L'intelligenza artificiale e la radiomica potranno aiutare i medici nella scelta delle terapie più efficaci per il mesiotelioma pleurico. È questo l'obiettivo dello studio in corso all'Istituto Tumori di Bari, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico dove un team di ricercatori guidati dall'oncologa Annamaria Catino, incrocia i dati clinici e biologici dei pazienti con i dati contenuti nelle immagini diagnostiche, per esempio quelle delle Tac, per «predire» la risposta e l'efficacia delle terapie proposte, cercando così, per ogni paziente, la terapia più adatta.
Cos'è la radiomica
Si tratta della cosiddetta radiomica, la scienza che analizza le immagini mediche e applica a queste immagini metodi matematici e di intelligenza artificiale per ricavare informazioni sulla natura, sulla prognosi e sulle possibili risposte terapeutiche.
L'uso della radiomica è già una realtà nei percorsi di cura di alcune patologie oncologiche, come per esempio il tumore della mammella ma, finora, è stata poco applicata nel trattamento del mesotelioma pleurico, un tumore raro del polmone, che colpisce in particolare la pleura e che è tristemente associato all'esposizione all'amianto. «Il mesotelioma pleurico - spiega Catino - è una malattia orfana, ancora poco conosciuta e studiata, e per questo è indispensabile accrescerne la conoscenza anche attraverso un approccio multidisciplinare. Nel nostro caso, gli oncologi lavorano fianco a fianco con biostatistici e bioinformatici per elaborare e interpretare i dati biomedicali dei pazienti con mesotelioma». Lo studio in corso è stato selezionato per una comunicazione orale al congresso internazionale dedicato al mesotelioma pleurico che si è svolto nei giorni scorsi a Lille, in Francia.
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