Taranto, i consiglieri d'opposizione oggi dal notaio per staccare la spina a Melucci. Le prospettive

Taranto, i consiglieri d'opposizione oggi dal notaio per staccare la spina a Melucci. Le prospettive
di Paola CASELLA
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Lunedì 19 Febbraio 2024, 07:55 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 20:03

A Taranto i consiglieri comunali della coalizione progressista oggi si recheranno da un notaio, da individuare insieme alle altre forze di opposizione, per firmare ai fini dello scioglimento anticipato dell'Amministrazione Melucci bis.
Ieri mattina lo hanno comunicato ufficialmente alla città, nel corso di una conferenza stampa in piazza Carmine, il consigliere regionale e comunale Vincenzo Di Gregorio ed il consigliere comunale Lucio Lonoce, entrambi del Pd, Mario Odone del M5S, Antonio Lenti e Luigi Boccuni di Europa Verde, Giorgia Gira di Con, Luca Contrario di Una Strada diversa e Salvatore Mattia del Psi, spiegando che le firme dovranno essere apposte tutte nella giornata di oggi per poter depositare l'intera la documentazione a Palazzo di Città entro domani 20 febbraio, affinché il segretario generale dell'ente perfezioni l'iter, così come prevede la circolare del Ministero dell'Interno n. 6/2024.
Da qui l'invito alle altre forze di opposizione di centrodestra e civiche a cogliere l'occasione di mandare a casa il sindaco Rinaldo Melucci senza condannare la città ad un commissariamento lungo circa un anno e mezzo.
Anche Forza Italia, che sabato pomeriggio ha tenuto una conferenza stampa proprio su questo argomento, è pure dell'idea che la scelta del notaio sia in questo momento la migliore, visto che attendere i tempi tecnici connessi alla mozione di sfiducia significherebbe perdere il treno delle elezioni a giugno. Di Gregorio, per sottolineare il paradosso di quanto accaduto a Palazzo di Città, ha paragonato ciò che ha fatto Melucci con la sua prima maggioranza all'opera di Teseo che, cambiando in continuazione i pezzi di legno della sua nave, alla fine ebbe un'imbarcazione apparentemente simile, ma di fatto diversa da quella originaria. «Questo è accaduto - ha detto - a livello politico e programmatico. I contrasti sono iniziati quando in materia di Iperf sono stati eliminati i benefici per i redditi fino a 15mila euro, poi c'è stata la questione degli asili nido ed ancora la chiusura degli uffici comunali nelle periferie. Ed ancora le liste di proscrizione, anche tramite whatsapp, l'abbraccio con forze politiche estranee alla coalizione originaria. Abbiamo pazientato fino ad un certo punto, nella speranza che le cose potessero aggiustarsi, ma poi abbiamo detto basta per restituire serenità e governabilità alla città».
Lonoce ha poi invitato i colleghi delle altre forze di opposizione a recarsi dal notaio: «Melucci è riuscito a mettersi contro quasi tutti, disperdendo il patrimonio di consensi che intorno a lui avevamo costruito.

Domani (oggi per chi legge ndc) è il giorno della svolta per Taranto. Si capirà finalmente chi davvero vuole porre fine a quest'Amministrazione e chi, invece, sta solo bluffando».

La crisi

Poi ha preso la parola il consigliere Lenti, il primo della maggioranza originaria a passare all'opposizione, aprendo la crisi: «Abbiamo deciso di staccare la spina perché Melucci ha tradito il patto elettorale ed il programma ed ha aperto a forze politiche incompatibili con i valori progressisti, cambiando idea su inceneritore, Ilva e privatizzazione di Amiu». Lenti e Boccuni hanno poi aggiunto: «Adesso si esca dall'ambiguità. Ora si va dal notaio, è il momento dei fatti». Odone ha ricordarto che «il sindaco non ha spiegato ancora alla città le ragioni del suo tradimento del patto elettorale. Noi siamo per la fine di questa esperienza Amministrativa perché è stato Melucci a cambiare il programma, tradendo il patto elettorale stretto con i cittadini. Basti pensare a quanto accaduto con il Comparto 32 che ancora molto ci preoccupa». Mattia ha ribadito che il Psi è a favore dello scioglimento dell'organo consiliare e, rispondendo ai giornalisti, ha detto che gli organismi del partito «stanno valutando» la posizione del consigliere Paolo Castronovi che ha votato a favore del bilancio contro le indicazioni del partito. Secondo Contrario, «è arrivato il momento di far rispettare la volontà popolare, visto che la maggioranza ed il programma del sindaco non sono più quelli usciti dalle urne».
Gira, infine, ha parlato della necessità che, attraverso lo scioglimento del consiglio comunale, «venga ripristinato il rispetto dell'elettorato e quel clima di serenità necessario per assicurare la governabilità cittadina».
Infine in una nota, il consigliere comunale di Demos, Gianni Liviano, ha assicurato la sua adesione all'iniziativa: «Mi recherò dal notaio insieme alle altre sedici persone eventualmente disponibili e porrò la mia firma perché sono certo che non ci siano più gli spazi politici di una ricomposizione della forte frattura esistente tra Melucci e la città di Taranto».
 

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