Elena Del Pozzo, la madre confessa: «L'ho uccisa, ero fuori di me». La bimba massacrata a coltellate. «Si è vendicata dell'ex»

La donna, dopo gli interrogatori, ha condotto i carabinieri al corpo della bambina. Aveva raccontato ai militari che Elena era stata rapita da 3 uomini fuori dall'asilo

Elena Del Pozzo, trovata morta la bimba di 5 anni scomparsa a Catania: la madre ha fatto scoprire il corpo
Elena Del Pozzo, trovata morta la bimba di 5 anni scomparsa a Catania: la madre ha fatto scoprire il corpo
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Martedì 14 Giugno 2022, 10:53 - Ultimo aggiornamento: 15 Giugno, 08:36

Nessun rapimento.  Elena Del Pozzo, la bambina di cinque anni scomparsa ieri a Tremestieri etneo, in provincia di Catania, è stata uccisa dalla mamma Martina Patti, 24 anni. La donna aveva raccontato ai  carabinieri che la bimba era stata rapita da tre uomini incappucciati nei pressi dell'asilo ma le ricostruzioni fornite sono apparse subito «poco credibilIi». Questa mattina, nel corso di uno dei tanti interrogatori, la mamma di Elena ha confessato l'omicidio della piccola. 

Martina Patti, chi è la donna che ha ucciso la figlia Elena Del Pozzo: 24 anni, casalinga, si era da poco separata dal marito

Il ritrovamento e la confessione

È stata proprio la madre a fare trovare il corpo di Elena. Il cadavere è stato ritrovato a 200 metri dalla casa in un campo incolto. Il ritrovamento, secondo quanto si apprende, è stato possibile grazie alle «pressioni esercitate durante gli interrogatori» dagli investigatori.

La notizia del ritrovamento è stata confermata dal procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro. La zona è sorvolata da un elicottero e viene battuta da militari dell'Arma, come se fossero alla ricerca di qualcosa.

Nell'interrogatorio della notte scorsa «la madre era stata lungamente sentita» e durante un «lungo interrogatorio le erano state contestate varie incongruenze». Lo afferma il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, sulla posizione della mama di Elena. «Stamattina ha fatto ritrovare il cadavere - aggiunge il procuratore - e adesso stiamo raccogliendo le sue dichiarazioni, presumibilmente confessorie».

Vicino al luogo del ritrovamento del corpicino (in via Turati, a Mascalucia), è giunto il padre della piccola Elena: l’uomo, anch’egli poco più che ventenne, è scoppiato in lacrime. I genitori di Elena vivevano in case separate, dopo alcuni recenti dissidi personali.

 

La famiglia

I genitori di Elena si erano trasferiti a Mascalucia, nel catanese, solo da qualche anno e per questo non erano 'moltò conosciuti in paese. Da poco non vivevano nella stessa abitazione e il padre della bimba aveva avuto 'problemì con la giustizia con precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti. 

La nonna paterna: «La madre aveva atteggiamento autoritario»

«Avevamo creduto alla storia degli uomini incappucciati: non avevamo ragione di non credere. Elena era una bimba meravigliosa», dice Rosaria Testa nonna paterna della bambina, nel luogo del ritrovamento del corpo della nipotina di cinque anni. «Quando hanno litigato non voleva andare via da casa - ricorda la nonna distrutta dal dolore - un giorno la mamma le stava dando botte e gliela abbiamo dovuta togliere dalle mani. Quella mattina l'ho accompagnata a scuola e le ho detto "nessuno ti vuole bene più di me". Lei mi ha guardata e mi ha fatto capire che aveva capito quello che avevo detto. La madre aveva un atteggiamento autoritario e aristocratico. Decideva lei quando portarci la bambina». 

«Sembra tutto molto strano - aggiunge il nonno - La madre era un tipo molto chiuso. Adesso  chi è stato a compiere un gesto del genere deve pagare così come altre persone, eventualmente, l'avessero aiutata».

Il finto rapimento

Ai militari dell'Arma della tenenza di Mascalucia, la donna aveva raccontato, disperata in lacrime, che stava rientrando a casa, dopo avere preso la figlia all'asilo, quando tre persone incappucciate e una armata di pistola avevano aperto la portiera della sua vettura prelevando e portando via Elena. Una ricostruzione che è stata più volte analizzata dagli investigatori per trovare elementi utili alle indagini. Ieri sera la Procura di Catania aveva autorizzato la diffusione di due foto della bimba. 

Martina voleva incastrare l'ex?

«Martina Patti voleva incastrare mio fratello. Un anno fa mio fratello fu accusato ingiustamente di una rapina ma fortunatamente fu scagionato completamente. Quando dal carcere passò ai domiciliari, sotto casa trovammo un biglietto di minacce con scritto: "non fare lo sbirro, attento a quello che fai". A questo biglietto la madre della bimba ha fatto riferimento dicendo che avevano rapito Elena», lo racconta la zia di Elena. «La madre - aggiunge - disse che quelle persone incappucciate avevano fatto riferimento al biglietto dicendo "non ti è bastato il biglietto? Digli a tuo marito che questa è l'ultima cosa che fa: a sua figlia la trova morta».

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