Gettò la figlia dal balcone e accoltellò il figlio: ora chiede lo sconto sulla pena

Gettò la figlia dal balcone e accoltellò il figlio: ora chiede lo sconto sulla pena
di Lino CAMPICELLI
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Giovedì 18 Luglio 2019, 11:14 - Ultimo aggiornamento: 11:45
Processo con lo sconto per l'uomo che causò gravissime lesioni alla figlia, scaraventandola nel vuoto da un balcone, e lesioni non gravi al figlio colpito con un coltello alla gola. È la richiesta formulata ieri dall'imputato cinquantenne che risponderà anche di maltrattamenti ai danni dell'ex convivente e dell'aggressione ai danni di un militare dell'Arma che era intervenuto per bloccarlo.

Il corredo delle imputazioni grava sull'uomo, protagonista nell'ottobre 2018 di uno degli episodi più brutali e agghiaccianti di cui la cronaca tarantina si sia mai occupata.
A carico del soggetto, dal quale prese le distanze persino l'allora difensore di fiducia, scatta l'abbreviato dal prossimo 2 ottobre al cospetto del gup dottoressa Vilma Gilli.
Ieri, la richiesta al gup è stata formulata dall'avvocato Giancarlo Catapano. La richiesta è stata formalizzata e l'udienza è stata aggiornata.

L'episodio agghiacciante è noto: nella tarda mattinata del 7 ottobre 2018 un giovane di 14 anni, accompagnato dallo zio, si presentò nel pronto soccorso dell'ospedale San Giuseppe Moscati con una ferita da arma da taglio al collo: il personale informò i carabinieri che raggiunsero un appartamento del Paolo VI.

Una volta arrivati in zona, i militari si ritrovarono di fronte a un'altra tragedia: il corpo di una bambina di 6 anni era riverso sull'asfalto dopo un volo di tre piani. I militari allertarono subito il 118 che condusse la piccola in ospedale in gravissime condizioni.
A scaraventarla dal balcone, accertarono gli investigatori, fu il padre: l'uomo reagì così, colpendo i suoi due figli, all'impossibilià di riprendere la relazione con la madre dei ragazzini, dalla quale si era separato. I due figli della coppia erano da qualche giorno a casa della nonna paterna dove l'uomo viveva da quando era stato costretto a lasciare la casa dell'ex compagna.

Di fronte allo sgomento per ciò che era accaduto, gli inquirenti ricostruirono le cause della folle reazione. In casa con lui, oltre ai figli, c'era inizialmente anche la madre dell'uomo e alcuni familiari. Forse al termine di una discussione, l'uomo aveva attirato a sé il figlio 14enne e lo aveva accoltellato alla gola: il gesto aveva seminato il panico. Mentre uno dei familiari aveva accompagnato l'adolescente in ospedale, la madre dell'uomo era fuggita. Con il 50enne erano rimasti altri parenti che avevano tentato di farlo ragionare. Un'ora dopo il colpo inferto contro il 14enne, che per fortuna non aveva subito lesioni gravi, l'uomo si era scagliato contro la figlia di 6 anni che era sul divano. Colti di sorpresa, i parenti non erano riusciti a evitare la follia dell'uomo. Poi, il volo di circa 12 metri e l'impatto violentissimo del corpo della piccina sull'asfalto.

Immediatamente dopo, i parenti si erano precipitati per strada per raggiungere il corpo della piccola e prestarle soccorso. L'uomo, invece, si era barricato in casa. Per circa un'ora i carabinieri avevano provato a convincerlo ad aprire la porta, senza successo. I militari avevano poi sfondato la porta e parte del muro per entrare nell'appartamento. E lo avevano immobilizzato: non senza fatica e non senza conseguenze per un vice brigadiere.
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