Agguato a colpi di pistola, quattro arresti della Polizia: tra i mandanti anche il fratello

Il luogo del delitto
Il luogo del delitto
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Martedì 20 Giugno 2023, 06:13 - Ultimo aggiornamento: 21:08

Quattro arresti all'alba per l'omicidio di Cosimo Nardelli, il 62enne ucciso a colpi di pistola a Taranto lo scorso 26 maggio. La squadra Mobile della Polizia ha arrestato i presunti responsabili dell'agguato avvenuto in via Cugini nel centro abitato della città.

I poliziotti hanno eseguito i provvedimenti restrittivi disposti dai magistrati della Dda di Lecce e della procura jonica, il pm della Dda di Lecce Stefano Milto De Nozza e il pm della procura di Taranto Francesco Sansobrino. Due degli arrestati, insieme ad uno straniero anche lui fermato questa mattina con la contestazione di tentato omicidio, sono accusati del ferimento di un ragazzo, sempre a colpi di pistola, avvenuto in strada a Taranto nella notte tra il 12 e il 13 aprile.

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I nomi

Per l'omicidio di Nardelli, il fermo è scattato per il fratello della vittima Tiziano Nardelli, tarantino di 50 anni, e per Paolo Vuto, Cristan Aldo Vuto e Francesco Vuto, rispettivamente padre, figlio e nipote di 45, 20 e 23 anni.

Secondo la ricostruzione del delitto Tiziano Nardelli e Paolo Vuto sarebbero i mandanti del delitto. Gli altri due avrebbero agito materialmente la sera dell'agguato. Sono accusati di concorso in omicidio pluriaggravato dalla premeditazione, dal metodo mafioso. Alla base del delitto, secondo gli investigatori, dissidi di natura economica. Per il tentato omicidio avvenuto ad aprile il fermo è stato disposto il fermo per Paolo Vuto, suo figlio Cristian Aldo Vuto e per Ramazan Kasli, 23enne di origini albanesi. Sono accusati di concorso in tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e dal metodo mafioso. La giovane vittima sarebbe stata colpita per aver scambiato alcuni messaggi con la ex fidanzata del giovane Vuto.

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Il delitto

Cosimo Nardelli venne assassinato sotto la sua abitazione, proprio mentre usciva. Quella sera i sicari lo attesero dinanzi al portone dello stabile in cui viveva l'uomo, tornato libero solo da alcuni mesi dopo aver scontato in carcere 17 anni per l'omicidio del tarantino Alessandro Cimoli. Contro di lui vennero esplosi quattro colpi di pistola calibro 9 da distanza ravvicinata. Due lo centrarono al torace. Nardelli venne soccorso e condotto in ospedale, dove spirò poco dopo il suo arrivo. 

Le indagini

La svolta nelle indagini a poco meno di un mese dall'agguato. Alle prime luci dell'alba, infattii, gli agenti guidati dal capo della Mobile Cosimo Romano hanno eseguito i quattro provvedimenti di fermo. Gli arresti rappresentato il punto di arrivo di una febbrile attività investigativa condotta sotto le direttive della procura tarantina e della Dda di Lecce. I dettagli dell'operazione saranno illustrati in mattinata nel corso di una conferenza stampa in Questura.

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