Reddito di cittadinanza, domani ultimi pagamenti (ma non per tutti): chi perderà il sussidio e chi no

Reddito di cittadinanza, domani ultimi pagamenti (ma non per tutti): chi perderà il sussidio e chi no
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Mercoledì 26 Luglio 2023, 11:50 - Ultimo aggiornamento: 12:04

Reddito di cittadinanza 2023, da domani, giovedì 27 luglio, partirà il pagamento per coloro che già usufruiscono del sussidio (mentre entro fine mese arriverà anche l’integrazione per l’assegno unico per coloro che ne beneficiano. Ma per alcuni, la fine del mese sarà anche l'addio definitivo alla misura. Il nuovo Reddito sarà infatti previsto, dopo la stretta del governo Meloni, solo per quei nuclei familiari composti esclusivamente da occupabili. 

Cosa cambia

A partire da agosto, come detto, gli occupabili fino a 60 anni senza figli piccoli o anziani in famiglia non riceveranno più il Reddito, in attesa di iscriversi dal 1° settembre al nuovo portale web del Governo che ha ristrutturato completamente il sussidio creato nel 2019.

L'attuale governo ha previsto nuovi requisiti di legge per percepire l'AdI, corsi di formazione e un nuovo "patto digitale per il lavoro".

Cosa succede fino a dicembre

Il nuovo strumento introdotto dal governo Meloni non si chiama più Reddito di  Cittadinanza ma Assegno di inclusione e si rivolge ai soggetti occupabili con età compresa tra 18 e 59 anni. Il sussidio che abbiamo conosciuto finora resta soltanto per chi è seguito dai servizi sociali in quanto rientrante nelle fasce di popolazione che non possono trovare lavoro (disabili, minori, anziani). Dunque, il RdC resta fino a fine anno anche per i nuclei familiari con minorenni, persone con disabilità o con almeno sessant’anni. Per questi nuclei, il RdC sarà erogato fino al 31 dicembre 2023, per poi essere sostituito dall’Assegno di Inclusione (AdI) dal 1° gennaio 2024.

Le date di pagamento

Come ogni mese, anche a luglio 2023 il reddito di cittadinanza viene erogato in due tranche: dal 15 luglio scorso lo hanno ricevuto coloro che ne beneficiano per la prima volta; dal prossimo 27 luglio verrà accreditato a coloro che hanno già ricevuto una mensilità o hanno avuto risposta positiva alla richiesta di rinnovo dopo 18 mesi.

Gli importi

L'importo base rimarrò di un massimo di 780 euro mensili, calcolati in base alla composizione del nucleo familiare e al reddito. Come spiegato da Inps, la scala di equivalenza applicata a ogni nucleo beneficiario "equivale a 1 per il primo componente del nucleo familiare ed è aumentata di 0,4 per ogni ulteriore componente maggiorenne e di 0,2 per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2,1, elevato a 2,2 in presenza di componenti in condizione di disabilità grave o non autosufficienza". Inoltre, "la percezione di altri trattamenti assistenziali o redditi rilevati nell'Isee porta all'abbassamento dell'importo".

Chi lo perde

Non avranno più diritto al reddito i nuclei familiari «al cui interno vi siano persone con disabilità, minorenni o persone con almeno sessant’anni di età». Dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, ai sensi dell’articolo 1, comma 313, della legge n. 197/2022, ricorda l’Inps, la misura del Reddito di cittadinanza è riconosciuta ai beneficiari nel limite massimo di sette mensilità (in precedenza erano 18 mesi, rinnovabili dopo un mese di sospensione). Sono escluse le persone in condizione di disabilità media, grave e di non autosufficienza. «Per tali soggetti, oltre che per i minorenni e le persone con almeno sessant’anni di età, compresi i percettori di Pensione di cittadinanza, quindi, la durata della prestazione continuerà a essere quella indicata dal decreto 4/2019. In tutti i casi sopra richiamati, tuttavia, l’erogazione della prestazione non potrà proseguire oltre il 31 dicembre 2023. A decorrere dal 1° gennaio 2024, infatti, l’abrogazione degli articoli da 1 a 13 del decreto-legge n. 4/2019, prevista dall’articolo 1, comma 318, della legge di Bilancio 2023, comporterà l’eliminazione della prestazione».

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