Vespa orientalis, enorme nido in un’abitazione a Roma. «Casi quadruplicheranno nei prossimi mesi»

Gli imenotteri sono stati neutralizzati e l'appartamento messo in sicurezza. Nella Capitale intanto cresce l’allerta rifiuti lungo le strade

Il nido di Vespa Orientalis in un'abitazione a Roma, nel quartiere Monteverde
Il nido di Vespa Orientalis in un'abitazione a Roma, nel quartiere Monteverde
di Alessia Perreca
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Giovedì 3 Agosto 2023, 15:17 - Ultimo aggiornamento: 4 Agosto, 11:57

E dopo gli avvistamenti (e catture) dei serpenti, nella Capitale proseguono le segnalazioni di nidi di Vespa orientalis. L’ennesimo caso arriva - ancora una volta da Monteverde, nello stesso quartiere dove, a distanza di un anno, è stato individuato un altro nido. I fenomeni piovaschi che si sono diffusi ampiamente nel mese di maggio e nel corso delle prime settimane di giugno hanno spinto tutti gli imenotteri - api comprese - a trovar un luogo dove ripararsi e costruire i propri alveari. Le vespe, in particolare, sono considerate molto pericolose rispetto ad altri insetti poiché il loro veleno è epatotossico ed emolitico. 

I FATTI

Il continuo viavai di vespe all’interno della sua abitazione - al quinto piano di una palazzina nel quartiere Monteverde - ha costretto la signora Paola a chiedere aiuto.

Insetti che entravano ed uscivano dal celetto della camera da letto. La donna era in procinto di partire per le vacanze, ma ha preferito “indagare” e comprendere da dove arrivasse quella flotta di animaletti. «Un’immensa colonia di Orientalis in fase di sviluppo con almeno 50 operaie intente nel costruire un enorme nido», dice al Messaggero l’esperto zoofilo Andrea Lunerti, intervenuto per neutralizzare gli insetti e mettere in sicurezza l'appartamento. «Le vespe avrebbero molto presto incluso il supporto dell’avvolgibile e, al rientro dalla vacanza, le conseguenze per la signora sarebbero state molto pericolose». Il semplice gesto manuale di tirare la serranda può scatenare il deterioramento del nido e un attacco di massa delle vespe. «Mai lasciare nulla in sospeso - sottolinea Lunerti - soprattutto in questa stagione perché nel giro di un mese ci sarà una crescita esponenziale di questi insetti nella Capitale fino a quadruplicarsi. È il periodo dove cacciano e crescono di più e se indisturbati hanno più capacità di estendersi». 

NELLA CAPITALE CRESCE L'ALLERTA RIFIUTI 

Dai cinghiali ( ancora presenti) ai topi, fino ai serpenti: il numero di animali avvistati a Roma è davvero alto. Spesso si vedono rovistare tra i cumuli di rifiuti abbandonati lungo le strade romane alla ricerca di cibo. Le temperature torride dei giorni scorsi - con punte di 40 gradi in diverse città italiane - hanno comportato un aumento di immondizia al di fuori dei cassonetti già strapieni. «Le risorse alimentari sotto forma di rifiuti hanno fatto crescere il numero di questi insetti. Agosto, poi - aggiunge Lunerti - è un mese terribile per Roma: in molti partono e alcune situazioni vengono sottovalutate. Per ora stiamo togliendo nidi nella media, ma ci aspettiamo a settembre una situazione molto più impegnativa con nidi ancora più grandi degli attuali». «Il picco assoluto dovrebbe arrivare tra la fine del prossimo mese e gli inizi di ottobre. Le vespe - a causa dei temporali dei mesi scorsi - hanno avuto 30 giorni di ritardo nella costruzione del nido. Se l’autunno sarà ancora caldo questi imenotteri li ritroveremo ancora fino al mese di novembre. Uno sviluppo a macchia di leopardo con una forte concentrazione nella zona di Monteverde».

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