Prima di fuggire dalla casa in cui ha assassinato la moglie e la suocera ha nascosto il coltellaccio usato per il duplice femminicidio in un armadio. L'arma utilizzata dal massafrese Antonio Granata è stata trovata ieri dai carabinieri nel corso dell'ennesimo sopralluogo nella casa di via Leonardo da Vinci teatro della strage in famiglia avvenuta lunedì scorso nel quartiere San Francesco di Massafra, in provincia di Taranto. Il coltellaccio ha la punta spezzata e combacia perfettamente con il frammento della lama rinvenuto sotto il cadavere di una delle due vittime.
IL DUPLICE FEMMINICIDIO
Il duplice omicidio è avvenuto lunedì scorso in quella casa del centro di Massafra al culmine dell'ennesima lite. Antonio Granata, potatore di 61 anni, ha aggredito e assassinato la suocera Lorenza Addolorata Carano, di 91 anni, e la moglie Carolina Bruno, di 65 anni. A scatenare la violenta lite dissapori sulla proprietà dell'abitazione. Durante il diverbio, l'uomo ha afferrato quel coltellaccio e ha ucciso la suocera con un fendente alla gola.
LA FUGA E IL SUICIDIO
Dopo il tremendo duplice delitto e aver nascosto l'arma nell'armadio, Antonio Granata è fuggito da Massafra a bordo della sua seat amaranto. Dall'auto ha chiamato i carabinieri e ha confessato la strage, spiegando che si sarebbe tolto la vita. Per ora nella notte tra lunedì e martedì scorsi ha vagato con la sua vettura nelle campagne del versante occidentale della provincia di Taranto. I carabinieri lo hanno ritrovato al mattino in un terreno di cui era comproprietario. Per farla finita si è impiccato ad un albero d'ulivo dopo aver tentato inutilmente di annegarsi in una cisterna e di tagliarsi le vene dei polsi.