Qualità della vita, la Puglia migliora: lavoro, sicurezza e servizi i punti deboli - ECCO DOVE SI VIVE MEGLIO

Qualità della vita, la Puglia migliora: lavoro, sicurezza e servizi i punti deboli - ECCO DOVE SI VIVE MEGLIO
di Paola ANCORA
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Lunedì 16 Dicembre 2019, 10:39 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 16:49
Lo storico divario fra Nord e Sud della Penisola, il primato delle piccole province autonome sulle altre, il vigore delle grandi città italiane - sempre in crescita - e poi Milano, che per il secondo anno consecutivo conquista il podio di città con la migliore qualità della vita nello Stivale. La classifica del Sole24ore, quest'anno in versione extralarge per celebrare i 30 anni dell'indagine sul benessere delle comunità italiane, consegna ai lettori molte conferme, l'amarezza dei chiaroscuri di un'Italia a due velocità e, per fortuna, anche qualche sorpresa. 

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La prima è il balzo in avanti, ben dieci posizioni, di Bari città metropolitana e capoluogo di regione, che allunga passando dal 77° al 67° posto in classifica, conquistando il podio fra le “sorelle” pugliesi. La città governata dal presidente Anci, Antonio Decaro - al suo secondo mandato - migliora di venti posizioni le sue performance in “Ambiente e servizi”, passando dal 66° al 46° posto; scala sette gradini, fino 52° posto in tema di “Cultura e tempo libero e migliora anche in fatto di giustizia e sicurezza. Tallone d'Achille, l'indicatore “Affari e lavoro” che qui, come - del resto - in quasi tutte le altre città pugliesi, precipita passando dal 76° posto del 2018 alla posizione numero 85. 

Anche Brindisi supera, in qualità della vita, molte città italiane del Mezzogiorno, passando dalla posizione numero 98 dell'anno scorso all'87° posto di quest'anno. Quattro punti in più in tema di “Cultura e tempo libero” (postazione numero 80 nella specifica graduatoria),  17 posizioni guadagnate in fatto di “Affari e lavoro” (81° posto), 11 in più sul fronte “Giustizia e sicurezza” e 11 perdute, invece, in tema di “Ambiente e servizi”.

Taranto, nonostante la crisi dell'ex Ilva, che ingabbia la città nella dicotomia lacerante fra salute e lavoro, e nonostante nessuno, fino a oggi, abbia trovato risposte soddisfacenti e soluzioni efficaci ai bisogni dei tarantini, conquista tredici posizioni nella classifica generale, passando dal 105° posto dell'anno scorso al 92°. Poco meno di 30 punti - un record - li guadagna in tema di “Giustizia e sicurezza”, altri 22 su “Ricchezza e consumi”, 8 in “Cultura e tempo libero”, 13 in tema di “Affari e lavoro”, perdendo una posizione soltanto sul fronte “Ambiente e servizi”, passando dal 99° posto al 100°.

Anche la provincia di Barletta Andria Trani ottiene 23 punti in più rispetto allo scorso anno (dal 99° a 76° posto), migliorando le sue performance in tema di “Cultura e tempo libero” e di “Giustizia e sicurezza”, mentre peggiorano gli indicatori sulla ricchezza diffusa e sul lavoro. 

Lecce passa dal 92° posto all'82°, crescendo risalendo la classifica di dieci posizioni grazie a un miglioramento in fatto di “Affari e lavoro” - che la vede passare dalla postazione 105 alla 73 - e in tema di “Giustizia e sicurezza”, con un balzo di 8 posizioni, mentre peggiora sul fronte “Ambiente e servizi” (dal 67° al 68° posto), in “Cultura e Tempo libero”, perdendo un'altra posizione e in “Ricchezza e consumi”, indicatore sul quale perde nettamente nove punti, passando dalla 93° posizione al gradino 102 della classifica di settore. 

Infine Foggia, la peggiore di Puglia, inchiodata al fondo classifica nella postazione numero 105. Stazionaria in tema di Giustizia e Sicurezza, lievemente migliorata sul fronte Affari e Lavoro (da 102 a 97° posto) e precipitata in tema di Cultura e tempo libero, passando dalla postazione numero 74 alla 99. I pugliesi, tutti, hanno di che riflettere. 
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