Bari, centrosinistra: Leccese vs Laforgia, ultimo atto. Confronto decisivo per l’unità

Bari, centrosinistra: Leccese vs Laforgia, ultimo atto. Confronto decisivo per l’unità
di Paolo MELCHIORRE
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Mercoledì 17 Aprile 2024, 08:18 - Ultimo aggiornamento: 10:13

Il tempo stringe, tutti o quasi dicono di voler cercare una soluzione unitaria ma sono trascorse altre 24 ore e il centrosinistra resta con due candidature a sindaco di Bari. Dopo la rinuncia di Nicola Colaianni, bloccato dalle «troppe rigidità» da lui stesso così definite, ieri Vito Leccese e Michele Laforgia avevano concordato un faccia a faccia per le 18 per capire se ci sono ancora vie d’uscita che portino ad una soluzione condivisa, ma l’incontro è saltato per «impegni di entrambi i candidati». Si vedranno questa mattina, nella speranza dell’intero centrosinistra che esca fuori il classico coniglio dal cilindro.

Prima che saltasse il confronto, entrambi erano stati ospiti telefonici della trasmissione di Radio1 “Un giorno da pecora”. «Se sono ancora in corsa per la candidatura a sindaco di Bari o mi sono definitivamente ritirato? In questo momento sto fermo su una sedia – aveva detto Laforgia - di ritiri non se ne è parlato. Leccese? Non l'ho ancora sentito, forse sapeva che oggi per me sarebbe stata una giornata particolarmente impegnativa» (in Tribunale era c’era la causa per diffamazione Meloni-Canfora, ndr). «Sentirò più tardi Laforgia – erano state le parole di Leccese - e spero venga lui da me, visto che le altre volte sono andato io da lui. Abbiamo esperito un tentativo anche grazie alla disponibilità di Vendola, è naufragato», aggiungendo che nell’incontro «decideremo se ci sono ancora margini per la sintesi oppure andremo divisi alle elezioni, cercheremo di capire in che modo, se c'è la possibilità di siglare un accordo».

Ma l’aria che tira nel centrosinistra non è certo quella delle più ottimiste, tant’è che il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, intervenendo su La 7 alla trasmissione Omnibus, ha parlato esplicitamente di «suicidio politico», facendo intendere che ora il partito dovrà discutere apertamente delle scelte fatte e da fare. «A Bari – sono state le sue parole - abbiamo cercato semplicemente di fare politica per costruire l'unità, devo prendere atto che questa idea della politica è una merce sempre più rara.

Che in una città come Bari, con la sua storia amministrativa, certo con i problemi che vediamo in queste settimane ma anche con i suoi risultati, un mondo che ha costruito quell'esperienza si divida, mi pare un suicidio politico. Una scelta che rischia di rimettere in gioco una destra che altrimenti non avrebbe toccato palla, politicamente parlando». Fratoianni ha definito «un grave errore» aver fatto cadere la disponibilità di Colaianni, anche perché «dimostra che una delle tesi che hanno accompagnato l'illogica, lunga e ricercata separazione del campo, e cioè che non esistesse in natura una soluzione, era del tutto infondata». A questo punto quale sarà il prossimo passo di Sinistra Italiana? «Discuteremo ora liberamente – ha concluso Fratoianni - perché questo è il nostro modo di operare come partito, anche in ragione della costruzione di un progetto come Alleanza Verdi Sinistra, che sta lavorando per unire e crescere».

«A Bari abbiamo chiesto un segnale di discontinuità – ha spiegato sempre ad Omnibus il capogruppo M5S alla Camera, Francesco Silvestri - a seguito delle vicende giudiziarie delle ultime settimane. Per questo abbiamo proposto la candidatura di Laforgia, un penalista molto affermato che viene da un percorso civico. Non conosciamo i motivi di diniego del Pd e ci aspettiamo ci arrivi una risposta politica su un candidato che riteniamo potrebbe far vincere l'asse progressista”. Ricordando che “l'86% delle truffe europee sul Pnrr sono avvenute in Italia», Silvestri ha sostenuto che «è centrale scegliere amministratori locali che ci permettano di mantenere alta l'asticella della legalità».

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