Post per la fiction sull'acciaio, licenziato da ArcelorMittal. «Incredibile, ma farò ricorso»

Post per la fiction sull'acciaio, licenziato da ArcelorMittal. «Incredibile, ma farò ricorso»
di Maria Claudia MINERVA
4 Minuti di Lettura
Sabato 10 Aprile 2021, 06:02 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 04:53

Licenziato per un post condiviso su Facebook. Sembra incredibile, ma tant'è. «Quando mi è arrivata la raccomandata che mi annunciava il licenziamento, mi è crollato il mondo addosso, non ci potevo credere e non ho dormito per due notti di fila. Dopo 21 anni in fabbrica non meritavo questo trattamento. Io ho solo condiviso una immagine che mi avevano girato, come ne condivido cento al giorno. Dicono che ho offeso l'azienda ma non ho fatto alcun commento».

La storia

Riccardo Cristello, 45 anni, tecnico di controllo costi dello stabilimento ArcelorMittal di Taranto, ha perso il lavoro perché nei giorni scorsi aveva postato sulla sua bacheca Facebook uno screenshot che invitava alla visione della fiction di Mediaset Svegliati amore mio, sulle conseguenze sanitarie e ambientali delle emissioni di un'acciaieria chiamata Ghisal.
ArcelorMittal ha precisato nei giorni scorsi di aver ritenuto denigratorio e altamente lesivo della propria immagine il contenuto del post e non il semplice invito alla visione della fiction. Ma Cristello, sposato e padre di due bambine piccole - precisa che è stato contestato «un post pubblicato sul mio profilo privato che condivido con mia moglie, che possono leggere solo i nostri 400 amici.

Non so come abbiano fatto a vederlo. Lo screenshot conteneva frasi che facevano riferimento a situazioni di inquinamento ambientale in generale, ma non compare il nome ArcelorMittal». Un secondo operaio che aveva condiviso il post con lo stesso invito a vedere la fiction, si è chiarito con l'azienda, scusandosi pubblicamente sul social, e poi è stato reintegrato.

Prima la cassa poi il provvedimento


«Subito dopo la condivisione del post sono stato messo in cassa integrazione, poi il 31 marzo ho ricevuto un provvedimento disciplinare in cui sono stato accusato di aver leso l'immagine dell'azienda e, quindi, sono stato sospeso dal lavoro - racconta il tecnico -. Ho chiamato i superiori, che mi hanno solo detto che avrei dovuto giustificarmi entro cinque giorni con una Pec certificata. Allora mi sono rivolto ad un sindacalista dell'Usb, abbiamo chiesto l'annullamento del procedimento e in tutta risposta sono stato licenziato». Cristello, impiegato in azienda come tecnico dal 2005, racconta che ultimamente era stato anche selezionato per far parte di un gruppo che avrebbe dovuto lavorare più a stretto contatto con l'amministrazione, nel ruolo di tecnico cost controller. «Invece mi hanno mandato a casa, senza aver fatto nulla. Quello che mi sta capitando è assurdo, ho una famiglia e un mutuo da pagare». Intanto, a suo difesa stanno intervento politici, ma anche personaggi dello spettacolo, a cominciare da Ricky Tognazzi, Simona Izzo e Sabrina Ferilli. «Spero che la situazione possa risolversi bonariamente - conclude Cristello -. Io non ho mai commentato contro l'azienda, altrimenti dovrò impugnare il licenziamento».


Intanto, l'Usb, a cui il lavoratore si è rivolto, ha proclamato uno sciopero a partire dalle 7 del 14 aprile, con sit-in davanti ai cancelli della direzione. Anche le Acli provinciali di Taranto hanno espresso disappunto per «l'assurda decisione di Mittal di licenziare l'operaio». Ha parlato, invece, di «gravità inaudita» rispetto al licenziamento dell'operaio il coordinatore nazionale Verdi, Angelo Bonelli, che sul caso ha inviato un esposto all'Ue. Mentre il senatore Gianluigi Paragone, leader del partito Italexit con Paragone, ha presentato un'interrogazione per chiedere risposte sul caso del lavoratore licenziato ai ministri del Mise, Giorgetti, e del Lavoro, Orlando. 

Il confronto tra ministro e azienda

Il Ministro del Lavoro Andrea Orlando nel pomeriggio di ieri ha avuto un colloquio telefonico con l'Ad di ArcelorMittal, Lucia Morselli, cui ha chiesto informazioni in merito al provvedimento che ha colpito il lavoratore, un tecnico in supporto a un gruppo prossimo ad un avanzamento di qualifica che gli avrebbe consentito di diventare «cost controller» (addetto controllo costi) delle Acciaierie. L'Amministratore delegato Morselli, fa sapere il Ministero, «si è impegnata a fornire i dettagli sulla vicenda». E in serata Arcelor Mittal Italia ha spiegato di aver già fornito al ministro le spiegazioni richieste sul licenziamento durante il colloquio telefonico.

Una dichiarazione che non deve esser piaciuta molto al ministro Orlando tanto che fonti del ministero del Lavoro hanno subito ribattuto facendo sapere che l'invio per conoscenza della contestazione disciplinare «non rappresenta e non esaurisce la richiesta di chiarimento rivolta al management dell'azienda». Riccardo Cristello, 45 anni, sposato, con due figli, è stato licenziato per «giusta causa» da ArcelorMittal, a differenza di un collega che è stato 'perdonato' dopo essersi scusato pubblicamente, perché nei giorni scorsi aveva postato su Facebook uno screenshot, ritenuto denigratorio dall'azienda, che invitava alla visione della fiction sull'acciaieria.

© RIPRODUZIONE RISERVATA