Dinamica e innovativa: Bari tra le dieci tech cities

Dinamica e innovativa: Bari tra le dieci tech cities
di Adalisa MEI
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Venerdì 20 Ottobre 2023, 17:56

Bari è sempre più territorio di riferimento per l’eccellenza delle imprese dell’Information and communication technology. Il capoluogo pugliese è diventato, e continua ad essere, destinazione attrattiva per diverse aziende del settore, tanto che anche per il 2023 si attende un incremento dei dati occupazionali del comparto. Bari è anche fra le 10 ‘tech cities’, cioè quelle città italiane dove si concentra l’81% delle offerte di lavoro nel settore. Diverse società, anche colossi del comparto, continuano ad insediarsi nel territorio e tutto ciò è sicuramente il frutto di un lungo lavoro di preparazione del terreno. Un ruolo non secondario lo ha avuto negli ultimi anni il marketing territoriale promosso, con le sue varie agenzie, dalla Regione Puglia, ma un peso notevole lo ha avuto il Distretto produttivo dell’informatica. Un’associazione costituita da organizzazioni che operano in regione nel campo della ricerca, dello sviluppo e della produzione di tecnologie, prodotti e servizi dell’It. Il distretto è stato riconosciuto dalla Regione Puglia nel 2010 e promuove progetti di ricerca e sviluppo, oltre a collaborazioni industriali fra i suoi membri; crea banche dati e osservatori permanenti sulla domanda e offerta di tecnologie, prodotti e servizi It; mette a punto infrastrutture tecnologiche condivise; progetta e promuove modelli di filiera innovativi; adotta strategie per rafforzare il mercato regionale It. 
«Il numero di aziende It sta aumentando e tantissime ancora continuano a conquistare il nostro territorio - assicura il presidente del distretto, Salvatore Latronico. Quello dell’hi tech - precisa - è un settore davvero molto dinamico e in forte espansione». E che Bari è una città attrattiva per il mondo dell’hi-tech e del digitale lo conferma anche Gianni Sebastiano, presidente della sezione Terziario innovativo e comunicazione di Confindustria Bari e Bat. «Nel settore dell’Ict pugliese ci sono tantissime luci - precisa - ed è un comparto sicuramente da attenzionare. È uno dei settori strategici del territorio e lo è a maggior ragione in questo periodo in cui si parla di trasformazione digitale». 
Alcuni quindi azzardano a definire la Puglia come una ‘potenziale Silicon Valley del sud’. Ma Latronico minimizza: «È ancora troppo presto - racconta - il settore dell’It in Puglia è solido e in crescita, ma ci sarebbe da fare uno sforzo in più per far percepire la regione come un territorio dell’innovazione». Le imprese del distretto dell’informatica pugliese sono specializzate nello sviluppo di software e di servizi Ict. Alcune assemblano tecnologie di terzi. «Nella Silicon Valley - precisa il presidente del distretto - invece realizzano dei prodotti». È d’accordo anche Sebastiano: «Definire la Puglia una Silicon Valley del sud è una operazione di marketing che aiuta il nostro territorio. C’è sicuramente un grande potenziale, che però non deve essere sprecato».
Al momento i dati che fotografano il settore sono fermi al 2022. Per quanto riguarda la Città metropolitana di Bari gli addetti del settore hi tech sono 5.500, mentre per Bari città la cifra è di 3.300 unità. Quanto agli operatori ci sono 675 imprese su Bari. Di queste solo 140 hanno più di 10 dipendenti, mentre le imprese che hanno 20 dipendenti sono 90. In Puglia, inoltre, più del 55% delle aziende dell’Information technology sono in provincia di Bari. Poco più del 50% delle imprese pugliesi dell’It fattura entro 1 milione di euro, il 28% fra 1 e 5 e il 20% oltre i 5. Complessivamente il fatturato si attesta sui 500 milioni di euro. Sempre su base regionale il 60% ha meno di 15 dipendenti, il 20% fra 15 e 50 e il 19% più di 50. 
La città di Bari continua, quindi, ad attrarre multinazionali. Le ultime in ordine temporale sono Deloitte, Lutech, Nexi Digital, Pirelli e Pal Robotics. Solo per citarne alcune.
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