L'EREDITÀ

Berlusconi, il testamento: 100 milioni a Marta Fascina, 30 a Dell'Utri. A Marina e Pier Silvio maggioranza di Fininvest. La lettera scritta a mano. Non ci sarò un esecutore testamentario

Le ultime volontà del Cavaliere note ieri davanti a due testimoni in rappresentanza dei figli. I dettagli

Berlusconi, il testamento dell'eredità: a Marina e Pier Silvio maggioranza di Fininvest. Legato di 100 milioni al fratello Paolo
Berlusconi, il testamento dell'eredità: a Marina e Pier Silvio maggioranza di Fininvest. Legato di 100 milioni al fratello Paolo

Non ci sarà un esecutore testamentario

L'ex premier non ha esercitato la facoltà di indicare una persona che seguisse l'iter di esecuzione delle sue disposizioni testamentarie tant'è che nessun riferimento viene fatto nei documenti aperti ieri nello studio del notaio Arrigo Roveda. È comunque possibile, si fa notare, che la famiglia individui uno o più soggetti che possano affiancarla e seguire direttamente l'iter della successione una volta che l'eredità sarà stata accettata da figli: a questo proposito un nome che circola come ipotesi è quello di Giuseppe Spinelli, professionista da tempo vicino ai Berlusconi e presidente delle quattro holding attraverso cui l'ex premier controllava Fininvest. Al momento inoltre gli asset di proprietà di Silvio Berlusconi non sono stati oggetto di una perizia tecnica per valutarne il valore economico. Le stime di Forbes hanno più volte parlato di un patrimonio vicino ai 7 miliardi di euro

Paolo Berlusconi: «Legato di mio fratello è di 100 milioni»

«Per evitare fraintendimenti e a fronte delle richieste di delucidazioni ricevute da parte di numerosi organi di informazione», Paolo Berlusconi precisa all'Ansa che «il fratello Silvio gli aveva anticipato in più occasioni, con la straordinaria generosità che lo ha sempre contraddistinto, l'intenzione di lasciare allo stesso Paolo la somma di 100 milioni di euro». Le carte rese pubbliche oggi vanno quindi intese come conferma che è questa, riferisce Paolo Berlusconi, la cifra indicata come legato testamentario da parte di Silvio Berlusconi per il fratello.

 

Testamento Berlusconi: su Fininvest tutto deciso nel 2006, assicurata continuità

Il destino, nel segno della continuità, per Fininvest è stato deciso da Silvio Berlusconi già il 2 ottobre 2006 quando, ad Arcore, scrive di suo pugno il primo testamento e stabilisce di lasciare »la disponibile in parti eguali ai miei figli Marina e Pier Silvio. Lascio tutto il resto in parti uguali ai miei cinque figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi«. Emerge dopo la lettura del testamento avvenuto ieri a Milano. Il nuovo assetto di Fininvest è chiaro: i figli della prima moglie hanno il controllo con il 53% (contro il 47% di Barbara, Eleonora e Luigi), una percentuale che garantisce la continuità e che è più che sufficiente per una società non quotata. Marina e Pier Silvio detengono ciascuno una quota del 26,54%, data dalla somma del precedente 7,81% (al netto delle azioni proprie) a cui si aggiunge la legittima (8,33%) e il 10,40% della 'disponibilè decisa da Silvio Berlusconi.

 

Marina e Pier Silvio Berlusconi avranno maggioranza di tutti i beni

Marina e Piersilvio Berlusconi avranno la maggioranza di tutti i beni di proprietà del padre Silvio Berlusconi, morto lo scorso 12 giugno. Una decisione che emerge dopo la lettura del testamento e che era maturata già nel 2006 quando l'ex premier decide, nel primo testamento, di lasciare «la disponibile in parti eguali ai miei figli Marina e PierSilvio. Lascio tutto il resto in parti uguali ai miei cinque figli Marina, Piersilvio, Barbara, Eleonora e Luigi». Questo significa che i figli della prima moglie controllano Fininvest con il 53%, ma anche i restanti beni (ville, barche, appartamenti) con una quota che sfiora complessivamente il 60%.

Testamento consegnato al notaio da Marta Fascina

È stata Marta Fascina, la compagna di Silvio Berlusconi, a consegnare l'ultimo testamento del Cav al notaio Arrigo Roveda, alla presenza dei due avvocati testimoni, Luca Fossati e Carlo Rimini. Il 5 luglio, a Villa San Martino, ad Arcore, «la signora Marta Antonia Fascina, della cui identità personale sono certo - scrive il notaio Roveda nella prima pagina del testamento olografo, diffusa da diverse testate giornalistiche online - alla presenza dei testimoni, mi consegna una busta non sigillata recante la scritta "ai miei figli" e la firma "S. Berlusconi", contenente un foglio di carta intestata composto da due facciate scritto con inchiostro nero, apparentemente da un'unica persona, sulla prima facciata per quindici righe o parti di riga, che ritiene essere il testamento olografo del signor Silvio Berlusconi e che mi chiede di pubblicare».

 

Nella lettera ai figli manca il nome di Luigi

«Cara Marina, Piersilvio, Barbara e Eleonora. Sto andando al San Raffaele. Se non dovessi tornare Vi prego di prendere atto di quanto segue: dalle vostre eredità di tutti i miei beni dovreste riservare queste donazioni a Paolo Berlusconi 100 milioni, a Marta Fascina 100 milioni, a Marcello Dell'Utri 30 milioni». Inizia così il testamento scritto, di suo pugno da Silvio Berlusconi. Parole messe nero su bianco nella villa San Martino ad Arcore il 19 gennaio 2022 e rese note ora, dopo la lettura del testamento la cui prima pagina è stata diffusa su diverse testate giornalistiche online.

Dell'Utri: «Choccato dalla notizia»

«Quando stamattina mi ha chiamato il notaio, sono rimasto choccato dalla notizia». Marcello Dell'Utri ha commentato così con l'Ansa il lascito di 30 milioni che ha avuto da Silvio Berlusconi. «Non me lo aspettavo perché non mi doveva nulla. L'affetto rimaneva anche senza questo gesto materiale, che dimostra la grandezza dell'uomo». «Io ho dato tutto per lui e lui - ha aggiunto - ha dato tutto per me».

Tutti i dettagli sul testamento

Il testamento olografo lasciato da Silvio Berlusconi non contiene il dettaglio del suo patrimonio nè la valutazione di tutti i suoi beni che comprende, oltre a Fininvest anche molti immobili e le ville, da quella di Arcore (dove l'imprenditore ha scritto di suo pugno le sue ultime volontà, su un blocco note con l'intestazione Villa S.Martino) a Villa Certosa, per un valore che secondo indiscrezioni si aggira intorno tra i 4 e i 5 miliardi.

Per Fininvest (che detiene un 2% di azioni proprie che si sterilizzano nella conta dei diritti di voto) significa che Marina alla quota già detenuta del 7,81% aggiunge l'8,33% della quota cosiddetta 'legittimà e il 10,40% dalla quota disponibile arrivando a detenere il 26,54%; lo stesso calcolo vale per Pier Silvio che arriva ad avere un'identica quota di diritti di voto nella holding (pari al 26,54%). Insieme i due fratelli maggiori controllano dunque il 53% di Fininvest. A Barbara, Eleonora e Luigi che già dividevano in parti uguali una quota del 21,87% va solo la loro parte di "legittima", ovvero una quota complessiva del 24,99% che porta la partecipazione dei tre fratelli, figli di Veronica, al 47 per cento. Extra Fininvest, tutto il resto del patrimonio viene anche questo diviso fra i figli secondo lo stesso schema: la quota legittima divisa in cinque parti uguali, il 13,32% di tutti i beni e la quota 'disponibilè divisa in parti uguali tra Marina e Pier Silvio, il 16,65% a ciascuno.

 

La seconda foto del testamento

La decisione su Fininvest risale al 2006

La decisione su Fininvest e sul patrimonio era già stata presa nel 2006. Su un blocco note, color giallo paglierino, con l'intestazione Villa San Martino, Silvio Berlusconi, il 2 ottobre, ha scritto a mano le sue volontà. Undici righe su un foglio e dieci su un altro per il suo testamento, con uno stile asciutto e chiaro. «Lascio la disponibile in parti uguali ai miei figli Marina e Pier Silvio. Lascio tutto il resto in parti eguali ai miei 5 figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi». Nel 2020 ha aggiunto le disposizioni a favore del fratello.

La foto del testamento di Berlusconi

A nessuno il controllo solitario di Fininvest

«Marina Berlusconi, Presidente del CdA, e Pier Silvio Berlusconi, Barbara Berlusconi e Luigi Berlusconi, amministratori, ricevuta lettura delle volontà testamentarie del padre Silvio Berlusconi, informano che da esse risulta che nessun soggetto deterrà il controllo solitario indiretto su Fininvest SpA, precedentemente esercitato dal padre stesso». Lo si legge in un comunicato di Fininvest. «Il notaio che ha dato lettura delle volontà testamentarie provvederà nelle prossime ore agli adempimenti di legge», conclude la nota.

Berlusconi, l'ultimo messaggio ai figli nel testamento: «Grazie, tanto amore a tutti voi, il vostro papà»

«Grazie, tanto amore a tutti voi, il vostro papà». Così Silvio Berlusconi, nel suo testamento ringraziando i figli dopo aver dato le disposizioni che riguardano Marta Fascina e Marcello Dell'Utri. «Per il bene che gli ho voluto e per quello che loro hanno voluto a me». Il testo è contenuto in una busta non sigillata, datata Arcore 19 gennaio 2022 con la scritta ai miei figli contenente un foglio di carta intestata composto da due facciate scritto con inchiostro nero, in tutto una quidicina di righe.

Silvio Berlusconi, quando ha scritto la lettera stava andando al San Raffaele. «Cara Marina, Pier Silvio, Barbara e Eleonora, sto andando al San Raffaele, se non dovessi tornare vi prego di prendere atto di quanto segue», scrive indicando le donazioni al fratello, a Fascina e a Dell'Utri.

Video

 

Cento milioni a Marta Fascina, 30 a Dell'Utri

A Marta Fascina va un legato di 100 milioni e a Marcello Dell'Utri uno di 30. È quanto si legge nel testamento di Silvio Berlusconi che l'ANSA ha potuto visionare in esclusiva. «Per il bene che gli ho voluto e per quello che loro hanno voluto a me», si legge in una frase rivolta ai figli contenuta nel testo. «Grazie, tanto amore a tutti voi, il vostro papà».

Berlusconi testamento, cosa dice. Continuità in Fininvest, il ruolo dei figli maggiori. Da chiarire la divisione delle quote tra i rami della famiglia e la parte a Fascina

Legato di 100 milioni al fratello Paolo

Un legato di 100 milioni al fratello Paolo. È quanto si legge nel testamento di Silvio Berlusconi.

 

 

A Pier Silvio e Marina la maggioranza di Fininvest

Va a Pier Silvio e Marina Berlusconi la maggioranza di Fininvest. Avendo ricevuto l'intera quota disponibile, i due figli di primo letto di Berlusconi raggiungono insieme il 53% del gruppo con quote paritarie. È quanto si legge nel testamento di Silvio Berlusconi che l'ANSA ha potuto visionare in esclusiva.

 

Continuità, nelle aziende e nella vita famigliare: il testamento di Silvio Berlusconi è stato aperto e la vita nella "galassia" del fondatore di Mediaset e di Forza Italia non cambia. Le sue ultime volontà sono state rese note davanti a due testimoni, gli avvocati Luca Fossati e Carlo Rimini, in "rappresentanza" dei figli, collegati da remoto. Fininvest, che controlla il gruppo televisivo e Mondadori, oltre a una ricca quota del 30% di Banca Mediolanum, resta sempre saldamente in mano alla famiglia. E, da quanto si apprende, con la primogenita Marina che si avvia a un ruolo di guida. Quanto emerge dallo studio del notaio milanese Arrigo Roveda, che ovviamente rifiuta ogni commento con i giornalisti, era in qualche modo già stato anticipato dall'amico di sempre di Silvio Berlusconi.

Fedele Confalonieri ha infatti escluso «qualsiasi ripercussione in famiglia e sull'assetto delle aziende controllate o partecipate da Fininvest», così come la possibilità di trovare «sorprese».

Il presidente di Mfe-Mediaset la settimana scorsa era presente negli uffici della holding nelle ore dell'assemblea di Fininvest, nella quale non ricopre formalmente alcuna carica. Così come era ancora nella sede milanese di via Paleocapa nella giornata dell'apertura del testamento. «Io francamente non so nulla, non mi rubate niente», dice come sempre sorridendo ai giornalisti. Con un fatturato delle società controllate o fortemente partecipate superiore ai cinque miliardi e circa 20mila dipendenti totali, al centro concreto del testamento c'è ovviamente Fininvest. Il tema resta la divisione del 61% della holding di famiglia che era in diretto possesso di Silvio Berlusconi. Se la "legittima" di un terzo di questa quota venisse assegnata in parti uguali ai cinque figli, la maggioranza farebbe riferimento a Barbara, Eleonora e Luigi, avuti con Veronica Lario.

Se invece questa cruciale quota venisse indirizzata verso Marina e Pier Silvio, sarebbero loro ad avere il controllo della holding. La soluzione sarebbe stata trovata in una via mediana, con assegnazioni finali che non sposterebbero di molto gli equilibri tra le due parti della famiglia, ma con una formula di gestione che necessiterebbe di un consenso ampio per eventuali operazioni straordinarie. E un ruolo concretamente indicato per Marina, già presidente di Fininvest. Le ultime volontà di Berlusconi riguardano comunque aspetti tra loro molto diversi. In tutto sul piatto c'è un valore conteggiabile di oltre tre miliardi tra società quotate, i grandi investimenti immobiliari, titoli, opere d'arte e liquidità. Ovviamente qualcosa spetterà anche alla compagna Marta Fascina, che dovrebbe continuare ad avere parte della residenza nella storica Villa San Martino di Arcore.

Nel grandissimo patrimonio immobiliare, che comprende tra l'altro residenze di lusso ai Caraibi, c'è anche Villa Certosa in Sardegna. Secondo le indiscrezioni, potrebbe essere uno dei beni sui quali i figli puntano meno e in possibile vendita in tempi brevi. Come la società calcistica del Monza, sulla quale sono già stati avviati i primi colloqui sia con Vaghelis Marinakis, l'imprenditore greco vicino al premier conservatore ellenico Mitsotakis, sia successivamente con fondi d'investimento statunitensi.

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