Trattamento fine mandato, decisione rinviata. Pd, Caracciolo: «Ma nessun passo indietro»

Trattamento fine mandato, decisione rinviata. Pd, Caracciolo: «Ma nessun passo indietro»
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Martedì 25 Luglio 2023, 16:29 - Ultimo aggiornamento: 18:37

«Non abbiamo fretta, l'approvazione del provvedimento può tranquillamente slittare, ma sia chiaro, sul Tfm non facciamo alcun passo indietro». Lo dichiara il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Filippo Caracciolo, sulla reintroduzione del Trattamento di fine mandato per i consiglieri regionali. Il Consiglio regionale pugliese è stato interrotto per il venir meno del numero legale e la prossima seduta è stata programmata per il 20 settembre. Come preannunciato la maggioranza di centrosinistra dopo le proteste di sindacati, organizzazioni e gruppi di cittadini, e accogliendo l'invito del presidente della Regione, Michele Emiliano, ha deciso di non discutere e votare oggi la proposta di legge per la reintroduzione del Trattamento di fine mandato. 

La blindatura del Pd, Caracciolo: «Un nostro diritto, non arretriamo»

«Perché dovremmo? È un diritto dei consiglieri regionali della Puglia, esattamente come lo è per i consiglieri delle altre regioni, per i sindaci e per i parlamentari», sostiene Caracciolo. «Si vuole - prosegue - privare i consiglieri regionali pugliesi di questo diritto? Bene, si faccia lo stesso con tutti i consiglieri d'Italia e con tutti i parlamentari.

Si revochi l'aumento che tutti i sindaci d'Italia si stanno applicando proprio in questi giorni. Si revochi l'aumento stabilito per i capigruppo di Camera e Senato, anche quella una questione di questi giorni. Rinunci a pensioni e vitalizi Vendola, che è così bravo a fare la morale, quando però riguarda gli altri, senza rendersi conto che il suo Tfm incassato è pari a quello che dovrebbero prendere 51 consiglieri in un anno». «In pubblico - aggiunge - si dice una cosa, nel privato ne vale un'altra. La politica della doppia morale che soffia sul vento del populismo e della demagogia». Caracciolo, quindi, annuncia che «accogliamo l'invito del governatore, soprassediamo per il momento al voto e affrontiamo i nostri detrattori a viso aperto». Ieri Emiliano, infatti, in una lettera aperta ai consiglieri aveva chiesto di rinviare la votazione e affrontare pubblicamente la questione. Il Tfm è un assegno da circa 35mila euro che verrebbe riconosciuto a tutti i consiglieri alla fine della legislatura, in maniera retroattiva a partire dal 2013.

Capone all'Aula: «Battiamoci per altro»

Prima di passare all’esame dei punti iscritti all’ordine del giorno della seduta odierna, la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone ha rivolto all’Aula la seguente dichiarazione.
“Da presidente di questo Consiglio regionale e da donna impegnata da sempre nelle Istituzioni non posso tacere su quanto accaduto negli ultimi giorni. E allora consentitemi di fare l’unica cosa che reputo davvero necessaria in questo momento, ovvero, chiedere scusa, dal profondo del cuore, a tutti Pugliesi per non aver saputo raccontare loro l’enorme impegno che quest’Aula, ogni giorno, seppure nella divergenza di opinioni e ideologie, ha messo in campo provando a dare voce a tutti coloro che hanno dimostrato di avere fiducia in noi consentendoci di sedere tra questi banchi. Abbiamo prestato il fianco a polemiche sterili invece di parlare delle importanti battaglie vinte tutti insieme: dalla legge sullo psicologo di base a quella per la parità salariale, allo screening del tumore al colon e a quelli neonatali, ai progetti per le malattie rare che abbiamo finanziato proprio con i risparmi dei vitalizi, per arrivare a queste ore in cui nelle Commissioni consiliari si discute il progetto pilota per introdurre l’infermiere di famiglia e di comunità o, ancora, un nuovo reddito di dignità, per compensare il taglio del Reddito di cittadinanza e sostenere chi è rimasto fuori dagli interventi nazionali e però esiste, ha un nome e un cognome, ed è cittadino, come tutte e tutti noi, di questo Paese. Alle nostre cittadine e ai nostri cittadini importa quanto noi donne e uomini delle Istituzioni riusciamo a dare risposte concrete alla fame di domande che ogni giorno affollano i pensieri e affaticano il cuore. Come faccio ad arrivare a fine mese? Se mio figlio non sta bene, se ha bisogno di cure specialistiche e io non ho i soldi come faccio a garantirgli le migliori cure possibili? Come faccio a pagare l’affitto? Come faccio a pagare la luce? Come faccio a fare la spesa, a pagare l’università? Se c’è una cosa, la più importante credo, che avremmo dovuto imparare, ciascuno nel proprio ruolo all’interno della società, è che a chi vive la vita fuori dai palazzi e dalle sedi sindacali non importa la forma quanto piuttosto la sostanza. E allora, certamente, ci sarà modo e tempo di discutere del Tfm dei consiglieri regionali, oggi, però, i problemi che riguardano i cittadini pugliesi sono altri. Chiediamolo alle ragazze e i ragazzi appesi a un contratto che si rinnova ogni tre mesi, chiediamolo ai rider e a tutti coloro che si sentono stritolati da questa transizione digitale che se da una parte è futuro dall’altra rischia di calpestare i diritti delle persone in carne e ossa, chiediamolo a tutte quelle categorie, dagli agricoltori ai tessili, agli addetti alle pulizie, ai vigilanti, che guadagnano 4 euro l’ora che già non consentono di vivere con dignità figuriamoci immaginare di potersi fare una famiglia. Ci vogliono leggi uguali per tutti che tengano conto che non tutti sono uguali e che proprio per questo si facciano strumento di garanzia per ciascuna diversità. Perché tutte e tutti contano. “Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali” diceva Don Lorenzo Milani. E allora più che parlare di trattamento di fine mandato, populismo fin troppo facile per chi non riesce ad ammettere che questi tempi sono duri per tutti ma tutti abbiamo una fetta di responsabilità, dovremmo batterci per il salario minimo, per un lavoro più stabile, per una sanità pubblica sempre più efficiente, per trovare una soluzione all’emergenza abitativa e a quella climatica. Queste sono le questioni urgenti che anche qui in Consiglio dobbiamo affrontare e stiamo affrontando".

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