Centrosinistra e amministrative, Boccardi avverte i movimenti: «Il Tavolo è soltanto uno. Candidato civico o primarie»

Centrosinistra e amministrative, Boccardi avverte i movimenti: «Il Tavolo è soltanto uno. Candidato civico o primarie»
di ​Beppe STALLONE
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Domenica 17 Settembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 11:17

Dopo quasi 20 anni di militanza con il centrodestra, non rieletto nelle politiche di settembre 2022, a luglio scorso Michele Boccardi, non resiste al richiamo di Emiliano e approda sulle sponde del centrosinistra, diventando segretario regionale di Con.


Boccardi alla nascita della Convenzione di venerdì lei non ha partecipato. Una scelta?
«Non ho potuto partecipare solo per motivi di salute, ma avrei partecipato, tanto che è andato il capogruppo al Comune Giannuzzi, il componente del direttivo Ruggeri. Comunque tutti i contributi che le parti sociali, le associazioni, le categorie danno, ben vengano. Vorrei chiarire una volta per tutte: il 7 settembre è partito un tavolo dei partiti, delle sigle che hanno sostenuto Decaro, insomma dei partiti convenzionali, ed è iniziato un percorso di lavoro che porterà alla redazione delle linee guida, quindi del programma della coalizione e soprattutto all’individuazione del candidato sindaco. Su mia mozione, è stata votata da tutti la volontà chiara di rendere brevi queste operazioni. Quindi un cronoprogramma di date certe. Tanto che ci siamo dati per il 16 ottobre la data ultima per la definizione delle linee guida e subito dopo l’individuazione di un candidato, se possibile, unitario che possa unire tutte le realtà presenti a questo tavolo. Noi riteniamo che questa sia la soluzione e che porti a un candidato che possa unire tutti: esterno, civico, moderato. Una persona che possa essere non appartenente e identitaria di un partito, ma sia la sintesi di tutti quanti».


Avete già dei nomi?
«I nomi ce li abbiamo e li renderemo noti dopo il 16 ottobre.

Dopo quella data se questa sintesi non si troverà, bisognerà subito procedere alla convocazione delle primarie e dare alla popolazione il compito di scegliere fra le varie individualità che poi ogni movimento politico vorrà portare. Noi ne porteremo una, riteniamo che tutta questa operazione debba portare, in un caso o nell’altro, ad avere prima di Natale, un nome. E il candidato sindaco possa poi incontrare le associazioni, le categorie, i cittadini, per spiegare a tutti che ci sono stati 20 anni di governo di centrosinistra, prima Emiliano e poi Decaro, che sicuramente hanno portato Bari a un livello molto alto ed è sotto gli occhi di tutti, ma che non può essere il finale bensì l’inizio di un progetto di rilancio. Bari non deve essere più in concorrenza con gli altri capoluoghi di provincia, ma deve essere la guida, la sintesi per poter rappresentare la Puglia a livello nazionale e internazionale».


Il tavolo dei partiti va bene, ma rispetto alla Convenzione?
«Ogni giovedì noi ci incontriamo, poi anche le associazioni che vogliono portare il contributo insieme ai partiti vanno bene. Solo che non si possono tenere due tavoli paralleli. Poi queste cose a tutti i livelli, sindaco, Regione, Parlamento, si fanno intorno a un tavolo con movimenti politici che hanno dimostrato di avere un consenso elettorale».


Sì ma starete al tavolo con “La Giusta causa”, “La Scossa”, “Il Corsivo” e tutti gli altri o no?
«Dopo il 16, nel momento in cui le associazioni vorranno partecipare non c’è alcun problema. Ma non vedo il tavolo parallelo. Sarebbe un modo per confondere le idee».
Ma nella prossima riunione del giovedì, inviterete queste associazioni e movimenti o no?
«No il tavolo è costituito con i partiti. La convocazione del Pd, del coordinatore cittadino Todaro, ha seguito una linea. Le sigle che hanno sostenuto e hanno dimostrato di avere un peso elettorale nell’elezione di Decaro e quelle che hanno avuto un risultato elettorale nel 2019 anche se non hanno espresso un consigliere».


Quindi il rapporto con le associazioni avverrà solo dopo?
«Per avere dei contributi. Come accade in Parlamento, le associazioni di categoria si ascoltano, ma una volta terminato il disegno di legge».


Emiliano ha detto qui non c’è l’accordo bisogna fare le primarie.
«Emiliano dice che nel momento in cui le posizioni sono rigide e restano quelle che si vedono adesso e non c’è la volontà da parte di nessuno di fare un passo indietro, allora è chiaro che le primarie sono obbligatorie».


Lei che conosce bene il centrodestra, le fa paura?
«Nel momento in cui uno non rispetta e non ha la giusta consapevolezza dell’avversario la competizione l’ha persa in partenza. Dobbiamo cercare di non sottovalutare il centrodestra e impegnarci a cercare non la copia di Decaro ma una persona che possa proseguire il buon lavoro di Decaro in maniera autorevole».
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