L'atleta pugliese conquista New York: Daniel circumnaviga Manhattan a nuoto

L'atleta pugliese conquista New York: Daniel circumnaviga Manhattan a nuoto
di Danilo DE ROBERTIS
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Giovedì 1 Settembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 23:43

L’atleta biscegliese Daniel Douglas Di Pierro ha scritto una nuova pagina di storia della sua carriera completando la circumnavigazione dell’isola di Manhattan: ha percorso 45 chilometri in acque libere coprendo la distanza complessiva in 9 ore e 8 minuti. Nato a Bari nel 1993 e laureato in Scienze delle attività motorie e sportive dell‘Università degli Studi di Bari, dove è stato anche rappresentante degli studenti, è tesserato come atleta della Netium di Giovinazzo. Nonostante la giovane età ha al suo attivo un’intensa attività natatoria in acque libere e ha realizzato con successo Traversate di valenza internazionale. Risulta infatti anche tra i più giovani fra i “traversatori” del mondo, la cui età è mediamente compresa tra i 40 e i 50 anni. Quella in terra americana è stata un’impresa tanto agognata quanto attesa, essendo inizialmente pianificata per il 2020 ma rinviata per tutto questo tempo a causa della pandemia. Finalmente questo agosto 2022 gli ha dato la possibilità di raggiungere questo traguardo che si aggiunge ad altre traversate di tutto rispetto compiute negli anni scorsi. Per citarne qualcuna: nel luglio 2017 ha compiuto la doppia traversata a nuoto delle Bocche di Bonifacio (dalla Sardegna alla Corsica e ritorno), 32 chilometri in 9 ore e 32 minuti; nel maggio 2019 ha portato a termine la traversata a nuoto dello Stretto di Gibilterra (dalla Spagna al Marocco), 15 chilometri in 4 ore e 8 minuti e nell’agosto 2019 ha ultimato con successo a nuoto il tratto dall’isola di Catalina a Los Angeles nell’Oceano Pacifico (in California), 36 chilometri in 13 ore e 10 minuti.

Il racconto della traversata

La sua impresa è stata seguita da tantissimi suoi sostenitori anche grazie ai continui aggiornamenti pubblicati sui social dove ha poi riportato un suo resoconto di questa magnifica esperienza: «La traversata si è divisa in tre parti cioè in tre fiumi differenti, ciascuno con le proprie peculiare.

L’East River il primo, è stato perfetto come tratto di oceano. Io li chiamo fiumi ma sono un mix tra fiumi ed oceano, infatti parliamo di acqua salata e questa fase è durata 2 ore e mezza in acque tutto sommato tranquille, con corrente a favore e giusto qualche onda contro, passando sotto i ponti migliori di New York». «Segue poi l’Harler River, per una fase durata circa 3 ore e mezza. Tratto piattissimo come una tavola nel totale verde, verde in tutti in sensi non solo il panorama ma proprio l’acqua era verde, non vedevo l’ora di vedere la fine di questa parte perché era veramente sporco, soprattutto per gli standard nostrani con il bel mare che abbiamo. Purtroppo ho il brutto vizio di bere inconsapevolmente mentre nuoto perché tanto non mi crea problemi bere acqua durante la nuotata ma so che talvolta può essere un rischio». «Terzo e ultimo passaggio era l’Hudson River. Doveva essere il più semplice invece è stato decisamente il più difficile, durato 4 ore, con onde sempre più grosse e contrarie, nelle prime due ore la marea era poco presente infatti si avanzava ma a stento. Sotto l’ultimo ponte sono state necessarie addirittura trenta bracciate per fare appena un metro. Nelle ultime due ore invece ho ricevuto una spinta molto forte e positiva dalla marea che mi ha aiutato molto, anche se mi accorgevo di avanzare non grazie alla marea ma prendendo i grattacieli come punti di riferimento. Alla fine è stata una gioia vedere la statua della libertà alla conclusione di questo tratto, perché per me significava essere finalmente agli sgoccioli, alle ultimissime bracciate verso il traguardo». Spinto dalla sua profonda passione per il mare e da una fortissima volontà, Daniel Douglas ha reso possibile questa sua impresa solo grazie ad allenamenti costanti che gli hanno fatto riscuotere per l’ennesima volta attestati di stima dagli addetti ai lavori e da tutti gli amanti dello sport.

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