Tamponamento sulla statale a causa di un cinghiale, muore una donna di 45 anni

Tamponamento sulla statale a causa di un cinghiale, muore una donna di 45 anni
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Domenica 4 Febbraio 2024, 09:02 - Ultimo aggiornamento: 16:07

Il furgone investe un cinghiale e si ferma. Nel frattempo arriva un'auto che lo tampona e una donna muore. La vittima, Silvia Bastelli, ginosina di 45 anni, è morta nella tarda serata di sabato a seguito dell'incidente stradale avvenuto sulla Statale 580, tra Ginosa e Ginosa Marina, in provincia di Taranto.

L'auto sulla quale viaggiava la vittima avrebbe urtato violentemente un furgone che sarebbe rimasto bloccato sulla strada dopo aver investito un grosso cinghiale. Per la malcapitata, purtroppo, non c'è stato nulla da fare. E' morta sul colpo. 

Lo schianto 

Stando ad una primissima ricostruzione dell'incidente, poco prima della mezzanotte l'uomo alla guida del furgone è rimasto fermo sulla strada, la Statale dopo aver travolto e ucciso un grosso cinghiale. In quel momento sarebbe sopraggiuta l'auto della vittima che non si è accorta dell'ostacolo ed è andata a sbattere violentemente contro il mezzo.

I soccorsi

Immediatamente sono scattati i soccorsi e sul posto sono sopraggunte le forze dell'ordine, il 118 e i Vigili del Fuoco del comando di Castellaneta.

Sono stati i pompieri ad estrarre il corpo della donna dalle lamiere contorte della sua auta. La vittima, infatti, dopo lo schianto è rimasta incastrata nell'abitacolo. Purtroppo, come si è detto, per la sfortunata 45enne non c'è stato nulla da fare. La strada è stata chiusa al traffico per diverse ore in modo da consentire i rilievi del caso.   

Duro intervento della Cia

«Ciò che purtroppo temevamo e abbiamo sempre denunciato è accaduto ieri sera. Adesso ognuno deve prendersi le proprie responsabilità: combattiamo questa emergenza con strumenti adeguati perché sono in ballo vite umane». È quanto afferma Cia Agricoltori Italiani di Puglia, commentando l'incidente mortale. Nella stessa sera, inoltre, a qualche chilometro di distanza, sulla strada provinciale 13 tra Castellaneta e Castellaneta Marina, un altro “attraversamento-killer” ha mandato fuori strada un veicolo, fortunatamente senza gravi conseguenze per autista e passeggeri.

«Nei mesi scorsi abbiamo commentato altri sinistri simili e solo la fortuna ha voluto che gli stessi non assumessero i contorni della tragedia» ha dichiarato Vito Rubino, il direttore dell’area Due Mari Taranto-Brindisi, vasto territorio da anni martoriato dall’emergenza cinghiali. «Ieri – ha aggiunto Rubino – nel territorio di Ginosa purtroppo è accaduto il peggio e le responsabilità di un’inerzia ingiustificabile, nonostante la straordinarietà dell’emergenza, andrà senza dubbio chiarita nelle sedi competenti.

"Il mondo della politica, sia a livello regionale che nazionale, ha l’immediato dovere di rispondere con responsabilità ed atti concreti. Bisogna dare vigore al piano di abbattimento varato dalla Regione Puglia e ognuno deve fare la propria parte: Governo, Regione, Atc, associazioni venatorie, associazioni ambientaliste e associazioni agricole. Possano giungere le nostre più sincere condoglianze alla famiglia della vittima – ha concluso Rubino – alla quale assicuriamo che continueremo a far sentire la nostra voce affinché non si verifichino più simili tragedie».

Il presidente Sicolo

Sul tema, senza dubbio di respiro regionale, è intervenuto anche il presidente di Cia Agricoltori di Puglia e vicepresidente nazionale Cia Gennaro Sicolo: «É necessario ripristinare una situazione di equilibrio ambientale che da molti anni non c’è più. Risolvere il problema non è semplice, ma bisogna iniziare ad affrontarlo seriamente, con determinazione, perché oltre ai danni alle colture, stiamo continuando a pagare un tributo altissimo in termini di vite umane.

Nell’ultimo anno – ha spiegato il presidente - il numero dei cinghiali in Puglia è triplicato. Urge ottenere dal Governo opportune modifiche legislative e un quadro normativo nazionale che tenga conto delle dimensioni attuali del fenomeno cinghiali, con un numero di esemplari capace di moltiplicarsi ogni anno in modo esponenziale. Adesso basta – ha concluso Sicolo - questa è un’emergenza che andrebbe gestita al pari di una pandemia».

La senatrice di Fratelli d'Italia,  Nocco

«Almeno dinanzi alla tragica perdita di una vita, la Regione Puglia deve iniziare a darsi da fare per fronteggiare l’emergenza fauna selvatica e smetterla con un lassismo che ha solo provocato danni all’economia e ora concorre al decesso di una donna di 48 anni, oltre a mettere ogni giorno a rischio la sicurezza dei pugliesi».  Lo dichiara la senatrice Maria Nocco, esponente pugliese di Fratelli d’Italia in relazione all’incidente mortale avvenuto, la notte scorsa, sulla strada statale 580 tra Ginosa e Ginosa Marina, nel tarantino, a causa di un grosso cinghiale sulla carreggiata. «La sinistra continua a voler preferire il semplice monitoraggio: mi chiedo se per loro la presunta preservazione della biodiversità della fauna selvatica abbia più importanza della vita delle persone – prosegue Maria Nocco  – Appena una decina di giorni fa, l’assessore regionale Anna Grazia Maraschio ribadiva, infatti, di non voler procedere ad alcun abbattimento di animali dinanzi al ritrovamento degli esemplari nel comune salentino di San Cataldo. Sinora l’eccessiva presenza della fauna selvatica aveva creato squilibri sui territori a danno di bovini, equini, ovini, caprini ma anche cani e animali da cortile. Una problematica che si ripercuote su molteplici piani, a cominciare da quello economico-produttivo con un progressivo abbandono delle aree rurali. Oggi, purtroppo, registriamo un decesso che forse poteva essere evitato se le Istituzioni avessero fatto il proprio compito».

«Fratelli d’Italia ha da sempre affrontato con lucidità la questione, sin dai ranghi dell’opposizione con una risoluzione approvata dal Senato nel giugno 2021 – continua la senatrice pugliese – Impegni che i governi precedenti hanno disatteso e su cui, invece, il ministro Francesco Lollobrigida sta lavorando con estrema determinazione e serietà. Abbiamo previsto l’aumento significativo del controllo faunistico mediante tecniche selettive anche al di fuori delle aree protette e l’ampliamento della platea degli operatori che possono realizzare tali attività così da fronteggiare i cinghiali che ogni anno causano 200 milioni di euro di danni al comparto agricolo, sono responsabili di un incidente stradale ogni 48 ore e provocano la diffusione di malattie come la Peste Suina Africana che danneggiano le nostre produzioni alimentari, con relativo massiccio abbattimento dei capi per contenerla. Ora – conclude Nocco  – tocca alla Regione Puglia che deve smetterla di tentennare e deve dotarsi urgentemente di un piano regionale per il controllo numerico dei cinghiali».

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