Delitto Sarah Scazzi, conto alla rovescia: zio Michele vede la libertà. Ma insiste: l'ho uccisa io/La cronistoria

di Mario DILIBERTO
Sabato 13 Gennaio 2024, 06:49 - Ultimo aggiornamento: 14 Gennaio, 11:48 | 1 Minuto di Lettura

Il rimorso

Il rimorso, però, lo avrebbe divorato al punto di sognare la nipote. E così decise che doveva fare qualcosa per far saltare fuori la verità. Prima tentò di mettere gli investigatori sulla pista giusta simulando di aver trovato in campagna il cellulare di Sarah, che proprio lui aveva conservato dopo aver nascosto il cadavere. Poi confessò, dando il via ad una serie di aggiustamenti e ritrattazioni che gli hanno fatto guadagnare l'appellativo di "uomo delle cento verità". Da anni oramai, zio Michele continua a ribadire di essere lui l'assassino di Sarah e che all'ergastolo ci sono due innocenti. «Ripete sempre di essere l'unico responsabile», dice l'avvocato Latanza.
C'è da giurare, quindi, che Misseri insisterà anche da uomo libero su questa linea, così come la figlia Sabrina e la moglie Cosima da sempre sostengono di essere in carcere senza aver fatto nulla. Su entrambe, però, resta la condanna all'ergastolo. E la coppia da 14 anni a questa parte non ha messo il naso fuori dal carcere, neanche per godere di un permesso. Discorso diverso per Michele che ora conta i giorni che lo separano dalla libertà. Mentre di notte, forse, a tormentare i suoi sogni c'è ancora il volto della piccola Sarah.

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