IL VOTO

Polonia: per gli exit poll il sovranista Pis è davanti, ma la coalizione filo-Ue ha la maggioranza. Tusk rivedica la vittoria: «Finita la stagione populista»

Esulta il Ppe: "La maggioranza dei polacchi vuole una Polonia forte, stabile e orientata al futuro nel cuore dell'Ue. I polacchi hanno scelto lo stato di diritto"

Polonia al voto: per gli exit poll in testa il sovranista Pis con il 36,8%, seconda la coalizione filo-Ue di Tusk con il 31,6%
Polonia al voto: per gli exit poll in testa il sovranista Pis con il 36,8%, seconda la coalizione filo-Ue di Tusk con il 31,6%

Risultati ad un quinto dello spoglio: Pis in testa con 40%

A poco più di un quinto (22%) dello spoglio delle elezioni parlamentari in Polonia, il partito di governo nazionalista "Diritto e Giustizia" (Pis) era in testa col 40% dei voti per il Sejm, la Camera bassa del Parlamento polacco, davanti alla formazione filo-Ue 'Coalizione civicà (Ko) col 26%. L'alleanza di centro-destra 'Terza vià e quella socialdemocratica 'La Sinistrà, entrambe intenzionate a coalizzarsi con la Ko di Donald Tusk, stavano raccogliendo rispettivamente il 14% e l'8% per un totale delle tre formazioni del 48%. È quanto emerge dal sito della Commissione elettorale nazionale polacca. Il partito di estrema destra 'Confederazionè, che dichiara di non volersi coalizzare con alcun partito, aveva circa il 7%. Secondo l'exit-poll dell'istituto Ipsos pubblicato ieri sera, il Pis dovrebbe finire al 37%, Ko al 32%, Terza Via al 13%, la Sinistra al 9% e Confederazione al 6% arrivando controllare il Sejm con 248 seggi su 460.

Elezioni Polonia: la situazione

Svolta in Polonia, che secondo l'exit poll dovrebbe abbandonare la deriva sovranista anti-Ue: nelle legislative di ieri da affluenza record il partito nazionalista Pis guidato Kaczynski ha superato il Ko di Tusk, che però potrà contare su una maggioranza di 248 deputati alla Camera bassa grazie ai partiti minori. «Questo periodo cupo è finito, il regno populista di Pis è terminato», esulta l'ex presidente del Consiglio europeo. Ecuador: il 35enne Noboa eletto presidente.

Lo scenario in parlamento secondo gli exit poll

I numeri dell'exit poll (248 deputati su 460 seggi del Sejm, la Camera bassa del Parlamento polacco) non danno ai potenziali alleati dell'opposizione guidata da Donald Tusk la maggioranza di tre quinti necessaria per poter annullare i veti che potrebbe opporre alle sue leggi il presidente Andrzej Duda, esponente del Pis. Circa le soglie di sbarramento, a Varsavia una fonte informata ricorda che «La Sinistra» - pur essendo un «alleanza» fra due formazioni («Nuova sinistra» e «Sinistra Insieme») - questa volta si è registrata come partito e quindi la soglia di sbarramento che la riguarda è più bassa: è del 5% e non dell'8% (fissata per le aggregazioni elettorali come «Terza via») vicina alla quale la colloca l'exit poll Ipsos attribuendole un 8,6%. C'è quindi un minor rischio che i suoi 30 seggi vadano al Pis, sovvertendo il risultato in base alla riattribuzione dei mandati previsto dal metodo d'Hondt che assegna al partito vincitore i voti delle coalizioni che non superano la soglia di sbarramento. Sinistra (Lewica) aveva commesso l'errore di presentarsi come alleanza elettorale alle elezioni del 2015, rimanendo fuori del parlamento e agevolando la vittoria del Pis di Jaroslaw Kaczynski.

Affluenza record, la più alta di sempre: 72,9%

L'emittente Tvn24 riferisce che la Commissione elettorale ha indicato nel 72,9% l'affluenza alle elezioni parlamentari polacche di oggi, cifra che costituisce un record che supera di dieci punti il precedente (62,7%) stabilito alle prime elezioni democratiche polacche nel 1989.

Ppe: "La Polonia ha scelto lo stato di diritto e l'Europa"

«La maggioranza dei polacchi ha votato per il cambiamento.

Vogliono una Polonia forte, stabile e orientata al futuro nel cuore dell'Ue. I polacchi hanno scelto lo stato di diritto, tribunali e media liberi, un esercito apolitico e la democrazia. Hanno scelto l'Europa». Lo scrive su X il gruppo del Partito popolare europeo (Ppe) commentando gli exit-poll delle elezioni legislative polacche, che vedono i tre partiti dell'opposizione pro-europeista, guidata dal popolare Donald Tusk, ottenere la maggioranza.

Kaczynski (Pis): "Ci aspettano giorni di lotta"

«La questione davanti a noi - ha ammesso Kaczynski, il presidente del PiS - è se questo successo possa essere trasformato in altro mandato per il nostro governo. Questo al momento non lo sappiamo, ma dobbiamo sapere che saremo al potere o all'opposizione, porteremo avanti questo progetto e non permetteremo che la Polonia venga tradita».

Donald Tusk rivendica la vittoria

Donald Tusk rivendica la vittoria alle elezioni in Polonia. L'ex premier e presidente del Consiglio europeo, leader del partito Piattaforma civica, annuncia: «È la fine di tempi oscuri, è la fine del dominio del PiS, ce l'abbiamo fatta». Davanti ai suoi sostenitori scandisce: «Ha vinto la democrazia, ha vinto la libertà, ha vinto la nostra amata Polonia. Questo giorno sarà ricordato nella storia come un giorno luminoso, la rinascita della Polonia».

Maggioranza dei seggi all'opposizione

Considerando i seggi, secondo l'exit-poll Ipsos, i tre partiti dell'opposizione guidata da Donald Tusk controllerebbe una maggioranza della Camera bassa del parlamento polacco con 248 deputati a fronte dei 200 che avrebbe il Pis unendosi con gli estremisti di destra di Confederazione. Secondo l'exit poll dell'istituto Ipsos diffuso dall'emittente Tvn24, il partito 'Diritto e Giustizia' (Pis) guidato dal sovranista Jaroslaw Kaczynski otterrebbe 200 seggi, superiori ai 163 che andrebbero alla 'Coalizione Civica' di Tusk. Questi però potrà contare sui 55 deputati dell'alleanza 'Terza Via' e sui 30 della 'Sinistra' rilevati dall'exit poll che attribuisce a Confederazione solo 12 seggi

Lo scenario di una Polonia sempre più orientata a destra si allontana. non è ancora un sospiro di sollievo, ma una speranza sempre più concreta. I risultati dei primi exit-poll delle elezioni legislative polacche rimbalzano da Varsavia fino a Bruxelles e l'Ue scaccia l'incubo di una Polonia sempre più sovranista.

La vittoria dell'opposizione europeista - se sarà confermata dai risultati finali - potrebbe far voltare pagina al Paese.

E, dopo otto anni di scontro muscolare con l'Ue, riconsegnarlo nelle braccia dello stato di diritto e delle regole democratiche comunitarie.

Senza contare che la consacrazione dell'ex presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, leader di Coalizione civica, potrebbe tornare a dare lustro all'asse che regge il potere in Ue - formato da Popolari, Socialisti e Liberali -, infliggendo un duro colpo alle ambizioni di chi a destra auspica da mesi una maggioranza alternativa suggellata alle Europee 2024 dal sodalizio tra i Popolari del tedesco Manfred Weber e i Conservatori della premier Giorgia Meloni. Arrivato a sorpresa dopo giorni di calcoli per interpretare i possibili scenari post-elettorali, il risultato delle urne polacche era la notizia più attesa nei corridoi delle istituzioni Ue.

E se da Palazzo Berlaymont la prudenza impone di non commentare, a cogliere subito al balzo l'occasione per celebrare il successo di Tusk e la voglia di «cambiamento» di Varsavia è il Ppe. «La maggioranza dei polacchi vuole una Polonia forte, stabile e orientata al futuro nel cuore dell'Ue. I polacchi hanno scelto lo stato di diritto, tribunali e media liberi, un esercito apolitico e la democrazia. Hanno scelto l'Europa», ha esultato il gruppo al Parlamento europeo.

Parole alle quali hanno fatto eco anche i Socialisti europei che, per bocca della presidente Iratxe Garcia Perez, hanno festeggiato la scelta dei cittadini polacchi per «una Polonia democratica, aperta ed europea» nella convinzione che l'Europa abbia bisogno di Varsavia al suo centro. Linee convergenti che, a otto mesi dalle Europee, sembrano far archiviare l'idea di un cambio di rotta del Ppe a favore dei Conservatori di Ecr, indeboliti dal risultato del partito conservatore e nazionalista Diritto e Giustizia (PiS), guidato da Jaroslaw Kaczynski, e del premier uscente Mateusz Morawiecki. Per il liberale di Renew Nicola Danti «la maggioranza europeista con popolari, centristi e sinistra» mostra che «il sovranismo è alle corde». E, dopo la sconfitta di Vox in Spagna, ha rimarcato l'eurodeputato, «Giorgia Meloni perde un altro fedele alleato».

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