 24 episodi infiltrazione del clan Parisi nei cantieri edili di Bari e provincia, ma in tutto sono 65 i casi monitorati. Le indagini sono state avviate nel 2011 dopo il ferimento di un rom che aveva osato fare un furto in uno dei cantieri controllati dal clan del boss Savino Parisi. Il gip del tribunale di Bari, Alessandra Piliego, che ha emesso le ordinanze di custodia cautelare contesta anche a sei imprenditori il concorso esterno in associazione mafiosa. Un imprenditore è stato arrestato, cinque sono indagati a piede libero. Nell’inchiesta emerge una forma più raffinata di estorsione: l’imposizione di subappalti ad imprese amiche. Tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare c’è lo stesso capoclan, il boss Savino Parisi. Agli arresti anche Michele Parisi (fratello di Savino), Eugenio Palermiti, Cosimo Fortunato e Antonio Cardinale. 
Un altro filone dell’inchiesta riguarda l’occupazione delle case popolari che venivano gestite dalla cosca. Gli affiliati al clan “gestivano” l’assegnazione delle case popolari a Japigia: occupavano le abitazioni e cacciavano i legittimi assegnatari. Gli arresti sono stati eseguiti da 350 uomini della polizia di Stato con l’ausilio di unità cinofile e aeree.

 
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