Dal San Paolo a Japigia: l’elenco delle vie a rischio. Decaro: «Serve prudenza»

Dal San Paolo a Japigia: l’elenco delle vie a rischio. Decaro: «Serve prudenza»
di Samantha DELL'EDERA
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Domenica 31 Luglio 2022, 05:05

«Ciò che è accaduto ieri sera a Santo Spirito è una tragedia che ha sconvolto l’intera città. Morire per strada, sotto gli occhi increduli della propria famiglia, è un destino che non dovrebbe toccare a nessuno». E’ il sindaco Antonio Decaro ad invitare alla prudenza sulle strade, dopo la tragedia a Santo Spirito, a Bari. «In queste ore – ha detto Decaro - non possiamo che pregare per la sorte del piccolo, ancora in ospedale, e stringerci ai suoi familiari, alle prese con un dolore indicibile. Anche questa estate, purtroppo, gli incidenti stradali si stanno susseguendo, e tragedie come questa compromettono irrimediabilmente la vita di tutti, anche di chi ha insensatamente causato questo dolore».

L'appello


«L’appello che sento di rivolgere a tutti è quello di prestare la massima attenzione quando ci si mette alla guida, di rispettare le regole e di non sottovalutare mai i rischi, per la propria e l’altrui incolumità. Qualsiasi distrazione o comportamento scorretto può costare la vita e la felicità di qualcuno», ha concluso il primo cittadino.
Ma di strade “pericolose” in città ce ne sono davvero diverse.

Perché di notte vengono usate come piste da corsa da automobilisti e motociclisti incoscienti. Nel primo municipio di esempi ce ne sono tanti. Dal lungomare Nazario Sauro a quello di San Giorgio, ed ancora via Caldarola a Japigia, corso Vittorio Veneto. «Dal mio punto di vista – spiega il presidente del primo municipio, Lorenzo Leonetti - non esistono piazze o strade pericolose ma solo utilizzate in maniera incivile. In tutte le segnalazioni che ricevo sull’argomento, denoto solo una carenza di senso civico, per esempio l’uso non corretto del lungomare da parte di automobilisti indisciplinati, rende lo stesso molto pericoloso nonostante la presenza delle utilissime piste ciclabili smart così come l’uso dei monopattini e bici elettriche che sfrecciano sulle tante piazze, giardini e strade pedonali del territorio non trasmettono una sensazione di sicurezza». Problemi ad esempio si verificano nella piazza centrale di Torre a Mare: nonostante il divieto di transito ad auto e moto, viene quotidianamente percorsa da scooter incuranti della presenza di tantissime famiglie con bambini. «Il Municipio 1 – continua Leonetti - è ricco di strade rettilinee ad alto scorrimento che invogliano a premere sull’acceleratore ma, la realizzazione dei bulb out, come abbiamo fatto in corso Sonnino, via Sparano, via Caldarola e via Melo, ci trasmettono una certa fiducia sull’argomento e ci permettono di sperare bene per il futuro».


Nel secondo municipio spiccano strade come via Mazzitelli, viale Kennedy, viale della Resistenza, viale della Costituente, via Lucarelli. Anche queste si trasformano in piccole piste da corsa appena vengono spenti i semafori. Nel municipio V diverse le preoccupazioni sui due lungomare, quello di Palese e di Santo Spirito, ma soprattutto su strade più interne come via Nazionale. «Ho chiesto al Comune – ha detto il presidente del Municipio, Vincenzo Brandi – di effettuare una serie di valutazioni per rendere la strada più sicura. Sono stati sistemati i rallentatori luminosi ma si corre in modo impressionante. Ho anche chiesto di lasciare i semafori accesi di notte: a mio parere nelle strade a scorrimento veloce non dovrebbero mai essere spenti».


Nel terzo municipio ci sono continue segnalazioni e incidenti in viale delle Regioni, viale Europa per il San Paolo. Ma anche sul lungomare IX maggio che, anche se pedonale, viene percorso tranquillamente da bici e monopattini elettrici a grande velocità e più volte sono stati travolti bambini. L’anno scorso è stato persino ucciso un cagnolino investito da uno scooter che circolava sulla pista ciclabile. A Carbonara, Ceglie e Loseto segnalazioni ad esempio da via Trisorio Liuzzi. Dove a giugno morì una ragazza di appena 20 anni.
Tra le soluzioni del Comune per ridurre la velocità sulle strade – rettilineo ci sono appunto le rotatorie. «Se avvengono incidenti in rotatoria sono comunque di lieve entità – ha sempre spiegato l’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Galasso – anche perché quando si entra in rotatoria si è costretti a decelerare, cosa che non avviene ad esempio di notte quando ci sono i semafori lampeggianti agli incroci». Una delle rotatorie che ha portato più vantaggi dal punto di vista della sicurezza è quella di viale Magna Grecia con via Caldarola: qui quasi ogni sera si registrava un incidente perché le auto in arrivo dal ponte prendevano velocità. Cosa che non avviene più ora.

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