Ucciso con sette colpi di pistola dopo un litigio sotto casa: così è morto il fisioterapista. La lettera anonima prima dell'omicidio

Ucciso a colpi di pistola: la vittima è un fisioterapista. L'ipotesi: un agguato
Ucciso a colpi di pistola: la vittima è un fisioterapista. L'ipotesi: un agguato
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Lunedì 18 Dicembre 2023, 21:24 - Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 18:24

Un uomo è stato ucciso con sette colpi di pistola nella serata di lunedì - 18 dicembre - a Poggiofranco, quartiere di Bari. Attorno alle 20.30 la sparatoria in via Tauro: per terra almeno sette bossoli. La vittima si chiamava Mauro Di Giacomo, 63enne fisioterapista e osteopata, lavorava al Policlinico di Bari e viveva proprio dove è stato ritrovato il corpo. 

L'uomo, secondo quanto accertato dai poliziotti della squadra mobile, aveva appena parcheggiato la sua auto davanti al condominio in cui viveva, nel piazzale antistante la scuola elementare Tauro, ed era sceso portando con sé alcune buste della spesa. Qui avrebbe avuto una breve lite con il suo assassino che lo avrebbe ucciso con diversi colpi di pistola prima di allontanarsi, forse a bordo di un'auto.

 

Cosa è successo

Sette colpi d'arma da fuoco sparati alle spalle per un omicidio che ha scosso la tranquillità del quartiere Poggiofranco, a Bari, e il 63enne fisioterapista del Policlinico Mauro Di Giacomo, originario di Lavello ma residente in città, ucciso sotto la propria abitazione da tre proiettili, uno dei quali in pieno volto, sputati dalla canna fumante di una pistola, esplosi da distanza ravvicinata.

All'arrivo degli operatori del 118, purtroppo, l'uomo, incensurato, era ormai privo di vita.

La lettera anonima

Un omicidio inspiegabile, in cui l'apparente assenza di movente ha spinto gli uomini della squadra mobile di Bari a ipotizzare una vendetta per questioni personali. Di che tipo, al momento non è chiaro: Di Giacomo, qualche giorno fa, aveva ricevuto una lettera anonima nello studio privato in cui lavorava (oltre a prestare servizio al Policlinico di Bari), che però non conteneva minacce. La polizia, in ogni caso, cercherà anche nel cellulare dell'uomo eventuali contatti sospetti. Gli inquirenti hanno però escluso la pista della criminalità organizzata. 

Si torna a sparare, dunque, in città ad appena quindici giorni dai colpi di fuoco registrati a Picone. Un delitto - dinamiche e contorni, almeno questa volta, non sembrano ruotare attorno agli ambienti della criminalità organizzata del capoluogo pugliese -, avvenuto in via Tauro, traversa di via Luther King, e messo in atto da un soggetto che si sarebbe avvicinato all'uomo, aprendo il fuoco, forse al culmine di una lite in strada. Una zona isolata, il luogo in cui si è consumato l'omicidio del medico, forse atteso nei paraggi, dove l'assassino ha avuto gioco facile perché sapeva che difficilmente ci sarebbero stati testimoni e telecamere di videosorveglianza. A sparare un uomo, subito dopo allontanatosi in fretta a piedi, facendo perdere le proprie tracce. Non si esclude che avesse qualche veicolo nelle vicinanze per la fuga definitiva.

È stata una residente del rione, richiamata dalle urla della vittima, a dare l'allarme e a richiedere il soccorso del 118: gli operatori hanno tentato il tutto per tutto per strapparlo alla morte, con manovre di rianimazione cardio polmonare. Ma non c'è stato davvero nulla da fare, l'uomo, fisioterapista e osteopata presso il Policlinico di Bari sin dal 1999 e docente di anatomia funzionale nel corso di laurea di fisioterapia nonchè collaboratore del Milan, è morto poco dopo. Sul posto, per i primi accertamenti, si sono diretti gli agenti delle volanti. E non solo. Anche i poliziotti dell'ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico e quelli della squadra mobile, che hanno in mano le indagini e stanno cercando eventuali testimoni oculari e mappando le telecamere di videosorveglianza dell'intero quartiere residenziale. Secondo le prime ipotesi degli investigatori, non si tratterebbe di un episodio legato a fatti di criminalità organizzata, nonostante le sembianze di un vero e proprio agguato, ma a questioni di natura privata. Quell'uomo, di certo, lo stava attendendo nell'ombra, pronto a fare fuoco al momento opportuno. I poliziotti, dopo aver eseguito i rilievi - sul posto è intervenuto anche il personale della scientifica - sono stati mobilitati per rintracciare l'omicida. Che potrebbe anche essersi giovato della complicità di qualcuno nella pianificazione del delitto.

Il cordoglio

"La notizia dell'omicidio del nostro caro collega Mauro Di Giacomo ci lascia sgomenti e sconcertati. Tali atti non possono essere tollerati in una società civile. Nessun motivo può giustificare un gesto di violenza di questa portata". Lo dichiara Gialia Berloco, presidente dell'ordine dei fisioterapisti di Bari, Bat e Taranto, commentando l'omicidio di Mauro Di Giacomo, il fisioterapista 63enne ucciso ieri sera a Bari. Berloco definisce la vittima un "professionista instancabile e con un profondo spirito di servizio" che "come docente ha contribuito a forgiare studenti che oggi sono abili fisioterapisti". "Il mondo della fisioterapia piange un collega e un amico", prosegue la presidente che esprime a nome dell'Ordine "cordoglio e vicinanza alla famiglia" del 63enne e "a sua moglie Angela Polito, collega e componente del consiglio direttivo". 

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