Il vigile spiava le colleghe nel bagno del comando: a processo

L’uomo avrebbe filmato le malcapitate con una microtelecamera nascosta in una penna e posizionata nella toilette dell’ufficio

Il vigile spiava le colleghe nel bagno del comando: a processo
Il vigile spiava le colleghe nel bagno del comando: a processo
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Giovedì 5 Ottobre 2023, 21:20 - Ultimo aggiornamento: 6 Ottobre, 16:37

Il vigile spiava le colleghe nel bagno del comando. Non è il titolo di uno dei film della commedia all’italiana “piccante” in voga nei primi anni ‘80, ma quanto sarebbe avvenuto negli uffici della Polizia Locale di una cittadina della provincia di Taranto. Detto che la genericità è dettata dalla esclusiva necessità di tutelare le vittime di questa brutta storia, la vicenda è al centro di un processo nel quale l’uomo sarà chiamato a difendersi dalla contestazione di illecita interferenza nella vita privata ma anche da quella di atti persecutori. 

A giudizio, infatti, un vigile di 63 anni finito nei guai nell’estate del 2019 quando una sua collega notò quella telecamera posizionata sul manico di una paletta dei rifiuti appoggiata al muro del bagno dell’ufficio. Il piccolo obiettivo era nascosto in una penna e filmava quando le donne agenti in servizio nel comando si recavano in bagno. Proprio quella vigilessa allertò le colleghe e per qualche giorno le agenti aguzzarono la vista e la loro attenzione. E così si resero conto che la penna spia a volte spariva e veniva accuratamente nascosta nel cestino dei rifiuti. Per poi ricomparire all’improvviso dopo che quel collega, che peraltro era un loro superiore, si recava nel bagno del comando.

Una volta individuato il presunto responsabile, le vittime recuperarono la penna con la telecamera e denunciarono tutto ai carabinieri. 

Le perquisizioni

I militari, su disposizione del pm Vittoria Petronella, acquisirono la microtelecamera e effettuarono una perquisizione durante la quale vennero recuperate le immagini di quelle donne mentre utilizzavano il bagno del comando. Sulla scorta di quanto emerso il pm Petronella ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio del vigile, che è difeso dagli avvocati Pasquale Corigliano e Franz Pesare. Oltre che di quei filmati sconcertanti, peraltro, l’imputato dovrà anche rispondere dell’accusa di atti persecutori. Una delle vigilesse incappate in quelle riprese rubate, infatti, lo ha denunciato per il comportamento che le sarebbe stato riservato dal collega graduato. In particolare l’uomo l’avrebbe controllata in maniera ossessiva e le avrebbe imposto compiti non previsti dal suo ruolo, come cambiare le batterie dei semafori. Il processo sbarcherà all’attenzione del giudice Elio Cicinelli nelle prossime settimane. Da rilevare che nel procedimento risultano parti offese cinque vigilesse, rappresentate dagli avvocati Aldo Fornari, Michele Soldo, e Giuseppe Tanzarella. 

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