«Chiedo scusa per il corteo funebre ma non per il post», la mamma del motociclista morto nell'incidente chiede giustizia

«Chiedo scusa per il corteo funebre ma non per il post», la mamma del motociclista morto nell'incidente chiede giustizia
di Nicola MICCIONE
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Martedì 27 Giugno 2023, 14:10 - Ultimo aggiornamento: 15:17

«Nessuno mi ridarà mio figlio, ma voglio giustizia». Così Annamaria Marino, la mamma di Christian Di Gioia, il motociclista 27enne morto a seguito di un incidente avvenuto nel quartiere Japigia di Bari tra il 21 e il 22 giugno scorsi. «Non si può morire così, i carabinieri si dovevano fermare. Perché non lo hanno fatto?», si chiede la donna raggiunta questa mattina all’interno del cimitero monumentale di via Crispi.

 

Le scuse per il corteo funebre

«Mio figlio non era un boss, non era un pregiudicato e nemmeno un malavitoso, era amato da tutti, dai bambini agli anziani. Chiedo scusa per il corteo funebre, ma non per il mio post che ho pubblicato sui social: mio figlio andava aiutato, perché nessuno si è fermato? Vogliamo capire la verità».

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Sulle aggressioni ai militari (l’ultima, domenica sera, ha portato all’arrestato di due fratelli), la donna si scusa e chiede che «ciò non avvenga più» perché «in questo modo si fa solo del male a Christian. È vero che c’è rabbia - conclude -, ma vi chiedo di lasciare in pace i carabinieri, noi vogliamo solo giustizia».

Il legale della famiglia

Intanto, il legale della famiglia precisa che l'obittivo della famiglia è avere la verità. «Siamo certi - dice l'avvocato Guido di Paolo - che la Procura stia svolgendo tutte le attività di indagine necessarie alla ricostruzione degli eventi e del sinistro in cui ha tragicamente perso la vita Christian Di Gioia.

Confidiamo nell'operato del PM e della Polizia Giudiziaria e, anzi, stiamo facendo e faremo di tutto per cooperare con loro e dare il nostro contributo alla ricerca della verità. In qualità di legale della famiglia Di Gioia, sono certo che sia più utile smorzare i toni, soprattutto in questa fase così delicata delle indagini, evitando ingerenze di qualsiasi tipo, nel rispetto del dolore della famiglia e della memoria di Christian. Attendiamo l'esito dei numerosi accertamenti già disposti dalla Procura lasciando che l'Autorità Giudiziaria svolga serenamente il proprio incarico. Non si può sollevare dubbio alcuno sulle indagini che, certamente, non stanno trascurando alcun aspetto della vicenda. Siamo sicuri che la Procura saprà dare risposte in tempi brevi».

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